COMUNQUE IL PRIMO ANNO DI ISOLAMENTO E' IL PIU' DIFFICILE POI CI SI ABITUA

Per farvi capire come hanno preso la notizia della bocciatura della BCE in Germania
eccovi un articolo da Suddeutsche Zeitung tradotto da Viola Ferrante.
I grassetti sono nostri.



La Banca centrale europea ha investito miliardi di euro in acquisti di titoli di stato dal 2015.

I giudici di Karlsruhe si oppongono quindi al più alto tribunale dell’UE.

La Corte costituzionale federale ha accolto una serie di denunce contro i multi-miliardi di acquisti di titoli di Stato
da parte della Banca centrale europea (BCE) per rilanciare principalmente la crescita economica e l’inflazione dal 2015.

Le decisioni della BCE sono state prese in contrasto con le competenze (delle Istituzioni europee).

Il governo federale e il Bundestag avevano violato i diritti fondamentali non facendo nulla.

Tuttavia, il Senato (Seconda sezione della Corte Costituzionale) non ha trovato un finanziamento statale che fosse proibito.

Tuttavia, l’acquisto di titoli di stato da parte della Banca centrale europea (BCE) viola parzialmente la Legge Fondamentale,
poiché il governo federale e il Bundestag non hanno esaminato le decisioni della BCE.

I giudici del Secondo Senato hanno annunciato questa sentenza oggi a Karlsruhe.

Il tribunale ha constatato per la prima volta nella sua storia che le azioni e le decisioni delle istituzioni europee
non erano ovviamente coperte dal sistema di poteri europei, ha dichiarato il presidente Andreas Voßkuhle
quando la sentenza è stata pronunciata. Pertanto, potrebbero non essere efficaci in Germania.



Il verdetto è arrivato con sette voti a favore e uno contrario.

A motivo della loro responsabilità per l’integrazione, il governo federale e il Bundestag tedesco
sono tenuti a opporsi al programma del PSPP (il programma di acquisto della BCE)”, afferma la sentenza.
Pertanto, alla Bundesbank viene proibito di partecipare all’attuazione del programma di acquisti della BCE
dopo un periodo di transizione non superiore a tre mesi, a meno che il Consiglio direttivo della BCE
non spieghi chiaramente in una nuova decisione che il programma rispetti i criteri di proporzionalità, afferma la sentenza.


Questo comporta gravi conseguenze per la capacità di azione della BCE.

La Bundesbank, in quanto principale azionista della BCE, rappresenta una parte significativa del volume degli acquisti di titoli di Stato.

Questi hanno ora raggiunto un volume totale di circa 2,2 trilioni di euro.

L’obiettivo del programma di acquisto è di stimolare l’economia e l’inflazione nell’area dell’euro.

Tra marzo 2015 e la fine del 2018, la banca centrale ha quindi investito circa 2,6 trilioni di euro in titoli di stato e altri titoli,
la maggior parte attraverso il PSPP (programma di acquisto del settore pubblico), che è stato specificamente negoziato a Karlsruhe.

A partire dal 1 ° novembre 2019, gli acquisti controversi sono stati riemessi, inizialmente per un importo relativamente piccolo di 20 miliardi di EUR al mese.

Con l’inizio della crisi della corona, la BCE ha ampliato in modo significativo i suoi acquisti di obbligazioni.

La decisione potrebbe pertanto influire anche su queste recenti misure di sostegno della BCE
per combattere le conseguenze economiche della pandemia da coronavirus poiché questi includono
acquisti di obbligazioni estese con un volume di 750 miliardi di EUR entro la fine del 2020
.

Per la prima volta, una corte costituzionale si è pronunciata diversamente dalla Corte di Giustizia Europea.

La questione principale dinanzi alla Corte costituzionale federale era se i cani da guardia monetari fossero autorizzati
ad acquistare trilioni di euro di titoli di stato nell’ambito della loro politica monetaria.

L’attuale aiuto Corona della BCE non è stato oggetto della decisione.

Gli acquisti di titoli di stato da miliardi di dollari da parte della Banca centrale europea (BCE) sono andati troppo in là per i critici da anni.

Tra i denuncianti vi sono l’ex politico della CSU Peter Gauweiler, l’ex politico AfD e il fondatore AfD Bernd Lucke.
Un altro gruppo di querelanti è rappresentato dallo scienziato finanziario di Berlino Markus Kerber
.
I querelanti accusano la BCE di usare i soldi per aiutare gli stati dell’euro finanziariamente in difficoltà.
La Corte costituzionale federale non si è pronunciata su questo punto.
Si osserva inoltre, che la BCE persegue la politica economica piuttosto che monetaria.
Non le è concesso fare entrambe le cose.


Nel passato, i giudici costituzionali avevano indicato di essere stati critici a lungo sul programma di acquisto.

Tuttavia, una sentenza preliminare della Corte di giustizia europea (CGUE) non condivide queste preoccupazioni
e ha approvato nel dicembre 2018 il programma di acquisto di obbligazioni.

Questa decisione preliminare del Lussemburgo era “assolutamente non comprensibile”, si afferma nella decisione dei giudici costituzionali tedeschi,
i quali dichiararono così la sentenza della Corte di giustizia europea arbitraria e quindi non vincolante per la Corte costituzionale federale.

Con la prima dissociazione di una corte costituzionale da una decisione della CGUE,
emerge un rischio di conflitto sui poteri decisionali a livello europeo.

Articolo Originale:
Aufkauf von Staatsanleihen durch EZB teilweise verfassungswidrig
 
Da alcune settimane l’Europa, oltre alla pandemia, stava vivendo sotto traccia un altro incubo: quello della sua deflagrazione.

Il principale azionista dell’Unione europea, la Germania era infatti sotto la spada di Damocle della Corte Costituzionale tedesca
che si doveva pronunciare, sulla legittimità della Banca centrale europea di acquistare titoli degli Stati membri in difficoltà nell’ambito del Quantitative easing.

In particolare la decisione della Corte riguarda la partecipazione della Germania al programma di acquisti, una partecipazione mai approvata dal Parlamento tedesco.

Il timore di una sentenza negativa aveva fatto salire la tensione in Germania soprattutto perché su di essa
sarebbe ricaduta la responsabilità dei gravi effetti sull’euro e sull’Europa.

Per questo negli ultimi giorni è arrivato il forte monito del presidente della Repubblica tedesca Frank-Walter Steinmeier
a quanti in Germania guardano “soltanto al nostro interesse economico nazionale”.

Pensare che si volesse rivolgere ai giudici della Corte sarebbe pleonastico ma è stato un segnale di sostegno alla politica di Angela Merkel
in favore di una vera solidarietà europea che si oppone a quanti in Germania invocano maggiore autonomia
per il Paese più grande ed importante dell’Europa, molti dei quali si trovano nello stesso partito della cancelliera.

Alcuni di questi infatti si erano opposti all’iniziativa avviata da Mario Draghi di acquistare titoli degli Stati europei in difficoltà prima nel 2012
e poi con il Quantitative easing nel 2015 e avevano sollecitato un intervento della Corte costituzionale tedesca, mettendo in difficoltà la Merkel.

La Corte costituzionale tedesca ha rinviato la questione alla Corte di giustizia Ue che ha espresso parere favorevole sulla costituzionalità dei due programmi della Bce.

Ieri mattina la sentenza della Corte Costituzionale, ribaltando il verdetto della Corte di Giustizia europea,
ha giudicato il Quantitative easing sproporzionato rispetto alle politiche fiscali degli Stati membri
e ritiene grave che non sia mai stato sottoposto al Bundestag, al quale chiede di pronunciarsi in merito.

Chiede soprattutto alla Banca centrale europea di rivedere entro tre mesi il meccanismo del Qe
e giustificare la presenza dei vari Paesi ed in particolare della Germania nel programma di acquisto dei titoli.

In caso contrario la Bundesbank dovrà ritirarsi dal Qe e vendere i titoli finora acquistati.


In serata sia la Commissione europea sia la Bce hanno replicato ai giudici costituzionali tedeschi difendendo il proprio operato.

È chiaro che la sentenza, pur non avendo ad oggetto il piano varato di Christine Lagarde per la lotta alla pandemia da coronavirus,
condizionerà il comportamento della Germania già abbastanza divisa, come traspare stamattina dalle prime pagine dei maggiori quotidiani tedeschi.
 
Coronavirus Cases:
3,747,850
view by country

Deaths:
258,982

Recovered:
1,251,120 Active Cases

2,237,748 Currently Infected Patients

2,188,476 (98%) in Mild Condition

49,272 (2%) Serious or Critical

Closed Cases 1,510,102

Cases which had an outcome:
1,251,120 (83%)
Recovered / Discharged

258,982 (17%)
Deaths

Show Graph
Feb 02Apr 05Feb 11Feb 20Feb 29Mar 09Mar 18Mar 27Apr 14Apr 23May 020%100%
Show Statistics
Total Coronavirus CasesTotal Cases(Linear Scale)Jan 22Feb 08Feb 25Mar 13Mar 30Apr 16May 0301M2M3M4MCases

Total Coronavirus DeathsTotal Deaths(Linear Scale)Jan 22Feb 10Feb 29Mar 19Apr 07Apr 26050k100k150k200k250k300kDeaths

The charts above are updated after the close of the day in GMT+0. See more graphs
Graphs


SARS-CoV-2 Transmission -
Air distance, air currents, duration in air, humidity, airborne transmission, duration on objects and surfaces, floor

Reported Cases and Deaths by Country, Territory, or Conveyance
The coronavirus COVID-19 is affecting 212 countries and territories around the world and 2 international conveyances.
The day is reset after midnight GMT+0.
The list of countries and territories and their continental regional classification is based on the United Nations Geoscheme.
Sources are provided under "Latest Updates". Learn more about Worldometer's COVID-19 data
 
Il decreto aprile non vede ancora la luce.

E ora è stato ribattezzato decreto maggio.

Siamo di fronte all’ennesima farsa del governo.

Il provvedimento che deve accompagnare la fase 2 del coronavirus con le nuove misure per contrastare l’emergenza economica è ancora in alto mare.

E il governo è nel caos più assoluto, le tensioni sono altissime.

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Il valore complessivo di cui si discute è di 155 miliardi in termini di saldo netto da finanziare e 55 miliardi in termini di indebitamento,
che è la somma per cui è stato chiesto lo scostamento di bilancio.

Sono tanti i nodi ancora da sciogliere.

Tra questi il tema all’ennesima sanatoria di immigrati irregolari.

Il Ministro dell'Agricoltura ha stimato in 600mila il numero dei beneficiari.

Pd e Iv puntano ad estendere la platea anche a colf e badanti ma il Movimento 5 stelle fa resistenza.

Conte è nel pieno di una bufera e cerca di mediare anche sulle norme legate alla ricapitalizzazione delle imprese.

Tra le ipotesi su cui ci sarebbe intesa, prestiti a fondo perduto per le imprese e lo sblocco di circa 12 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione.

Si discute della proroga per nove settimane della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti per tre mesi,
dell’estensione dei congedi parentali e di bonus baby sitter da 600 euro.

Si ragiona su un nuovo strumento temporaneo in favore dei nuclei familiari che non hanno reddito, pensioni o sussidi pubblici.

E ancora una rimodulazione dell’orario di lavoro con la quale convertire quota parte delle ore
in percorsi di formazione finanziati da un apposito fondo istituito presso il ministero del Lavoro.


Passi avanti, invece, sul Remergenza, con il Pd e Iv disponibili ad “aprire” solo ad un sussidio “una tantum”.

Il compromesso dovrebbe far sì che la misura possa essere temporanea, erogata già da maggio
e sotto la supervisione dell’Inps (battaglia M5s) mentre Iv vorrebbe che siano i comuni ad occuparsi del Rem (o “contributo di emergenza”).


Nella bozza del dl maggio che circola è previsto anche un superbonus al 110% per le ristrutturazioni di immobili da adeguare alla normativa antisismica.

Ecobonus che si traduce in una riqualificazione sismica o energetica degli edifici praticamente gratuita,
grazie a un credito d’imposta del 110% alle imprese che faranno i lavori.

Lavori che andranno realizzati tra il primo luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.

La norma vale anche per le facciate dei palazzi, che potranno essere rimessi a nuovo praticamente gratis.
 
Ma sapete cosa significa in termini monetari - e parlo solo di quelli - regolarizzzare 600.000 clandestini ????
..........."da destinare ai lavori agricoli".

Primo. Questi signori già lavorano in nero.
Vai invece a colpire chi li fa lavorare in nero, tutto a discapito delle imprese agricole che lavorano regolarmente.

Secondo. Risultato finale ? 600.000 redditi di cittadinanza da pagare.

Ed oltretutto il problema non lo risolvi, perchè lavoro non ce n'è e continueranno a lavorare in nero.
 
E’ spaventosa l’arroganza con cui Zingaretti reagisce allo scandalo delle mascherine.

Si atteggia a vittima per non dare spiegazioni alla pubblica opinione
.

Ma ieri sera, in un quarto d’ora, il video che pubblichiamo (realizzato dalle Iene),
ha mandato in onda particolari ancora più incredibili sulla “trattativa” per le mascherine fantasma.

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La reazione del governatore lascia stupefatti, si rifiuta di rispondere alle domande del giornalista.

Scappa con l’auto blu e poi dalla finestra al secondo piano del palazzone della Regione Lazio
– dove di solito non c’è mai – chiude la tenda e saluta da lontano il cronista, a sfotterlo
.

Gli aveva appena lanciato l’accusa, sotto casa, di stare dalla parte della Lega….

Ma che c’entra una risposta del genere quando spariscono una montagna di milioni di euro…

Ma Zingaretti è fatto così. Reagisce male quando emerge la verità. Sperimentato più volte.

Adesso ha smesso di parlare di bufale, fakenews.

Una vergogna che lo marchierà perché non si doveva proprio permettere di dire sconcezze del genere
nel momento in cui era stato pizzicato dai media e dalle opposizioni. http://www.secoloditalia.it/2020/05...retti-venga-in-aula-a-spiegare-e-ci-ringrazi/

L'interrogazione di Chiara Colosimo di Fdi che ha scoperchiato lo scandalo non l’ha mai mandata giù.

Ora ha cambiato musica e ripete a pappagallo: “State con i truffati o con i truffatori?”.

Ma il suo avvocato lo ha avvisato che se continua così la querela se la becca lui?


Ma come si permette Zingaretti di chiedere conto a chi gli domanda che cosa ha combinato, di insinuare sospetti?

È lui che deve chiarire, è la sua regione che ha contattato – e pagato – gente inaffidabile per procurare mascherine.

Puo’ darsi che Zingaretti e soci non siano complici dell’incredibile compagnia di imbroglioni che piazzavano mascherine inesistenti.

Ma se si sono fatti fregare è un’aggravante
.

Perché semmai sono i cittadini del Lazio, dalle cui tasche escono quei quattrini, quelli truffati.

Loro sono stati solo – nella migliore delle ipotesi – degli sprovveduti.

Hanno maneggiato denaro pubblico con estrema superficialità, se ne devono andare a casa.

L’arroganza di Zingaretti
Sappiamo quale è il pensiero fisso di Zingaretti e che spiega la sua arroganza: non mi tocca nessuno.

E in effetti la lentezza degli investigatori stupisce
.

Non osiamo immaginare quanta velocità ci sarebbe stata con un’amministrazione di destra: sirene spiegate e manette.

Zingaretti, truffa mascherine

Il servizio delle Iene sulle truffe delle mascherine di Nicola Zingaretti.#dimissionisubito
 
Nel giorno della pubblicazione, su Repubblica, della lista con i nomi dei boss scarcerati dal Dap,
il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede non si dimette.

Nonostante le accuse del giudice Di Matteo che si ritiene vittime dei veti del ministro “suggeritegli” dai boss mafiosi,
Bonafede resta al suo posto e fa sapere di essersi “pentito”.

Starebbe studiando, secondo indiscrezioni, un intervento normativo per consentire alla magistratura di sorveglianza
di rivalutare le scarcerazioni di esponenti della criminalità motivate da questioni di salute legate all’emergenza coronavirus,
alla luce del mutato quadro sanitario.

E’ quanto si apprende da fonti del ministero, che spiegano che il guardasigilli sta ragionando su quale veicolo normativo utilizzare.

lg.php


Anche il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho,
considera questa ipotesi di rimandare dentro i boss fatta trapelara da Bonafede, “una buona soluzione”.

Proprio oggi, il magistrato napoletano si era detto “sorpreso” per le scarcerazioni di alcuni detenuti al 41 bis a causa del coronavirus.
 
Spero ardentemente che questa sceneggiata dei krukki serva ad aumentare il livello di insofferenza da parte dei cittadini delle altre nazioni, nei confronti della Germania.
 
Oramai assistiamo sempre più attoniti e scoraggiati alla gara di enunciazioni savonarolesche
espresse erga omnes dai tanti “galli” del nostro improvvisato Comitato di salute pubblica,
formato dal Governo e da una pletora di tecnici e più o meno presunti scienziati.

In tal senso registriamo il duro ammonimento di Walter Ricciardi, il consigliere prediletto del ministro della Salute Roberto Speranza.

“Se i contagi salgono, tra due settimane richiudiamo tutto”, ha tuonato l’esponente dell’Organizzazione mondiale della sanità,
mettendosi letteralmente sotto i piedi ciò che rimane di quella che fino ad un paio di mesi orsono era una democrazia rappresentativa.

Evidentemente, dopo aver assaggiato il “sangue” di un potere quasi illimitato,
questo sempre più vasto consorzio di espertoni sembra aver abbandonato ogni prudenza e ogni moderazione.

Costoro si sentono investiti del ruolo di padri della nazione ai quali un popolo sempre più terrorizzato,
a dispetto di una pandemia che sembra in rapida attenuazione, si rivolge quasi come ultima barriera di fronte allo spettro inesorabile della morte.

Una morte che, se verranno confermati alcuni recentissimi studi internazionali, come quello pubblicato in questi giorni in Giappone,
non risulta poi così inesorabile, visto che si parla addirittura di una letalità reale dello 0,01 per cento.


Ossia un decesso per ogni diecimila contagi.

Nel frattempo, però, gli stessi espertoni, dispersi in una pletora di task-force e di commissioni e sottocommissioni,
continuano a produrre montagne di suggerimenti da cui escono regolarmente tossici topolini,
sotto forma di misure demenziali e controproducenti.

Come quella, la quale pare essere uscita dalla squadra di cervelloni gestita da Vittorio Colao,
che si occupa delle delicatissime questioni economiche.

Infatti, come dovremmo definire se non demenziale la scelta di far ripartire solo il commercio all’ingrosso e non quello al dettaglio,
le cui riaperture scaglionate dovrebbero iniziare dal 18 maggio, sempreché Ricciardi-Savonarola lo consentirà.
Nel frattempo i grossisti cosa faranno, le parole crociate, visto che i dettaglianti sono rimasti nelle loro case ad incubare il virus della follia?


Ovviamente tutto questo, come ha sagacemente rilevato Luciano Gattinoni, illustre esperto di rianimazione che opera in Germania,
in una recente intervista rilasciata a Libero, succede sempre quando ci sono troppi galli e galletti a cantare.

Laddove ogni tecnico o scienziato tende a voler aggiungere del suo in ogni decisione collettiva, determinando una inevitabile mediazione al ribasso.

Ed è proprio da queste dinamiche che poi nascono le mostruosità del correre o passeggiare in prossimità,
della visita ai misteriosi congiunti, dei funerali col contingentamento dei parenti e degli amici
e, come in nel caso in parola, delle catene commerciali riaperte a metà.

Tuttavia, al di là degli evidenti aspetti grotteschi e ridicoli che stanno accompagnando la vita di codesti organismi di stampo sovietico,
il problema vero consiste nel riflesso economicamente catastrofico che le decisioni scaturite dai tanti geni della lampada
che ne fanno parte causeranno al Paese reale.

E se risponde al vero il famoso proverbio secondo cui quando ci sono troppi galli a cantare non si fa mai giorno,
sul piano economico e finanziario ci aspetta una lunga, lunghissima notte.

A quel punto è probabile che molti milioni di cittadini dovranno restare forzatamente a casa, ma non certamente a causa del virus.
 
I DPCM di Conte rivelano un’Italia che non si vedeva dal “Bieco Ventennio” o dalle più brutali repressioni degli anni sessanta.

A Milano in piazza, di fronte all’Arco della Pace , si ritrovano i ristoratori meneghini che lasciano una sedia
a ricordo delle loro attività che NON riapriranno neanche dopo il primo giugno:
del resto se devi pagare un affitto e ti dimezzano il numero dei posti al ristorante, come fai a starci dentro?

Non puoi che chiudere.

Una protesta pacifica, fatta a distanza e notificata alla questura. Potete vedere in questo video:

Le sedie sono ad un metro e mezzo, se non due, l’una dall’altra, all’aria aperta.

Le sedie sono quasi tutte vuote, ma , dopo un po’ arriva la polizia e multa un po’ di gente a caso di 400 euro per “Assembramenti”.

Non chiede di sciogliere l’assembramento, parte subito con le multe, in puro stile Neo-Contiano.


Che brutta, brutta Italia stiamo vedendo: disperata, impoverita, dove il governo non sa fare altro che bastonare
e multare chi ormai chiude e non ha altro da fare se non protestare.

Qui siamo di fronte ad una vera a propria degenerazione della democrazia che se la prende con chi non ha più nulla.

Possibile che nessuno abbia il coraggio di dire qualcosa ?
 

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