Piedi a Terra
Forumer storico
molto giusto, però per costruirsi una pensione netta di circa 1500E netti occorerebbero 400k di E
In effetti la tentazione potrebbe essere tanta, ma per molti rappresenterebbe quasi un all-in su un singolo titolo con una varianza molto elevata.
E' per questo che il tuo post sulla sostenibilità nel lungo periodo dell'attuale situazione fa riflettere...
Ok, non tutti hanno 400K per poter vivere di rendita da subito con 1500 € netti (e rivalutabili) al mese, ma quanti invece continuano a lavorare con paghe inferiori pur possedendo una casa di proprieta' in eccesso, magari regalata dal nonno ? E che soffrono psicologicamente in tempi di crisi peche' tale casa non puo' essere venduta per motivi d'affezione, perche' non lo vuole ne' la mamma ne' il papa ?
In questa affrettata ma non del tutto astrusa comparazione da una parte abbiamo:
- il lavoratore dipendente versa mensilmente un dato importo a titolo contributivo, che gli viene trattenuto dal datore di lavoro, e dal cumulo di questo capitale riceve dallo stato il 5% annuo a 67-70 anni perdendo buona parte del capitale, che finisce allo stato. Non perde effettivamente tutto il capitale, perche' una parte figurativamente coprira' la pensione di reversibilita', ma si tratta di considerazioni che non spostano la sostanza del problema.
- il risparmiatore paga con l'acquisto di un paniere di BTPi in un'unica rata la stessa cifra che pagherebbe all'INPS e riceve anche in questo caso il 5% annuo da subito, ma con 2 (enormi) sostanziali differenze
1) non deve aspettare i 70 anni, ma puo' "andare in pensione" immediatamente, cioe' vivere di rendita con le cedole dei titoli di stato indicizzati
2) non perde il capitale, come avviene nel caso dei contributi previdenziali
Gli svantaggi rispetto all'attesa della pensione sono la necessita' di una copertura del longevity risk (ma rimane il capitale intatto, atto a questo scopo) e la necessita' di provvedere ai 400.000 Euro iniziali.
Al di la' di questo "esercizio stilistico" che vi ho proposto, deve comunque esserci la consapevolezza che titoli di stato e pensioni o sopravviveranno assieme o finiranno entrambi nella tomba, perche' non e' nemmeno lontanamente immaginabile che uno stato sovrano che non e' la Grecia, ma il secondo sistema manifatturiero europeo, non riuscisse piu' a finanziare i titoli del debito pubblico possa poi continuare a pagare impunemente le pensioni.
Da parte di un economista non e' nemmeno immaginabile uno scenario simile, forse lo e' solo da parte di qualche pensionato statale baby, che non conosce le dinamiche moderne dei mercati finanziari. Imho, i titoli di stato italiani sono molto ma molto piu' sicuri delle pensioni, come la recente vicenda del sindacalismo italiano ha anche perfettamente testimoniato ed il caso di Portogallo e parzialmente anche l'Italia con la deindicizzazione. Ma quest'ultim e' solo una mia sensazione.
In ogni caso non ha piu' alcun senso economico riscattare la laurea con i tassi di attualizzazione che girano oggi sul mercato dei titoli di stato. Piuttosto di riscattare la laurea come regalo di laurea attraverso dei piccoli versamenti mensili, un genitore avveduto dovrebbe acquistare BTPI in ottica di cassetto per il figlio.
Ciao
P.S. Scusate dell'OT