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Stato
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profan

Nuovo forumer
come hai potuto notare
è dal 2009 che ho aperto questa discussione

perchè avevo già notato che Don Ligresti e family stavano svuotando la cassa di FonSAI


a me garberebbe vederli in galera


e poi ci penso all'investimento :D
ahahaha.....ti faccio i complimenti per la coerenza e la perseveranza....dovresti essere vicino alla metà ormai. speriamo. proprio oggi leggevo dei compensi milionari agli amministratori (inetti....) delle varie società praticamente fallite nalle ns spalle......
 

tontolina

Forumer storico
Il caso

Fonsai e le consulenze ai La Russa
Nel 2011, un totale di 670mila euro


Fondiaria Sai ha pagato nel 2011 a Vincenzo e Geronimo La Russa, rispettivamente fratello e figlio dell'ex ministro della Difesa, Ignazio, consulenze legali per complessivi 670 mila euro. "Lavoriamo con Sai da prima dell'arrivo dei Ligresti", ha dichiarato Ignazio La Russa

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MILANO - Fondiaria Sai ha pagato nel 2011 a Vincenzo e Geronimo La Russa, rispettivamente fratello e figlio dell'ex ministro della Difesa, Ignazio, consulenze legali per complessivi 670 mila euro. E' quanto emerge dal bilancio 2011 della compagnia assicurativa, nella sezione dedicata ai rapporti con le parti correlate. In totale i servizi ricevuti da "altre parti correlate" ammontano a 5,6 milioni di euro:
il bilancio di Fonsai ricorda
gli 1,42 milioni riservati a Fausto Rapisarda,
gli 0,6 milioni allo studio d'Urso Gatti e Bianchi,
gli 0,35 milioni a Geronimo La Russa, consigliere di Premafin,
e gli 0,32 milioni a Vincenzo La Russa, consigliere di Fonsai (da cui ha ricevuto 566 mila euro).

"La collaborazione professionale degli studi legali La Russa con Sai spa è iniziata assai prima che in Sai entrasse il Gruppo Ligresti e che dura quindi continuativamente ormai da circa 40 anni. Circostanze significativa e forse risolutiva della questione", ha dichiarato Ignazio La Russa, coordinatore nazionale Pdl, in merito alle notizie di agenzia secondo le quali suo fratello Vincenzo e suo figlio Geronimo avrebbero avuto nel 2011 dal Gruppo Fonsai 670 mila euro di consulenze.
"Comunque, al di là dell'esattezza dell'importo, si tratta largamente - aggiunge La Russa - non di pur lecite consulenze genericamente intese ma di rapporto lavorativo riferito all'attività professionale di due distinti avvocati e di due separati ed autonomi studi legali a cui, come a molti altri colleghi, sono affidate dalla Compagnia di Assicurazione numerose pratiche in sede giudiziale. La inaccettabile differenza sta nel fatto che i titolari degli studi in questione sono miei parenti. L'importo indicato è peraltro lordo ed il lavoro professionale dei due studi legali in cui lavorano più di 20 avvocati, ovviamente remunerati, è stato parcellato per accordo con la Compagnia ai valori minimi delle tariffe professionali".

"E' veramente stucchevole - conclude La Russa - vedere riassunto in un unico valore il frutto di un lavoro costante e qualificato di due distinti soggetti senza peraltro far comprendere che l'utilità finale di tale importo, oltre che assolutamente lecita, è modesta dedotte tasse, spese di studio e dei colleghi collaboratori". (02 aprile 2012)
 

tontolina

Forumer storico
Tlc: asta low cost per frequenze beauty contest (Rep) ROMA (MF-DJ)--La formula e' stata trovata: le frequenze del beauty contest saranno assegnate con un'asta competetiva ma sara' un'asta "low cost". La soluzione, scrive Affari & Finanza di Repubblica, e' pronta ma nel frattempo lo scenario e' cambiato e la stessa Mediaset potrebbe avere meno necessita' di nuovi mux.
La sorte del beaty contest e' segnato. Entro due settimane, in tempo per rispettare il termine del 19 aprile, scadenza della sospensione decisa dal ministro dello Svilupo Economico, Corrado Passera, il governo emanera' un qualche atto che lo cancellera' per sempre. L'altra possibilita', una proroga, verrebbe vista come un tentennamento da parte del duo Monti-Passera su una materia importante come le tv e sembra ormai fuori questione. In materia di Beaty Contest il governo decide e l'Agcom dispone, quindi una volta presa la decisione, la palla passera' all'Autorita' di settore per mettere a punto il nmuovo meccanismo di assegnazione. Il nodo resta il prezzo.
Le frequenze da assegnare sono 6: 3 sono subito pronte e buone e sono i canali 54, 55 e 58 tolti proprio a Telecom I., Mediaset e Rai. Le altre 3 frequenze sono un po' piu' difficili da usare: uno e' il canale 6 della banda Vhf, che oggi usa solo la Rai, in modo disordinato e la Europa 7. Infine ci sono i canali 23 e 28.
L'idea che si sta facendo strada al Ministero dello Sviluppo e' di una gara a doppia corsia. Le frequenze 54, 55 er 58 sarebbero oggetto di una concessione ventennale solo se ad aggiudicarsele fosse una telco.

Se invece fosse una tv, la durata sarebbe fissata in automatico alle scadenze fissate dall'Ue. Le altre 3 frequenze piu' basse verrebbero assegnate per i 20 anni di prammatica.
pev
(END) Dow Jones Newswires




che strano... fanno leggi ad personam pure loro


UNA LEGGE = PER TUTTI
altrimenti un ricorso alla UE non glielo toglie nessuno
e poi paga sempre il popolo bue
ed è ora di finirla
Siano i politici responsabili a pagare tutte le multe!

April 02, 2012 02:41 ET (06:41 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
Mediaset sospesa con un rialzo teorico del 4,12%

da Mediaset sospesa con un rialzo teorico del 4,12% - News Finanza & Economia - InvestireOggi.it

Il rialzo (teorico) sarebbe del 4,12% con 12,12 euro ad azione

Oggi, ore 10:46 - 0 Commenti
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Il titolo Mediaset è stato sospeso dalle contrattazioni per eccesso di rialzo. Il rialzo (teorico) sarebbe del 4,12% con 12,12 euro ad azione. A spingere le quotazioni la notizia sull’uscita definitiva di Mediaset da Endemol con conseguente cessione del debito sul mercato.
si sono fumati 2,6 miliardi per Endemol ma non spendono un cent per le concessioni delle frequenze televisive italiane


Hot News, Mediaset
Mediaset: dal dividendo alla pubblicità, i sintomi della crisi

Piersilvio Berlusconi smentisce licenziamenti. Meno turnover e taglio costi per 250 mln. Difficile raccolta pubblicità

Oggi, ore 11:17 - 0 Commenti
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Il giorno successivo alla pubblicazione dei conti del gruppo Mediaset, il vice-presidente Piersilvio Berlusconi ha commentato le indiscrezioni circolate sulla stampa in questi giorni, a seguito delle difficoltà finanziarie del Biscione. Piersilvio ha voluto smentire l’ipotesi di licenziamenti del personale. I dipendenti, ha affermato, non saranno toccati, semmai ci sarà una riduzione del turnover. Il gruppo punta a ridurre i costi di 250 milioni di euro fino al 2014, ma gli effetti di tali tagli sono già visibili dalla fine del 2011, ha aggiunto.

DIVIDENDO MEDIASET 2012: LE RAGIONI DEL CALO – Quanto alla riduzione del dividendo distribuito, che passa da 0,35 per azione dello scorso anno a 0,10 euro per azione di quest’anno, Piersilvio ha affermato che si tratta di una politica di prudenza, che punta a incanalare risorse verso una maggiore patrimonializzazione della società, in modo che vi siano pronti all’occorrenza anche nuovi investimenti. (Dividendo Mediaset 2012 a 0,1 euro, crolla utile 2011)

CROLLA LA RACCOLTA PUBBLICITARIA – Ammette poi che non è possibile fare previsioni sulla raccolta pubblicitaria, perché gli inserzionisti comprano gli spazi nell’arco di poche settimane, per cui non si riesce a conoscere con molto anticipo quale sarà il trend. Sul punto, tuttavia, Luigi Colombo, direttore generale di Publitalia, aveva sostenuto il giorno precedente che il 2012 è atteso in linea con gli ultimi mesi del 2011, se non un pò peggio.
Pesano, in particolare, i cattivi risultati di Mediaset Premium, che ha subito una perdita operativa di 68,5 milioni nel 2011, contro un quasi pareggio dell’esercizio precedente. Ma Piersilvio evidenzia come l’attività caratteristica abbia determinato ricavi in crescita del 14% a 615 milioni e rimarca di credere molto in questo business. Il rinvio del pareggio di bilancio al 2014 sarebbe determinato, inoltre, dal rinnovo dei costosissimi diritti del calcio.

ENDEMOL E’ UNA VORAGINE – Nota dolente anche il caso Endemol, la casa di produzione olandese di format televisivi (tra gli altri, il Grande Fratello), che Mediaset ha acquistato nel 2007 per 2,6 miliardi, ma che si è trasformata in una voragine contabile, a causa del pesante indebitamento della società e del calo degli introiti. Piersilvio ha annunciato che da quest’anno Endemol non causerà più alcuna passività sul bilancio del gruppo, visto che la quota di Mediaset è stata praticamente azzerata.
In ogni caso, dai dati emerge che la situazione finanziaria del Biscione è legata alle prospettive della raccolta pubblicitaria. A causa della crisi italiana generale, infatti, molti inserzionisti rinunciano ad investire, rinviando il costo per il futuro e ciò determina il calo delle entrate per le reti Mediaset, visto che ad eccezione dei canali pay, l’unica fonte del loro finanziamento è data dalle entrate pubblicitarie.
Tuttavia, vale la pena sottolineare come nel 2011, per quanto in discesa, il gruppo ha chiuso con un utile netto di 225 milioni, sebbene inferiore al consensus di 245 milioni.
 

nagual

mondo patafisico
Penso che a questo punto il problema sia generallizzato su tutti i partiti.

Io una proposta ce l'avrei anche considerando il fatto del sovvertimento della volontà popolare a seguito dell'esito positivo sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.

Obiezione fiscale pro quota per quanto va del pubblico denaro a questa manica di ladri.

Il Signor snob Emerito Presidente della Repubblica sarebbe ora che facesse valere il suo ruolo anche su questo, cioè sugli aspetti di ripartizione della sovranità fra attività legislativa del Parlamento e prerogative degli istituti di democrazia diretta e, per non far rivoltare il compianto Pertini nella tomba, sarebbe anche ora che alzasse la voce, per cortesia.
 

tontolina

Forumer storico
Lavoro: Angeletti, licenziare Fornero dopo esodati e art.18 ROMA (MF-DJ)--"Con la vicenda dell'articolo 18, cosi' come quella degli esodati, potremmo dire con un battuta, che ci sarebbero fondati motivi per il licenziamento del Ministro (Fornero), una giusta causa".
Lo ha detto, a Skytg24, il segretario della Uil, Luigi Angeletti, aggiungendo che "purtroppo abbiamo dovuto constatare che, malgrado gli sforzi, sia finita l'epoca della concertazione, nel bene e nel male".
"Noi avevamo fiducia nella possibilita' che il Governo fosse capace di affrontare l'emergenza finanziaria - prosegue Angeletti - e convinti che servisse fiducia e collaborazione, senza pregiudizi ma, ammesso che abbia risanato lo stato, c'e' stata una spinta verso la recessione". Nella situazione attuale, "aumenteranno i disoccupati. Abbiamo gia' perso mezzo milione di posti di lavoro durante la crisi". Per Angeletti, "se non si fanno le modifiche all'articolo 18, il Parlamento non approvera' mai piu' la riforma del mercato del lavoro". dom [email protected]
(END) Dow Jones Newswires
April 03, 2012 11:25 ET (15:25 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
Attualità
Dimissioni di Livia Undiemi dall’Idv, per protesta contro il MES - News Finanza & Economia - InvestireOggi.it

Dimissioni di Livia Undiemi dall’Idv, per protesta contro il MES

L'economista Lidia Undiemi si dimette dall'Idv, per protesta contro l'adesione del partito al Meccanismo Europeo di Stabilità

Oggi, ore 16:46 - 0 Commenti
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Di Pietro e Orlando, confessate ai cittadini il vostro appoggio al “governo della finanza”. Mi dimetto dai miei incarichi in IDV.
Raccontate la verità, gli italiani hanno il diritto di sapere che Italia dei Valori sta appoggiando, soprattutto con il proprio silenzio, la proposta del governo Monti di trasferire 125 miliardi di euro (minimo) ad una organizzazione finanziaria intergovernativa, l’ESM, ambiguamente definita “fondo salva-stati”, che, fra immunità, esenzioni, condoni ed altri privilegi, si propone di concedere finanziamenti agli stati in difficoltà in cambio della possibilità di potere imporre “rigorose condizionalità” da far gravare sulle spalle del popolo.
Sapete benissimo che la ratifica del trattato ESM (non ancora in vigore) comporterà l’incremento delle politiche di austerity, ossia l’imposizione di ulteriori interventi “lacrime e sangue” che colpiranno soprattutto le fasce più deboli e che metteranno in crisi anche coloro che ancora oggi riescono ad arrivare a fine mese.
Un obiettivo politico che ovviamente travolgerà anche la vita dei vostri elettori, compresi quelli della sua amata Palermo, prof. Orlando.
L’IMU? L’art. 18? E’ solo l’inizio.
Per comprendere la pericolosità di tale scelta, basta semplicemente osservare ciò che è accaduto in Grecia. La Troika ha concesso i piani di salvataggio in cambio di una serie di richieste che per Atene si sono tradotti in cessione di sovranità. Si pensi alle condizioni imposte in materia di tagli alla spesa, ai dipendenti pubblici e alle pensioni. In tal senso, la politica nazionale diventa oggetto di contrattazione finanziaria.
Appoggiare questa idea di politica europea del governo Monti significa essere contro i lavoratori, gli imprenditori, i giovani, le donne, i bambini e gli anziani.
Che senso ha “strapparsi i capelli” pubblicamente per dimostrare di essere contrari alla corruzione politica, al potere delle banche, alla riduzione dei diritti dei lavoratori e all’aumento delle tasse e, contemporaneamente, sostenere la creazione di una struttura sovranazionale che pretende di gestire le risorse dei cittadini godendo di immunità di giurisdizione ed altri benefici “di casta”. Tutto ciò agendo fuori dai canali democratici con lo scopo di lucrare sul debito pubblico imponendo ulteriori sacrifici agli italiani.
Chi si avvantaggerà dell’entrata in vigore dell’ESM? I poteri finanziari, in primis le banche.
Lo Stato in difficoltà potrà usufruire dei piani di finanziamento concessi dal “fondo salva-stati“ soltanto se, oltre a cedere pezzi di sovranità riguardanti scelte di politica interna, si impegnerà a pagare un tasso di interesse il cui limite non è stato nemmeno definito nel trattato, e intanto le banche hanno ottenuto un trilione di euro dalla BCE all’1%. Poiché l’organizzazione intergovernativa si riserva la possibilità di attingere al mercato finanziario per potere a sua volta erogare il prestito allo Stato, chi garantisce che non saranno le stesse banche (con un guadagno “politico” netto di almeno il 3%), o addirittura la criminalità organizzata a lucrare, mediante i finanziamenti dell’ESM, sul debito pubblico e ad incidere sulle decisioni politiche della nazione debitrice?
E’ questa la vostra visione di cambiamento, di uguaglianza e di democrazia?
Perché IDV non ha sollevato tali questioni nelle sedi istituzionali competenti, considerato che il trattato è disponibile almeno dal mese di marzo del 2011? Il parlamento europeo si è già espresso a favore dell’ESM con 494 voti, non credo sia necessario aggiungere altro. Quello nazionale, invece, deve ancora decidere, ed è per tale ragione che, fra mille sacrifici, ho lavorato tantissimo per realizzare una mozione parlamentare che toccasse l’argomento. La richiesta è partita proprio da lei, prof. Orlando, e l’ho accolta con grande entusiasmo, anche perché è stata frutto di una lunga conversazione sulla politica internazionale. Fidandomi del suo atteggiamento propositivo ho elaborato la bozza finale, che sostanzialmente richiama il contenuto del dossier che ho successivamente realizzato per informare la gente. Da questo momento in poi il nostro dialogo si è praticamente interrotto e, qualche giorno dopo, il partito si è espresso sul fondo “salva-stati” con le mozioni di fine gennaio dove è stato omesso il contenuto del trattato ESM ampiamente argomentato nella mia proposta.
Ho scritto anche a lei, on. Di Pietro, chiedendole di sostenere questa battaglia, ma non ho ricevuto nemmeno una risposta, e non è la prima volta.
Tantissime altre persone di IDV conoscono la vicenda, anche perché, per fortuna, cittadini, associazioni, movimenti e mezzi di informazione hanno appoggiato la battaglia, comprendendola e condividendola.
Ho ricevuto da questo partito due incarichi (responsabile nazionale di una sezione del dipartimento Lavoro e responsabile regionale del dipartimento Lavoro Sicilia) che ho portato avanti gratuitamente e con grandi sforzi per circa due anni, seguendo importanti vertenze sul territorio nazionale.
Ho lavorato tanto, ma l’impegno non è stato ricambiato, e non mi interessa esporre in questo momento altre questioni, valide ma meno importanti dell’ESM.
Non meritavo un simile trattamento, e non lo meritano nemmeno i cittadini.
Lei, prof. Orlando, mi ha delusa più di tutti, perché possiede lo spessore culturale e politico per poter affrontare battaglie grandi come questa. Nonostante ciò, non penso che lei abbia agito in malafede, ma questo non giustifica la sua indifferenza, che abbinata alle sue capacità si trasforma in una colpa imperdonabile.
Ogni tanto penso a Scilipoti, e mi chiedo quali straordinarie capacità possieda quest’uomo per aver meritato di diventare parlamentare con IDV.
Mi auguro che vi fermiate a riflettere, da soli, sul fatto che qui c’è in gioco la vita di intere generazioni, compresi i vostri familiari.
Talvolta vi osservo, e vedo degli uomini talmente affannati a vincere le elezioni da perdere di vista se stessi e il vero significato della politica.
Mi dimetto.

Lidia Undiemi
 
Stato
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