La Consob torna a vietare temporaneamente le vendite allo scoperto su 20 titoli azionari quotati a Piazza Affari. Il divieto, che ricalca in misura più ridotta quello deciso per venerdì scorso, è valido nell'intera giornata di domani, martedì 17 marzo.
Lo stop a vendere allo scoperto, ossia senza la titolarità dei titoli, riguarda per domani 20 azioni che nella seduta odierna hanno subito una variazione superiore alle soglie previste dal regolamento sullo short selling. Le società interessate domani, un gruppo più ristretto rispetto alle 85 del provvedimento deciso, dopo la caduta di Piazza Affari giovedì scorso per il giorno successivo, sono Azimut, Tim, Unicredit, Exor, Fca, Banca Generali, Leonardo, Ubi, Mediobanca, Fiera Milano Sanlorenzo, Mediolanum, Dovalue, Cerved, Ovs, Maire Technimont,Marr, Autogrill, Mps e Astm.
Sulla stesa linea, per arginare la speculazione al ribasso, si stanno muovendo le autorità `gemelle´ della Consob in Francia e Belgio mentre la Cnmv spagnola è pronta ad avviare, come del resto ha fatto l'authority italiana, anche un intervento di maggior durata per intervenire su una più ampia fascia di titoli e per un periodo fino a 90 giorni. Già domani il preavviso di 24 ore che Consob ha dato all'Esma per questo provvedimento di secondo livello dovrebbe portare a una decisione su un divieto prolungato alle vendite allo scoperto in Piazza Affari.
La Stampa