TOH, SI SCOPRE CHE PER VENDERE ARMI SI MOLLANO MAZZETTE! - NEL MIRINO LA “AGUSTA” (SOCIETÀ DI FINMECCANICA CHE PRODUCE ELICOTTERI) GESTITA DA ORSI (OGGI AD DI FINMECCANICA) CHE AVREBBE OFFERTO LAUTE COMMESSE (FINO AL 12%) A UNA SOCIETÀ USA PER CUCCARSI LE COMMESSE INDIANE E PIAZZARE 12 ELICOTTERI ALLA POLIZIA DI NUOVA DELHI - UNA TV INDIANA MOSTRA I DOCUMENTI E PARLA DI “TANGENTI”, FINMECCANICA QUERELA…
FINMECCANICA OFFRIVA COMMISSIONI DEL 15 CENTO PER L'AFFARE INDIANO
Marco Lillo e Valeria Pacelli per il "Fatto quotidiano"
Giuseppe Orsi
Un contratto tra Agusta e una misteriosa società americana imbarazza l'amministratore delegato di Finmeccanica ed ex amministratore di Agusta Westland, Giuseppe Orsi.
Il documento è stato svelato da Times Now, una televisione indiana che ha trovato e mostrato ai telespettatori indiani ben sette documenti durante un servizio dai toni accusatori dal titolo:
"Esclusivo: le tangenti (kickbacks) hanno favorito l'affare degli elicotteri?".
Il punto interrogativo non ha impedito a Finmeccanica di
annunciare una querela intercontinentale che nell'era della globalizzazione del circuito mediatico-giudiziario ha fatto sì che il servizio sparisse nella sua versione integrale con i sette documenti.
Times now ha toccato un nervo scoperto: l'affare degli elicotteri a cui l'emittente asiatica si riferisce in realtà non è quello del documento mostrato in tv, relativo a un affare poi non portato a segno dalla prima società di tecnologia bellica italiana, ma un secondo accordo che invece è andato a segno nel 2010: la costruzione di 12 elicotteri Agusta Westland 101, modello Vip e la successiva vendita al Governo indiano.
Il documento che imbarazza Orsi è una lettera scritta su carta intestata "Agusta Westland" e datata "7 agosto 2009, Cascina Costa". Quella lettera dimostra che Agusta Westland, quando era diretta da Orsi, ha offerto una "commissione" oscillante dall'8 al 15 per cento a una società americana misteriosa che avrebbe dovuto aiutarla nell'ottenere l'aggiudicazione della commessa indiana.
L'oggetto dell'incarico riguardava la fornitura di
12 elicotteri AW119 alla Polizia di Nuova Delhy. La società prescelta da Agusta e Finmeccanica per penetrare il mercato indiano era la Ganton Limited con sede sulla 54esima strada a New York nella "Suite 123 East".
Il telefono della Ganton che risulta nella carta intestata trovata da Times Now non è più attivo e anche il sito internet non funziona. Esiste una filiale indiana e, stando alla documentazione mostrata dalla tv indiana la società sarebbe riferibile ad Abhishek Verma, un uomo d'affari molto famoso in India.
enavLa tv Times Now accompagnava il servizio con immagini inquietanti di Verma dietro le sbarre. Il finanziere infatti è stato arrestato nel 2006 per uno scandalo relativo al trafugamento di informazioni riservate dalla sala operazioni della Marina indiana. L'uomo d'affari però deve essere uscito indenne da quella vicenda visto che nel 2010 era intervistato davanti alla sua splendida villa con piscina dalla Bbc. Verma, figlio di un politico in passato vicino a Indira Gandhi, sarebbe legato strettamente alla società Ganton scelta da Finmeccanica per penetrare nel mercato indiano.
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-56362/211679.htm Ganton ltd però, secondo quanto dichiarato ieri da fonti di Finmeccanica al Fatto, "non ha incassato un euro da Agusta per l'affare degli elicotteri". Quel contratto mostrato in tv, con le sue commissioni dell'8 per cento per gli elicotteri e del 15 per cento su altri materiali, secondo i media indiani però suscita una domanda inquietante: l'altro affare messo a segno stavolta dal gruppo italiano prevedeva anch'esso commissioni laute per società misteriose?
A questa domanda, il Fatto ieri non ha avuto risposta dall'amministratore delegato Giuseppe Orsi, che ci ha girato cortesemente al suo ufficio stampa. Finmeccanica in sostanza ammette l'esistenza del documento mostrato in tv in India, ma nega che ci sia un legame con l'affare portato a termine in India e soprattutto afferma di non avere pagato nulla a nessuno per la commessa ottenuta.
La tv indiana ha mostrato poi un secondo documento datato 27 febbraio 2012 dal quale emerge un interesse del Ministero della difesa indiano per la Ganton Ltd. La lettera è firmata dal dirigente ministeriale Rajeshwar Singhd e chiede al presidente della Ganton, Edmond Allen, di fornire documenti all'ambasciata indiana a New York.
Anche i pubblici ministeri napoletani Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock stanno studiando questa vicenda con grande attenzione. La Procura di Napoli, infatti, ha da tempo aperto un filone di accertamenti sugli affari indiani di Finmeccanica.
MARINA GROSSI
2 - ENAV LA CIMICE E LA TANGENTE DA CASINI
Marco Lillo e Valeria Pacelli per il "Fatto quotidiano"
Nell'ufficio di Pier Ferdinando Casini affacciato su piazza di Spagna c'erano persino le cimici. O almeno ne era convinto l'ex tesoriere dell'Udc, Giuseppe Naro. Lo riferì a Tommaso di Lernia, responsabile della print system, che doveva consegnargli una "valigetta di plastica con dentro 200mila euro". É il racconto della famosa tangente che emerge dalle carte depositate dopo la chiusura delle indagini sulle false fatturazioni che ha coinvolto Marina Grossi, ex ad di Selex, Di Lernia, Lorenzo Cola, ex consulente di Fin-meccanica e il manager Manlio Fiore. "Li portò a Casini i soldi?", chiede il pm Paolo Ielo, quando il 25 maggio 2011 interroga il cowboy. "Sì, li portai nel suo ufficio, Casini non c'era, c'era un signore che faceva il tesoriere": Naro. I 200 mila euro erano stati prelevati a San Marino e portati a Roma. "Abbiamo scoperto una cimice e quindi vi ricevo in un'altra stanza", così Di Lernia dice di essere stato accolto da Naro. La cimice non c'era, la tangente sì.