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Eni vende 5% Galp a buon prezzo, ma non è tra preferite Barclays
Di Francesca Gerosa
Eni vende 5% Galp a buon prezzo, ma non tra preferite Barclays - Milano Finanza Interactive Edition
Eni spunta un progresso dello 0,67% raggiungendo quota 16,43 euro a Piazza Affari dopo che il prezzo concordato con Amorim Energia per la vendita a quest'ultima della quota del 5% detenuta dal Cane a sei zampe in Galp Energia è pari a 14,25 euro per azione (590 milioni di euro).
La vendita, annunciata un mese fa in un range di prezzo tra 550 e 600 milioni, si posiziona quindi nella parte alta della forchetta. L'accordo permette a Eni di iniziare a ridurre la sua quota del 33,34% in Galp. In seguito alla vendita, come previsto dagli accordi firmati da Eni, Amorim Energia e Caixa Geral de Depositos (Cgd) e comunicati al mercato lo scorso 29 marzo, Eni cesserà di essere parte del patto parasociale vigente fra le tre società.
Galp Energia è una società portoghese integrata nel settore petrolifero e del gas. Eni e Amorim Energia detengono in Galp, rispettivamente, una partecipazione del 33,34%, mentre CGD detiene una quota dell'1%. Il titolo Eni beneficia anche del fatto che Rosneft, la prima compagnia petrolifera russa, ha scelto il gruppo italiano per lo sfruttamento congiunto di riserve offshore nel Mar Nero. Il blocco interessato si chiama Val Shatskij e ha riserve di petrolio per 6,3 miliardi di barili.
Poco importa quindi se Barclays, in un report sul settore oil, abbia confermato oggi il rating underweight su Eni con un target price a 21 euro, dopo aver però ritoccato al rialzo le stime di utile per azione (Eps) 2012 da 2,14 a 2,23 euro in vista dell'inizio della stagione dei conti trimestrali delle compagnie petrolifere che parte questa settimana con i dati di RD Shell (26 aprile).
"Ci aspettiamo che gli utili in dollari del settore crescano in media del 7% anno su anno e del 9% trimestre su trimestre. Ma il modello di business integrato continuerà a riflettere alcune delle sfide perenni del comparto: i volumi, anche con il recupero in Libia, saranno in calo in media del 2% e i profitti del business downstream saranno limitati". Barclays ha anche colto l'occasione per alzare la sua stima 2012-2016 sul prezzo del Brent del 9% a 120 dollari al barile.
Sulla base delle nuove stime di Barclays, il settore oil integrato scambia a un rapporto prezzo/utile (P/E) di 7,2 volte, quindi a uno sconto del 23% rispetto al mercato e a metà dello sconto storico del 10-30% sempre rispetto al mercato, per cui Barclays mantiene il rating neutral sul comparto, confermando tra le top pick BG (rating overweight), che offre un 33% rispetto al nuovo prezzo obiettivo del broker a 1850 pence, e Statoil (overweight) che offre un potenziale margine di apprezzamento del 28% rispetto al nuovo prezzo obiettivo a 190 corone.
Eppure dai conti del primo trimestre 2012 (in uscita il prossimo 27 aprile), gli analisti della banca si aspettano che Eni mostri uno dei momentum migliori per quanto concerne la stagione dei risultati delle compagnie oil con un risultato operativo pari a 6,26 miliardi di euro, in crescita del 22% anno su anno e del 47% trimestre su trimestre.
In parte, spiegano gli esperti, questo risultato dovrebbe riflettere la crescente leva del prezzo del petrolio nel settore upstream del gruppo, ma la maggior parte della forza dovrebbe venire dai 500 milioni di euro stimati di utile al lordo delle tasse del business Gas & Power dopo le rinegoziazioni con Gazprom. Nonostante questi forti dati, gli analisti di Barclays sono convinti che gli investitori si concentreranno di più sui progressi di semplificazione previsti dal gruppo per la sua attività nel downstream.
Di Francesca Gerosa
Eni vende 5% Galp a buon prezzo, ma non tra preferite Barclays - Milano Finanza Interactive Edition
Eni spunta un progresso dello 0,67% raggiungendo quota 16,43 euro a Piazza Affari dopo che il prezzo concordato con Amorim Energia per la vendita a quest'ultima della quota del 5% detenuta dal Cane a sei zampe in Galp Energia è pari a 14,25 euro per azione (590 milioni di euro).
La vendita, annunciata un mese fa in un range di prezzo tra 550 e 600 milioni, si posiziona quindi nella parte alta della forchetta. L'accordo permette a Eni di iniziare a ridurre la sua quota del 33,34% in Galp. In seguito alla vendita, come previsto dagli accordi firmati da Eni, Amorim Energia e Caixa Geral de Depositos (Cgd) e comunicati al mercato lo scorso 29 marzo, Eni cesserà di essere parte del patto parasociale vigente fra le tre società.
Galp Energia è una società portoghese integrata nel settore petrolifero e del gas. Eni e Amorim Energia detengono in Galp, rispettivamente, una partecipazione del 33,34%, mentre CGD detiene una quota dell'1%. Il titolo Eni beneficia anche del fatto che Rosneft, la prima compagnia petrolifera russa, ha scelto il gruppo italiano per lo sfruttamento congiunto di riserve offshore nel Mar Nero. Il blocco interessato si chiama Val Shatskij e ha riserve di petrolio per 6,3 miliardi di barili.
Poco importa quindi se Barclays, in un report sul settore oil, abbia confermato oggi il rating underweight su Eni con un target price a 21 euro, dopo aver però ritoccato al rialzo le stime di utile per azione (Eps) 2012 da 2,14 a 2,23 euro in vista dell'inizio della stagione dei conti trimestrali delle compagnie petrolifere che parte questa settimana con i dati di RD Shell (26 aprile).
"Ci aspettiamo che gli utili in dollari del settore crescano in media del 7% anno su anno e del 9% trimestre su trimestre. Ma il modello di business integrato continuerà a riflettere alcune delle sfide perenni del comparto: i volumi, anche con il recupero in Libia, saranno in calo in media del 2% e i profitti del business downstream saranno limitati". Barclays ha anche colto l'occasione per alzare la sua stima 2012-2016 sul prezzo del Brent del 9% a 120 dollari al barile.
Sulla base delle nuove stime di Barclays, il settore oil integrato scambia a un rapporto prezzo/utile (P/E) di 7,2 volte, quindi a uno sconto del 23% rispetto al mercato e a metà dello sconto storico del 10-30% sempre rispetto al mercato, per cui Barclays mantiene il rating neutral sul comparto, confermando tra le top pick BG (rating overweight), che offre un 33% rispetto al nuovo prezzo obiettivo del broker a 1850 pence, e Statoil (overweight) che offre un potenziale margine di apprezzamento del 28% rispetto al nuovo prezzo obiettivo a 190 corone.
Eppure dai conti del primo trimestre 2012 (in uscita il prossimo 27 aprile), gli analisti della banca si aspettano che Eni mostri uno dei momentum migliori per quanto concerne la stagione dei risultati delle compagnie oil con un risultato operativo pari a 6,26 miliardi di euro, in crescita del 22% anno su anno e del 47% trimestre su trimestre.
In parte, spiegano gli esperti, questo risultato dovrebbe riflettere la crescente leva del prezzo del petrolio nel settore upstream del gruppo, ma la maggior parte della forza dovrebbe venire dai 500 milioni di euro stimati di utile al lordo delle tasse del business Gas & Power dopo le rinegoziazioni con Gazprom. Nonostante questi forti dati, gli analisti di Barclays sono convinti che gli investitori si concentreranno di più sui progressi di semplificazione previsti dal gruppo per la sua attività nel downstream.