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tontolina

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rigor Mortis: il rigore di monti

PMI Servizi Italia: Senza Parole...


IL GRANDE BLUFF: PMI Servizi Italia: Senza Parole...


Perfino la scarrupata Spagna fa meglio di noi...
Italian Services PMI (Mar) M/M 44.3 vs. Exp. 44.4 (Prev. 44.1)
Spanish Services PMI (Mar) M/M 46.3 vs. Exp. 42.0 (Prev. 41.9)
French Services PMI (Mar F) M/M 50.1 vs. Exp. 50.0 (Prev. 50.0)
German Services PMI (Mar F) M/M 52.1 vs. Exp. 51.8 (Prev. 51.8)
Vi ricordo che 50 punti rappresenta la parità tra crescita e contrazione
e vi ricordo che il PMI servizi italiano è dal lontano GIUGNO del 2011 che ha iniziato ad andare in ROSSO...
10 MESI DI CONTRAZIONE

(e per il PMI Manifatturiero è più o meno la stessa solfa)
vedi nel mio Blog 5 Luglio 2011 - ARRRRGGGGGHHHH: PMI Servizi Italia da RECESSIONE!

Vi ricordo che il ministro Passera qualche giorno fa ha sparato: Italia, Passera: in recessione, lo sarà per tutto l'anno
e se sommiamo L'AMPLIFICAZIONE RECESSIVA delle misure di austerity del Professore............tarate solo sui numeri, sui mercati e sugli euroburocrati
ma lontane anni luce dall'economia reale....
Inoltre sottoperformiamo del 10% la media dell'Eurozona
Eurozone Services PMI (Mar F) M/M 49.2 vs. Exp. 48.7 (Prev. 48.7)
Composite PMI (Mar F) M/M 49.1 vs. Exp. 48.8 (Prev. 48.7)
Giudicate voi a che livelli di "deformazione" e di "forzatura"
possano arrivare certe fonti che non riescono più ad essere obiettive sulle cose che le riguardano da vicino...
In Germania NON va tutto bene....(come ho ribadito 100 volte)
ma tra cinica euro-canibalizzazione e meriti strutturali
SICURAMENTE VA MEGLIO CHE DA NOI...
 

tontolina

Forumer storico
Allarme di Bankitalia, "crollano i redditi delle famiglie"


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13:23 04 APR 2012


(AGI) - Roma, 4 apr. - "Durante la fase acuta della recessione, nel 2008-09, la caduta dei redditi familiari ha raggiunto in Italia il 4%, a fronte di una riduzione del Pil del 6%". Non solo, ma 480 mila famiglie hanno dovuto sostenere un figlio senza lavoro. E' quanto affermato dal vice direttore generale della Banca d'Italia, Anna Maria Tarantola al convegno a Genova 'La famiglia un pilastro per l'economia del Paese', sottolineando che "nella maggior parte degli altri paesi avanzati, il reddito disponibile lordo reale delle famiglie e' invece cresciuto, nonostante la contrazione del prodotto".

"Nella tarda primavera del 2009, nel momento di massimo impatto della crisi sul mercato del lavoro italiano, circa 480 mila famiglie abbiano sostenuto almeno un figlio convivente che aveva perso il lavoro nei dodici mesi precedenti", spiega la Tarantola. "Nel biennio 2008-10 la quota di famiglie indebitate e' diminuita dal 24 al 21%", ha aggiunto Tarantola, secondo la quale "tale andamento e' dipeso non solo da una minore domanda di prestiti, ma anche da una maggiore selettivita' nella concessione dei finanziamenti da parte degli intermediari finanziari, che si e' riflessa in un aumento della quota di famiglie che non hanno ottenuto, in tutto o in parte, il credito richiesto (poco piu' di un quarto nel 2010, oltre il doppio rispetto agli anni precedenti la crisi)".
"La crisi ha ampliato il divario tra la condizione economica e finanziaria dei giovani e quella del resto della popolazione", ha affermato il vice direttore generale di Bankitalia, specificando che "tra il 2008 e il 2010 la quota di famiglie povere in base al reddito e alla ricchezza e' cresciuta di circa 1 punto percentuale per il campione nel suo complesso e di circa 5 punti per le famiglie dei giovani".
 

tontolina

Forumer storico
Telecom Italia, scorporo o non scorporo?

Telecom Italia, scorporo o non scorporo?
Il Sole24Ore ha citato un dossier riservato in cui sono contenute le valutazioni del gruppo guidato da Franco Bernabè sull'ipotesi di spin off dell'infrastruttura. Il manager non ha scartato l'ipotesi

di Mauro Introzzi 4 apr 2012 ore 11:40
Torna in auge l’ipotesi di uno scorporo della rete per Telecom Italia. Nell’edizione in edicola oggi Il Sole24Ore ha citato un dossier riservato in cui sono contenute le valutazioni del gruppo guidato da Franco Bernabè sullo spin off dell'infrastruttura, definita dal quotidiano "l’asset più importante, valutato fino a 15 miliardi di euro".

Lo stesso Sole24Ore, che dice che l’obiettivo dell’operazione sarebbe quello di "dare un'ulteriore sforbiciata al debito" (ma anche avere risorse per investire in una rete di nuova generazione), descrive i tre possibili scenari prospettati.
Il primo è lo scorporo e conferimento del ramo d'azienda a un veicolo interamente controllato da Telecom Italia,
il secondo è una scissione proporzionale con la costituzione di un veicolo con lo stesso azionariato del gruppo e il terzo, vista come la strada più impegnativa, prevede la cessione del ramo d'azienda ad altra società. Secondo le stime prevalenti la valorizzazione della rete porterebbe a Telecom Italia, direttamente o indirettamente, benefici nell'ordine dei 4 miliardi di euro.

Il quotidiano economico ha intervistato, sull’ipotesi, anche il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè. Il manager, contrariamente al passato, non ha scartato l'ipotesi di uno scorporo. Bernabè si è anche detto disponibile all’ingresso di soci come la Cassa Depositi e Prestiti, “ma solo a certe condizioni”.

Nel frattempo, sempre secondo il Sole24Ore, Telecom avrebbe avviato delle trattative per cedere a Metroweb la sua rete in rame presente in 30 città italiane per un totale di 5 milioni di linee (poco meno di un quarto rispetto alle 22 milioni presenti sul territorio nazionale). Ma le trattative si sarebbero arenate visto che Telecom Italia valorizza quell’asset 3 miliardi di euro, mentre per Metroweb ne valgono la metà.
 
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