Azione legale titoli Popolare di Vicenza e Veneto Banca (5 lettori)

gioyel

Nuovo forumer
....se il problema è la mancanza di una figura arbitrale.....potrebbero incaricare uno che poi accoglie tutte le domande....soluzione all'italiana no problema....
 

Fabrib

Forumer storico
upload_2019-2-6_7-58-42.png

Il Sole 24 ore
 

Fabrib

Forumer storico
Ex popolari, contro i revisori nuovo round con mille cause
  • Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
  • 6 Feb 2019
VENEZIA Ex popolari, è in arrivo un nuovo consistente pacchetto di azioni legali contro le società di revisione. Dopo le mosse già compiute dai commissari liquidatori, l’iniziativa era già stata annunciata anche dal Movimento per la difesa del cittadino (Mdc) dell’avvocato Matteo Moschini, che segue molte centinaia di risparmiatori azzerati dal crollo dei titoli di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Perché, si è sempre sostenuto, i consulenti incaricati di certificare i bilanci non potevano non essersi accorti di nulla nei bilanci che dovevano esaminare. E visto che i pareri dei revisori erano usati dal personale delle stesse banche per vendere le azioni come leva per rassicurare il compratore, ecco che un mancato allarme di soggetti autorevoli come Pwc, per Montebelluna, e Kpmg, per Vicenza, non può non aver avuto il suo peso.
Ne è convinto Moschini, che ieri ha annunciato l’avvio di più di un migliaio di atti di citazione nei confronti delle due società per conto di risparmiatori i quali abbiano comperato «partecipazioni e/o obbligazioni convertibili e/o obbligazioni subordinate emesse da Popolare Vicenza e/o Veneto Banca a partire dal 2013 e coloro che hanno aderito agli aumenti di capitale» lanciati da entrambe le ex popolari, sempre dal 2013. Al momento, spiega il legale, «il valore approssimativo reclamato pari ad una ventina di milioni in tutto. Naturalmente a questa azione possono aggiungersi tutti coloro che riconoscono di rientrare nei requisiti temporali».
L’iniziativa si fonda in particolare sul decreto legislativo 39 del 2010 che chiama i revisori a rispondere in solido dei danni. Rimaneva solo da raccogliere una documentazione sufficiente a ricostruire come l’esibizione dei certificati di Pwc e Kpmg fosse una prassi normale nelle proposte di compravendita dei titoli, fase che ora è ritenuta esaurita. «Abbiamo raggiunto un significativo grado di certezza sul fondamento della richiesta di risarcimento», aggiunge ancora Moschini. Ad essere sul punto di agire nella stessa direamministratore zione è anche Adiconsum, che nel frattempo ha messo insieme circa 150 dossier ma che attende di vedere una stabilizzazione del «balbettìo in corso» del governo sul Fondo di ristoro: «Se non ci sarà a breve una scelta chiara – spiega il presidente, Walter Rigobon – andremo dritti anche noi verso le società di revisione».
Intanto la Corte d’appello di Venezia ha reso noti i motivi con cui ha confermato in pieno la multa da 540 mila euro comminata da Consob al termine delle ispezioni del 2015 all’ex delegato Vincenzo Consoli. Al centro della sentenza le pratiche legate agli aumenti di capitale e alla compravendita delle azioni modificando i profili di rischio dei clienti, «secondo un’azione di pressione commerciale strutturata e pervasiva» a scapito dei clienti, che venivano fatti figurare come se fossero loro a richiedere di poter acquistare titoli più rischiosi del loro profilo Mifid.
Si aggiungevano poi le pratiche di finanziare gli acquisti, anche concedendo lettere di garanzia o compensazioni su perdite. Anche per permettere la vendita di azioni ad altri titolari; quando invece le richieste di vendita di altri venivano scavalcate. Nel mirino poi anche il meccanismo di formazione del prezzo delle azioni e le informazioni nel prospetto di aumento di capitale 2014 (per altro approvato dalla Consob). Per la Corte, Consoli «Non solo non ha adempiuto ai doveri della carica ma ha assunto un ruolo centrale nell’ideazione e realizzazione degli illeciti».
 

Users who are viewing this thread

Alto