ROMA (MF-DJ)--Torna in alto mare il salvataggio di Banca Marche. Fonspa si sta tirando indietro e il destino della banca di Jesi, commissariata da due anni, ricompare sul tavolo del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd).
Lo scrive Il Messaggero spiegando che martedì 26 maggio, dopo l'assemblea annuale di Bankitalia, il presidente Salvatore Maccarone e il d.g. Giuseppe Boccuzzi avrebbero riunito informalmente i rappresentanti delle principali banche associate per avviare un nuovo esame del dossier Marche, alla luce del passo indietro di Fonspa, ma anche per approfondire la decisione su Cassa di Ferrara (Carife), dove l'organo preposto a tutelare i depositi ha deciso di intervenire sottoscrivendo un aumento di capitale da 300 mln. Questa operazione passa al vaglio della Commissione Ue per i riflessi sugli aiuti di Stato.
I rappresentanti degli istituti presenti alla riunione ufficiosa sarebbero rimasti sorpresi dal colpo di scena sulle Marche, dove da un anno la banca specializzata nei crediti deteriorati di proprietà di Tages, stava lavorando per costruire un piano di salvataggio nel quale Fitd avrebbe partecipato con un intervento dell'ordine di 800 mln, attraverso un'operazione che avrebbe previsto la nascita di una bad bank.
La riunione di martedì, prosegue il giornale, non avrebbe portato ad alcuna decisione ma sarebbe servita a mettere al corrente le banche associate che il caso-Marche torna a essere molto caldo anche perché si inquadra nella fase di transizione del Fondo. Due giorni fa si sarebbe discusso anche della banca ferrarese: il consiglio di Fitd ha deciso tre settimane fa di garantire l'aumento fino a 300 mln subordinatamente all'esercizio del diritto di opzione dei soci (fondazione e privati).
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May 28, 2015 02:12 ET (06:12 GMT)