Obbligazioni indicizzate inflazione BTPi - Titoli di Stato indicizzati all'inflazione

Guardate che io capisco perfettamente lo stupore di Radio Scarpa ed il suo disappunto da parte di chi

1) considera i titoli di stato italiani della carta per pulirsi il c... (non l'ho mai scritto, a dire il vero, ma il senso potrebbe essere anche interpretato in questo modo ed io non intendo disgiungere la mia paternita' da questa possibile affermazione)
e nel contempo
2) ne segue da vicino l'evoluzione per caldeggiare l'acquisto di qualche opportunita' che ogni tanto appare.

Il mondo non e' tutto chiaro o tutto scuro, cosi' come esistono i "buy" accanto agli "speculative buy".

Ognuno di noi puo' benissimo pensare che prima o dopo si arrivera' ad un PSI per i BTPi, che probabilmente sara' devastante.

Cio' non toglie che investendo una parte frazionata del proprio capitale si possano cogliere delle interessanti opportunita' di rimbalzo.

A condizione di essere dalla parte giusta, ovvero scegliere i BTPi preferibili per gli obiettivi che si intendono raggiungere (nel mio caso, come e' evidente, speculazione scientifica, non cassetto, ma detengo anche dei BTPi per cassetto).

Oggi il BTPi clamorosamente Strong buy si e' rivelato essere il 2016, che era stato venduto a 95,40 in grandi quantita'.

Ma vediamo un'analisi un po' piu' specifica.
 
Il grafico che illustra la situazione a questa sera si interpreta grossolanamente in questo modo (ho tolto i coefficienti che cosi' il grafico sia meno matematico possibile e l'interpretazione accessibile propio a tutti)

Per ogni BTPi e' da guardarsi la differenza rispetto al BTP corrispondente, che e' indicata dai punti BLU

In Rosso e' invece indicata la differenza media rispetto ai BTP di tutti i BTP aggregati (nessuna ponderazione per importanza o peso.

Secondo il recipe comune, un BTPi e' tanto piu' conveniente rispetto ad un BTP comparabile quanto piu'

1) i punti blu nel quadrante basso a destra "cadono in basso"
e
2) "quanto piu' la discesa e' precipitosa" rispetto al trend.

DISCLAIMER

Ognuno e' libero di interpretare da dei grafici le impressioni che ritiene valide.

Comunque i dati che ho raccolto nel tempo assumono valori da Mondo Popper, quindi oggettivi ancorche' non reperibili in nessun database che io conosca, perche' molto avanzata sotto l'aspetto scientifico e' la mia modalita' di rilevazione dei punti.

Credo che in tutti i forum di finanza italiani solo un utente di nome Cren e' potenzialmente in grado di svolgere questo lavoro di tracciamento meglio del sottoscritto e pochi altri sarebbero alla mia altezza, mentre molti altri credono di poter svolgere questo lavoro con strumenti inadatti (funz. Rend di Excel) che porta ad errori di misura e quindi anche di stima nefandi.
 

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Cio' che vedo io, come tutti voi, e' che il BTP 2023 che era stato oggetto della mia segnalazione precedente e' risalito di molto, arrivando a toccare la retta di regressione. Quindi il 2023 non e' piu' il mio BTPi preferito che avevo segnalato.

Io escluderei a priori il 2035 e il 2041: sono carissimi, IMHO, presentano un'inflazione di pareggio pari alla Francia (OatEI 2040), ma l'Italia non e' la Francia, come diceva giustamente in passato il nostro esimio Mr. Tremonti.

Quindi sotto il puro aspetto risk-reward di un'analisi simile, condotta pur con tutte le grossonalita' possibili di un'impostazione che vuol rendere semplice ed accessibile a tutti concetti che invece richiedono delle stime di variabili che non sono certo facilmente accessibili a coloro che non sono un ufficio studi, come me, e pur nel limite di un'indicazione generalista come quella adottata che non puo' tenere conto di un altro elemento cruciale come il VAR, che invece sarebbe indispensabile

fatte queste necessarie premesse

la mia preferenza sui BTPi va al segmento di mercato che in tempi recenti si e' staccato dalla retta di regressione anziche' avvicinarsi come hanno fatto in tempi recenti 2023 e 2026.

Quindi io suggerisco guardando il grafico in ordine di preferenza

1) 2016 (soprattutto perche' oramai e' a sconto altissimo sul BTP telematico)

2) 2019 o 2017

P.S. Chiedo di nuovo scusa a Radio Scarpa se si fosse sentito offeso dalle mie affermazioni precedenti e lo invito a rientrare nella discussione per il suo fattivo apporto che e' sempre in grado di offrire.
 
P.S. Ma e' vero, come si legge sulla rete, che di fronte ai profitti generati sul trading da parte di piccoli investitori privati che riguarda i titoli di stato italiani,

Finecchio fa pagare il venti per cento mentre IVUBank fa pagare il dodici e cinquanta ?

Come e' possibile che talune banche dotate di stuoli di consulenti legali, tributaristi, periti contabili, ragionieri, esperti tributari tutti a tempo pieno abbiano inteso che il trading vada tutto tassato con l'aliquota massima di legge, riservando la prerogativa della tassazione ridotta alle sole cedole ?

Ditemi che non e' vero, perche' altrimenti mi verrebbe da commentare che questa notizia fa il paio con la notizia dell'obbligo di pagamento del ticket ai disoccupati.
 
P.S. Ma e' vero, come si legge sulla rete, che di fronte ai profitti generati sul trading da parte di piccoli investitori privati che riguarda i titoli di stato italiani,

Finecchio fa pagare il venti per cento mentre IVUBank fa pagare il dodici e cinquanta ?

Come e' possibile che talune banche dotate di stuoli di consulenti legali, tributaristi, periti contabili, ragionieri, esperti tributari tutti a tempo pieno abbiano inteso che il trading vada tutto tassato con l'aliquota massima di legge, riservando la prerogativa della tassazione ridotta alle sole cedole ?

Ditemi che non e' vero, perche' altrimenti mi verrebbe da commentare che questa notizia fa il paio con la notizia dell'obbligo di pagamento del ticket ai disoccupati.

è tutto vero, seppur con una piccola sfumatura che non tutti sono in grado di cogliere: fineco fa pagare davvero il 20%, ma provvede a decurtare la plusvalenza del 37,50%, assoggettandone così ad imponibile solo il 62,50%
 
P.S. Ma e' vero, come si legge sulla rete, che di fronte ai profitti generati sul trading da parte di piccoli investitori privati che riguarda i titoli di stato italiani,

Finecchio fa pagare il venti per cento mentre IVUBank fa pagare il dodici e cinquanta ?

Come e' possibile che talune banche dotate di stuoli di consulenti legali, tributaristi, periti contabili, ragionieri, esperti tributari tutti a tempo pieno abbiano inteso che il trading vada tutto tassato con l'aliquota massima di legge, riservando la prerogativa della tassazione ridotta alle sole cedole ?

Ditemi che non e' vero, perche' altrimenti mi verrebbe da commentare che questa notizia fa il paio con la notizia dell'obbligo di pagamento del ticket ai disoccupati.

è tutto vero, seppur con una piccola sfumatura che non tutti sono in grado di cogliere: fineco fa pagare davvero il 20%, ma provvede a decurtare la plusvalenza del 37,50%, assoggettandone così ad imponibile solo il 62,50%

In questo caso il comportamento di Fineco è corretto e coerente con quanto previsto dalla nuova legge.

Lo si ricava anche dalla circolare esplicativa dell'Agenzia delle Entrate del 28 marzo scorso (in particolare le pagg. 87-9):

http://www.agenziaentrate.gov.it/wp...&CACHEID=9dae87804aadcb2d8f46ef6f34229cf9
 
Grazie per quanto contribuisci al forum.
per capire meglio mi sembra di intendere che le rette sono rette di regressione
mentre i punti sono i valori aggiornati quotidianamente.
quelle relative ai punti blu è la break even inflation (calcolata come differenza tra tir del btp e tir reale del btp-i?)

non mi è chiaro come calcoli i punti rossi...
saresti così gentile da spiegarmi così che posso comprendere al meglio il tuo ragionamento?
grazie
 
I punti rossi sono la media di tutti i BEIR di 8+1 BTPi.
Dai 10 BTP quotati ho escluso il 2012 per il suo BEIR assolutamente coerente con l'inflazione attesa, mentre il 2014 e' valorizzato con un peso ponderale un po' ridotto per lo stesso effetto generato dal suo gemello 2012
 
Un'altra analisi di regressione molto interessante e' osservare come si posizioni l'inflazione di pareggio in relazione ai diversi rendimenti: a determinati punti sul piano cartesiano corrispondono (meglio, vengono associati) determinati punti dell'inflazione di pareggio. Si giunge in questo modo a stimare un valore di inflazione di pareggio in relazione alla variabile indipendente "rendimento" (la quale, essendo nota, appare piu' importante agli occhi degli investitori rispetto ad una derivata come l'inflazione di pareggio).

E' uno degli approcci preferiti che uso nella valutazione comparativa

Non ho visto ancora nessuno approcciare l'analisi dei titoli I-L in questo modo, perche' probabilmente non e' un metodo "affascinante" come molta numerologia che gira in rete.

Buon weekend a tutti
 
I punti rossi sono la media di tutti i BEIR di 8+1 BTPi.
Dai 10 BTP quotati ho escluso il 2012 per il suo BEIR assolutamente coerente con l'inflazione attesa, mentre il 2014 e' valorizzato con un peso ponderale un po' ridotto per lo stesso effetto generato dal suo gemello 2012

cioè sarebbero la media aritmetica semplice di tutte le break even inflation (eccetto il 2012) di tutti i btp.i

ed è per quello che i punti rossi sono gli stessi in tutti i grafici.
giusto?
 
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