CHI NON COMPRENDE IL TUO SILENZIO PROBABILMENTE NON CAPIRA' NEMMENO LE TUE PAROLE

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Alcune debite premesse: il numero viene da qua:


Era il 2019, quindi l'altro ieri.

Ma in realtà oggi siamo in una nuova era, rispetto al 2019, e la fondazione, o meglio il suo volto pubblico,
nella nuova era ha trovato una nuova dimensione e nuovi temi - i vecchi cavalli di battaglia sono spariti dalla circolazione.


L'obiezione classica è "si tratta di tagli al tendenziale, la spesa sanitaria invece è aumentata".

Parrebbe che quindi siano aumentate le risorse del comparto sanità pubblica.


Poi fai il conto di quante strutture sanitarie sono state chiuse,

di quanto è calato il numero delle guardie mediche e dei medici di base

e francamente viene difficile credere a "più risorse per la sanità pubblica negli ultimi 10 anni".



Detto questo...


La vertenza del personale sanitario non dovrebbe essere con i cittadini.

La vertenza dei pazienti non dovrebbe essere con altri pazienti.

Ma quel che è fatto è fatto, pare.


Il 14 dicembre scorso Jeremy Corbyn twittava:

"Stasera mi opporrò all'obbligo vaccinale per lo staff di NHS e l'introduzione di passaporti vaccinali.

Entrambe le misure sono controproduttive e creeranno divisione quando abbiamo bisogno di cooperazione e unità".



Esattamente ciò di cui si preoccupa la sinistra parlamentare italiana, vero?


Questo è il punto di arrivo di quella tendenza che su questa pagina è stata osservata e deprecata fin dagli inizi, cinque anni fa.


E fin da cinque anni fa qua sopra si è osservato che una parte della classe medica

nonché TUTTA la medicina istituzionale erano coinvolte in questo processo,

che è un processo involutivo dal punto di vista dei diritti dei cittadini.



Arrivati al punto critico della pandemia COVID19, questa involuzione ha avuto la sua accelerazione finale.


I casi di medici e strutture sanitarie che respingono i non vaccinati sono diventati frequenti.


In Lazio, e l'Huffington insiste su "non vaccinata"
(https://www.huffingtonpost.it/.../mamma_morta_di_covid.../),
come se Adriana Tanoni sia morta in quanto tale.

Ma la cronaca racconta che alla giovane, in quanto non vaccinata,
è stata prima negata e poi ritardata l'assistenza.


In Lombardia Notevole il caso del Galeazzi (Pregliasco),
dove il "non vaccinato" è chi non ha la terza dose
(open.online/.../covid-19-ospedale-galeazzi.../).


In Sicilia (https://www.repubblica.it/.../palermo_il_medico_che.../).


In Toscana (https://www.lanazione.it/.../ospedale-no-vax-1.7292920),
dove pare che, stando all'AOUP, ci sia stato
"un disguido di comunicazione ed a un fraintendimento delle nuove disposizioni sul Green pass rafforzato
da parte della dottoressa che ha risposto al telefono".


Guarda caso questi disguidi vanno sempre verso un'interpretazione più restrittiva, nell'altro senso mai.


In questa situazione le procure devono intervenire,

però gli ordini dei medici e le istituzioni tacciono.


Chissà perché.
 
Questa è la nomenclatura politica dell'italia...oggi. Che ribrezzo.


8.23 – Sono partite e partiranno le assemblee di partito.
Alle 8.45 è prevista quella del M5s, Di Maio e Conte stanno spingendo il partito in direzioni diverse.
“Parteciperemo al vertice di maggioranza in mattinata” ha detto Tajani (Forza Italia) ai giornalisti.
L’assemblea del Pd è in corso.
Anche quella di Iv.

8.40 – Alle 8.30 previsto un nuovo vertice con Conte, Salvini, Letta.

09.26 – Dall’assemblea Cinque Stelle arriva ai grandi elettori l’indicazione di astenersi o di scheda bianca.
Alla settima votazione, anche Forza Italia anticipa l’astensione.
Concluso in vertice della Lega, a breve quello di maggioranza.

09.30 – Alla riunione di maggioranza i partiti potrebbero decidere di astenersi tutti
per prendere tempo in vista della votazione delle 16.30, l’ottava, garantendosi qualche altra ora di trattativa.

09.52 – Il vertice di maggioranza aggiornato: mancava Conte.
Al voto, attualmente in corso, i senatori del Pd non rispondono alla chiama
e la Lega al primo voto si astiene.
Si va verso l’ottavo scrutinio?

10.09 – Italia viva vota scheda bianca e anche il Movimento Cinque Stelle.

11.13 – FdI vota Carlo Nordio:
“Fratelli d’Italia non ha i numeri per essere determinante in questo importante passaggio politico,
ma abbiamo le idee molto chiare: vogliamo arrivare a una soluzione nel minor tempo possibile”,
lo si legge in una nota.


11.22 – Svolta per l’elezione del presidente della Repubblica.
Chiediamo a Mattarella di restare, e così la squadra resta così, Draghi resta a palazzo Chigi."


11.47 – “Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella
di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci”.
Così Giorgia Meloni su twitter ha commentato stizzita la scelta del leader del Carroccio
di proporre un secondo mandato al Capo dello Stato uscente.

12:11 – Nel frattempo il premier Mario Draghi sta mediando.
“E’ opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale per il bene e la stabilità del Paese”:
questo è quanto avrebbe detto al Capo dello Stato e ai leader politici, che sta sentendo in queste ore.

12:40 – “Squadra che vince non si cambia:
nell’ottava votazione confermeremo Sergio Mattarella al Quirinale e Mario Draghi a Palazzo Chigi.
Il Paese è in sicurezza senza assurdità istituzionali, ma con la solidità della guida”.
Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, al termine del vertice di maggioranza.
Ha poi aggiunto che “non so invece quanto sia al sicuro la credibilità della politica,
soprattutto quella di chi ha fatto la voce grossa in questi giorni”.
Il riferimento è al capo della Lega Matteo Salvini.

12:46 – “È una grandissima gioia”. Così il ministro della Salute e leader di Leu Roberto Speranza,
uscendo dal vertice dei segretari della maggioranza, rispondendo ai cronisti sul Mattarella bis.

12:48 – Lunga e affettuosa telefonata tra il presidente Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il presidente Berlusconi ha assicurato al presidente Mattarella il sostegno di Forza Italia per la sua rielezione.
Lo si apprende da fonti del partito in vista dell’ottavo voto di oggi pomeriggio per l’elezione per il Quirinale.

12.53 – Tutti i leader di partito stanno intervenendo sulle proprie pagine social
per confermare l’intesa su una rielezione di Sergio Mattarella per un secondo mandato da Presidente della Repubblica.
In uscita da Montecitorio, Matteo Salvini ha risposto così alle domande dei giornalisti:
“In questi giorni abbiamo avanzato candidature di alto profilo ma ci è stato sempre detto di no.
Giunti a questo punto, invece di proseguire con nomi che venivano affossati subito,
ho proposto la rielezione del presidente Sergio Mattarella per un secondo mandato.
In molti si sono accodati e questo mi fa piacere, perchè così da domani il Parlamento può tornare a lavorare”

13:34 – “Abbiamo perso tempo con candidature che hanno diviso il Paese
come quella di Silvio Berlusconi, che andata avanti per parecchi giorni”.
Così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha parlato ai giornalisti all’uscita da Montecitorio,
aggiungendo alcuni dettagli su come si sia arrivati all’accordo sulla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale:
“C’è stato l’ennesimo vertice di maggioranza.
Non nascondo come sia stata una trattativa complicata ma siamo arrivati ad un accordo.
Nel pomeriggio i capigruppo delle forze di maggioranza si recheranno da Mattarella
per chiedere la sua disponibilità ad un secondo mandato”.

14:04 – Nel frattempo si è concluso anche lo scrutinio della settima votazione, iniziata questa mattina alle ore 09:30.
Il più votato rimane ancora il presidente uscente Sergio Mattarella, che ha raccolto 387 preferenze.
La sua candidatura è quella decisa dai partiti per l’ottava votazione di oggi pomeriggio (inizio previsto per le ore 16:30).
Resta da capire se accetterà l’investitura per un altro settenato.
 
Così tutto rimane fermo.
Quelli del pd, dei cinquestelle, di italia viva , di forza italia
stanno lì a prendere i soldi - stipendio assicurato - sino alle prossime elezioni.

Vergognosa scenetta. E la lega che accetta ? GIULLARI.


Continuano i commenti piccati della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che su twitter scrive:


“Spero che Sergio Mattarella non accetti una sua rielezione a presidente della Repubblica

dopo aver detto molte volte di non essere disponibile per un secondo mandato
 
Proprio mentre sono in corso le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica,
spunta un'inchiesta fin qui tenuta segreta che riguarda il fratello maggiore di Sergio Mattarella, Antonino.

La Procura è arrivata al suo nome attraverso delle intercettazioni telefoniche su una vicenda di pensioni e di Inps.

Presunte mazzette e soldi passati sottobanco da parte di un ex dirigente della sede pensionistica di Bergamo.

Gli inquirenti - si legge sulla Verità - ascoltando le telefonate di Angelo D'Ambrosio, il manager in questione,
si sono imbattutti in un nome pronunciato che gli ha fatti sobbalzare sulla sedia.


Nelle conversazioni fatte - prosegue la Verità - è stato pronunciato il nome di Antonino Mattarella,
D'Ambrosio e un suo collaboratore parlano di una problema da risolvere
inerente l'accredito della pensione di costui su un conto corrente maltese.


"Antonino Mattarella - riporta l'intercettazione - la fa versare a Malta la pensione anche se risiede in Italia,
è un conto numerico e non nominativo per cui l'Inps ha dato l'ok.
Però quando arriva lì è tutto corretto ma poi il nome non combacia col codice alfanumerico".


L'avvocato siciliano si difende: "Non ho mai chiesto nulla e ho tutto in regola".
 
Che tristezza. Che figura dimmerda.
Inutile sperare che la gente se ne ricordi al momento del voto.....
....che prima o poi....ci sarà.



Con 759 voti Sergio Mattarella è stato eletto nuovamente presidente della Repubblica.
È il secondo Capo dello Stato più votato dopo Sandro Pertini, che fu eletto con 832 voti.

L’esito di questo ottavo scrutinio era totalmente scontato,
che comunque è stato accolto con un applauso particolarmente lungo dall’Aula.

In particolare, il Pd si è distinto, anche in questa occasione, per un’esultanza marcata, quasi ostentata,
contrassegnata anche da battiti del “cinque” e dal gesto del pollice alzato di Enrico Letta.

Applausi anche in Transatlantico, dove erano radunati altri grandi elettori.

E poi di nuovo bis al bis al momento della proclamazione da parte del presidente della Camera,
Roberto Fico, affiancato dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati,
con la quale poi è andato subito dopo a comunicare l’esito della votazione al Capo dello Stato.


Oltre a Sergio Mattarella hanno ottenuto voti:
Nordio 90;
Di Matteo 37;
Berlusconi 9;
Belloni 6;
Casini e Draghi 5;
Casellati 4;
Berrino, Cassese, Primo di Nicola, Giorgetti, Filippo Grassia e Marcello Pera 2.
Crosetto 1.

I voti dispersi sono stati 18,

le schede bianche 25,

le nulle 13.

I presenti sono stati 983, gli astenuti nessuno.
 
Leccakulo avanti, c'è psto.

Landini e Bonomi i primi a congratularsi

Dal momento del superamento del quorum in poi è stata una routine di riti e convenevoli,
tra i quali non è mancata la corsa a chi si complimentava prima.

I rappresentanti delle categorie hanno “bruciato” i politici,
probabilmente ancora distratti dai numeri dello spoglio era ancora in corso.

Il primo rilanciato dalle agenzie è stato Maurizio Landini,
che ha inviato a Mattarella «le felicitazioni e gli auguri di tutta la Cgil».

Subito dopo è toccato al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.


Poi a seguire un profluvio di esponenti dei partiti che hanno sostenuto la candidatura,
tutti «grati»
, tutti soddisfatti, tutti compiaciuti per la «guida autorevole» e per «l’ottima» e «splendida notizia per il Paese».

«La rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è una splendida notizia per gli italiani.

Sono grato al Presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del Parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato»,
ha commentato il presidente del Consiglio Mario Draghi, che come si è appreso oggi è stato il vero kingmaker, o comunque quello determinante.
 
Meloni: «Cosa festeggiano? Che lo stipendio è salvo»

È toccato, dunque, agli esponenti di FdI riportare, anche in questo frangente,

un po’ di realismo in quella che ormai si era definitivamente consacrata come “pantomima Quirinale”.


«Parlamentari euforici per non aver cambiato nulla e aver costretto Mattarella a un altro mandato.

Cosa festeggiano? Che lo stipendio è salvo», ha scritto su Twitter, Giorgia Meloni,

che in giornata aveva avvertito come il centrodestra fosse da «rifondare».



Ancora più duro Fabio Rampelli, che, dubito dopo il superamento del quorum, ha scritto su Facebook

«stasera io potrò guardare negli occhi i miei figli», chiarendo con uno screenshot a chi si riferisse.


Rampelli affonda Salvini: «Io potrò guardare negli occhi i miei figli»

Il commento, infatti, era accompagnato dalla foto di un post di Matteo Salvini del 29 gennaio 2015,

in cui il leader della Lega rifiutava di prendere in considerazione l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale.



«Il catto-comunista Mattarella presidente?

Fondatore dell’Ulivo, vice di D’Alema, ministro con De Mita.

E giudice di quella Corte costituzionale che ha fregato agli italiani il referendum per cancellare la legge Fornero.



Alla faccia del “nuovo”… Se Berlusconi e i suoi lo votano, cosa diranno ai loro elettori?

Mattarella – scriveva allora il leader della Lega – non è il mio presidente».
 
Sei giorni per non cambiare nulla,

sei giorni per cambiare tutto.


La permanenza di Sergio Mattarella al Quirinale non sarà indolore, anche se apparentemente lascia tutto com'è.

Il primo, vero, sconfitto di quanto andato in scena in questi giorni a Roma è il bipolarismo.

Secondo un'analisi de il Messaggero, la nuova fase di giovinezza del bipolarismo è rapidamente svanita,
"crollata sotto i veti incrociati nella recente battaglia per il Colle.
E pensare che gli schieramenti di partenza in questa sfida sembravano disporsi su due fronti,
in perfetta logica bipolare, ben oltre le intenzioni originarie dei padri costituenti".


Prosegue il Messaggero: "Il muro contro muro ha portato al crollo di ogni candidatura,
una dopo l'altra, e infine al disfacimento e alla scomposizione delle due principali coalizioni in campo.


Le ragioni della disgregazione dello scenario politico sono diverse, quasi tutte di carattere elettorale, più che istituzionale.


Anzitutto, il dualismo delle principali forze partitiche in entrambi i poli,
reso inevitabile dallo scenario attuale con quattro partiti distanziati da pochi punti percentuali nei sondaggi:
Lega e Fratelli d'Italia, prima che alleati, sono competitor, e lo stesso vale per Pd e 5 Stelle.

Il fine delle loro mosse non è mirato a un generico successo della coalizione,
ma a un successo del proprio partito, con conseguente primato all'interno della coalizione".


L'esito di questa dinamica descritta dal Messaggero sono sotto gli occhi di tutti.


Sempre il Messaggero entra nel dettaglio della spaccatura fra Lega e Fratelli d'Italia, tra Salvini e Meloni.

"La leader di Fdi non ha gradito affatto la giravolta dell'ex ministro dell'Interno,
anche nell'ultimo vertice del centrodestra aveva promesso che la strada del Mattarella bis non sarebbe stata percorsa".

Secondo Repubblica, venerdì notte il centrodestra sovranista ha "esalato l'ultimo respiro".


Il Corriere della Sera sottolinea anche le difficoltà interne di Salvini:

"Resta il fatto che sarà per il leader leghista molto difficile spiegare ai militanti l’accaduto:
dalla rivendicazione ostinata per il «primo presidente» di centrodestra,
al centrodestra che va in pezzi sulla strada di un nuovo sostegno a Mattarella".

Tanto che, aggiunge il Corriere, "in Fratelli d’Italia c’è chi ipotizza che possa esserci addirittura un cambio di leadership nel partito".


Il Manifesto riassume bene la disarticolazione interna a tutte le componenti del centrodestra:
"Due voti distinti, tre posizioni diverse.

Se infatti per sorella Giorgia quella rielezione è un vituperio, e il suo partito vota infatti Nordio,

mentre per Fi è un trionfo,

la posizione dello sconfittissimo Salvini è una via di mezzo: più che contento è rassegnato".


Già, perché intanto Forza Italia guarda con decisione al centro.

"Forza Italia e i moderati si staccano dalla coalizione
e puntano a cementare la nuova area politica con una legge elettorale proporzionale", scrive Repubblica.


Ed ecco allora sorgere lo spazio di un grande centro nel quale il pilastro potrebbe diventare Matteo Renzi,
che intanto riavvia il dialogo con Enrico Letta.


Il quale, a sua volta, sempre secondo Repubblica, guarda a Forza Italia per la riforma elettorale che la Letta ha già detto di voler negare.



Il leader del Pd spiega di aver avuto frizioni con Giuseppe Conte, ma di aver chiarito.

La realtà sembra diversa.

Come spiegano Corriere della Sera e Repubblica,
al Nazareno non è passato inosservato quello che definiscono "tradimento" in tandem con Salvini con il contropiede su Elisabetta Belloni.

E ora, tra l'altro, dice Repubblica, Conte rischia anche il processo interno al Movimento Cinque Stelle.

Secondo Repubblica sarà "questione di giorni, poi arriverà la resa dei conti che potenzialmente può portare ovunque,
anche — nel peggiore dei casi — alla scissione più dolorosa di sempre.

La chiedono tutti i protagonisti in campo: da una parte c’è il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, dall’altro quello di Luigi Di Maio.

In mezzo ci sono deputati e senatori che non stanno né di qua né di là
ma che in questa elezione presidenziale si sono mossi in autonomia, e in anticipo, nella direzione giusta:
quella che premeva per la rielezione di Sergio Mattarella".


Sei giorni per non cambiare nulla,

sei giorni per cambiare tutto.
 

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