Proteus40
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23/02/19 Il Sole 24 Ore
Per Cmc all' esame la cessione di asset
Sarà un concordato misto quello della Cmc di Ravenna, il gruppo cooperativo delle costruzioni finito sotto stress finanziario, ammesso il 7 dicembre scorso dal Tribunale di Ravenna alla procedura concorsuale. E sul tavolo ci sarà anche la cessione di asset, dismissioni che saranno uno dei punti del piano concordatario per il quale è stata chiesta una proroga di 60 giorni dagli advisor Mediobanca e studio Trombone.
Sul fronte dei creditori sembra probabile che si possa considerare la trasformazione di una parte dei crediti in strumenti finanziari partecipativi. Cmc accusa il peso di una rilevante mole di debiti, le ultime stime parlavano di un' esposizione finanziaria vicina ai 900 milioni di euro. Di questi 300 milioni fanno riferimento a esposizione bancaria, mentre 575 milioni sono relativi a due bond. Fra gli obbligazionisti esposti sui due bond Cmc (sul dossier affiancati dall' advisor Leonardo &Co in un comitato) ci sono, secondo i dati Bloomberg indicati a inizio febbraio, tanti asset manager fra i quali società del gruppo Credit Agricole, Julius Baer, Algebris, Mediolanum, Muzinich, Ubs, Alliance Bernstein, Acomea, Vontobel. L' asset manager Eurizon ha una posizione ampiamente sotto l' 1% del totale delle due emissioni. (C.Fe.)
Mi piacerebbe capire quali sarebbero gli asset da liquidare e che non siano necessari all'attività, non mi pare che abbiano concessioni, almeno di questo si vantavano gli incapaci solo pochi mesi prima della caduta, grandi proprietà immobiliari non mi pare che ci siano. Le tante società sparse per il modo, alcune delle quali già chiuse, sono in gran parte delle società di scopo, in pratica scatole vuote e dal misero valore. Ci saranno delle partecipazioni in altre società, non semplici da liquidare a prezzi interessanti e con parecchi problemi, visto che alcune hanno anche loro chiesto il concordato. La verità è che questi sono stati molto bravi a coprire i problemi, con lo specchietto delle tante commesse acquisite, tirando molto bene la corda che ora si è rotta. L'unica cose certa è che sono scappati dal Kuwait lasciando debiti, sono scappati da Nepal lasciando debiti, sono scappati dal Kenya lasciando debiti e dove sono sotto indagine, cosi come in Sudafrica, mentre in Italia, in Sicilia, i soldi per pagare i debiti li mette l'ANAS e per le nuove commesse non hanno i soldi manco per le garanzie bancarie e qui si parla della trasformazione di una parte dei crediti, immagino la maggior parte, in strumenti partecipativi, ovvero carta da culo e questo dopo una probabile pesante tosata. Scusate ma penso che ci si debba preparare ad un'altra presa per i fondelli anche nel merito del concordato, questi in una cosa sono sicuramente bravi ovvero nel fregare i creditori/investitori.