p_dinamite
Forumer attivo
Guardate io fino alla lettura dell'articolo che ho postato ero un accanito sostenitore del fatto che nel lungo i BTP-i sovraperformassero il fisso...
ma ad un'attenta lettura non è detto
infatti: " Dal confronto delle due equazioni si evince che il prezzo nel BTP€i non dipende dalle variazioni nelle aspettative dell’inflazione. Infatti si nota che la variazione del prezzo dei BTP€i nel mondo nominale è una frazione del rischio prezzo in quello reale. Questa frazione, denominata beta dei rendimenti reali, può essere calcolata dalla stima della correlazione futura dei tassi reali e nominali e dalla loro volatilità attesa .Pertanto si avrà:
brendimenti reali = (srendimenti reali /srendimenti nominali) r rendimenti reali,nominali
La maggiorparte delle stime[FONT="][1][/FONT] del valore di beta variano tra 0,1 e 0,5 e la relazione presenta caratteristiche di instabilità[FONT="][2][/FONT].
Il gestore nella selezione dei titoli obbligazionari da inserire nel portafoglio,accanto alla stima dei tassi,dovrà verificare quale parte della variazione è legata all’inflazione attesa. La scelta del titolo indicizzato è premiante nell’ipotesi che l’effettivo tasso di inflazione aumenti più di quello atteso. Nel caso opposto la scelta sarà indirizzata verso il titolo nominale che beneficia dell’ extra-rendimento legato al premio al rischio.
[FONT="][1][/FONT] L’applicazione di tale relazione pone dei problemi poiché è difficile determinare la correlazione.
[FONT="][2][/FONT] In effetti al fine di determinare la correttezza dei profitti ottenibili con il BTPi non è necessario prevedere accuratamente il valore del brendimenti reali.
ma ad un'attenta lettura non è detto
infatti: " Dal confronto delle due equazioni si evince che il prezzo nel BTP€i non dipende dalle variazioni nelle aspettative dell’inflazione. Infatti si nota che la variazione del prezzo dei BTP€i nel mondo nominale è una frazione del rischio prezzo in quello reale. Questa frazione, denominata beta dei rendimenti reali, può essere calcolata dalla stima della correlazione futura dei tassi reali e nominali e dalla loro volatilità attesa .Pertanto si avrà:
brendimenti reali = (srendimenti reali /srendimenti nominali) r rendimenti reali,nominali
La maggiorparte delle stime[FONT="][1][/FONT] del valore di beta variano tra 0,1 e 0,5 e la relazione presenta caratteristiche di instabilità[FONT="][2][/FONT].
Il gestore nella selezione dei titoli obbligazionari da inserire nel portafoglio,accanto alla stima dei tassi,dovrà verificare quale parte della variazione è legata all’inflazione attesa. La scelta del titolo indicizzato è premiante nell’ipotesi che l’effettivo tasso di inflazione aumenti più di quello atteso. Nel caso opposto la scelta sarà indirizzata verso il titolo nominale che beneficia dell’ extra-rendimento legato al premio al rischio.
[FONT="][1][/FONT] L’applicazione di tale relazione pone dei problemi poiché è difficile determinare la correlazione.
[FONT="][2][/FONT] In effetti al fine di determinare la correttezza dei profitti ottenibili con il BTPi non è necessario prevedere accuratamente il valore del brendimenti reali.