Bce conferma tassi,Trichet difende orientamento stabilità prezzi
Reuters - 06/03/2008 16:58:48
FRANCOFORTE, 6 marzo (Reuters) - Non sorprende gli analisti né i mercati finanziari la decisione dell'istituto centrale di Francoforte di confermare lo status quo di politica monetaria, sullo sfondo della quasi altrettanto prevedibile ritocco delle
stime trimestrali dello staff.
La squadra degli analisti che forniscono le proiezioni macro alla Bce ha corretto al rialzo le aspettative di inflazione e al ribasso quelle di crescita, portando la forchetta delle attese sui prezzi al consumo 2008 a 2,6-3,2% con un punto medio a 2,9%, quattro decimi oltre il 2,5% di dicembre, mentre quello sull'anno prossimo passa a 2,1% da 1,8%.
Se la stabilità dei prezzi nel medio termine resta obiettivo prioritario per la politica monetaria, la correzione al rialzo delle previsioni di inflazione decisa oggi, per quanto a cura dello staff, difficilmente giustificherebbe un taglio dei tassi, che rimane, però, incorporato nelle quotazioni dei derivati.
Nella consueta conferenza stampa di commento alla decisione sui tassi, il presidente Jean-Claude Trichet ha difeso oggi l'orientamento di poltica monetaria, rifiutandosi di definirlo "neutrale" e ribadendo che il solo "punto fermo" di Francoforte resta la tutela della stabilità dei prezzi.
Rilevando l'insolitamente elevato livello di incertezza che ancora contraddistingue i mercati finanziari, l'inquilino dell'Eurotower tiene a precisare che la decisione odierna del consiglio è stata unanime.
"Nessuno ha chiesto né un taglio né un rialzo, siamo stati unanimi" spiega.
"Riteniamo che gli attuali provvedimenti di politica monetaria ci porteranno a raggiungere l'obiettivo di stabilità dei prezzi nel medio termine e il solido ancoraggio delle aspettative di inflazione" aggiunge in riferimento alla conferma dei tassi per il nono mese consecutivo.
Gli analisti interpretano gli ultimi commenti del presidente come il segnale che Francoforte non ha alcuna fretta di varare una riduzione del costo del denaro a dispetto del rallentamento della crescita.
Per l'espansione economica dei quindici paesi euro le stime odierne dello staff indicano quest'anno un intervallo di 1,3-2,1% da 1,5-2,5% di tre mesi fa, mentre la proiezione sul 2009 viene abbassata a 1,3-2,3% da 1,6-2,6%.
"L'aspetto più significativo è l'insistenza sull'idea del contributo dell'attuale orientamento di politica monetaria, che ci spiega chiaramente che i tassi rimarranno per un po' sui livello di adesso" osserva Gilles Moec di Bank of America.
Il movimento del cambio, con la valuta unica che mette a segno l'ennesimo record storico su dollaro, conferma del resto l'interpretazione degli economisti sui toni ancora rialzisti del numero uno Bce.
La mediana dell'ultimo sondaggio Reuters, condotto la settimana scorsa consultando 72 analisti, al di là della conferma di oggi, proietta per i tassi europei una discesa a 3,75% entro fine giugno e 3,50% per fine anno.
"Non ci impegnamo mai preventivamente nel medio termine... facciamo sempre il necessario in coerenza con il nostro mandato di garantire stabilità dei prezzi nel medio termine" ripete Trichet a chi lo sollecità sulla possibilità di un utilizzo della leva dei tassi.
Per Aurelio Maccario di UniCredit Mib "il tono resta sostanzialmente bilanciato ma il 'trade off' tra crescita e inflazione si è aggravato e la Bce oggi lo riconosce".
"Tendiamo a vedere la conferenza stampa odierna come il campo di battaglia dove un singolo segnale rialzista molto forte (le nuove stime di inflazione) fa fronte a diversi meno rilevanti segnali ribassisti (revisiome al ribasso della crescita, minore enfasi sulla massa monetaria, e impatto del rallentamento economico sui prezzi)" scrive in una nota dell'ufficio studi.
"In conclusione sarà la crescita a dettare l'orientamento di politica monetaria. A nostro parere le stime di inflazione sono già sui massimi e se la proiezione sulla crescita si rivelerà ottimistica, come prevediamo, taglieranno i tassi. Il momento potrebbe essere la diffusione delle nuove stime dello staff a giugno, anche se vediamo il rischio di uno slittamento nell'avvio del ciclo dei ribassi".
ma non è che in un momento di crisi così può essere chiaro no?
QUESTO E' UN DEMENTO NON FINIRO' MAI DI DIRLO...UN DEMENTE UN RINCOGLIONITO...UN PEZZENTE...SPERIAMO GLI CASCHI L'UCCELLO
