Lunedì 19 Ottobre 2009, 17:13
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Euro ai massimi: esportazioni in difficoltà [/FONT][FONT=arial,helvetica]
Di Fabio Caldato[/FONT]
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La Germania è oggi il paese leader dell'Europa continentale dal punto di vista economico; ciò si traduce in una leadership politica all'interno della BCE.[/FONT]
[FONT=arial,helvetica]La nazione tedesca, dopo la tragica esperienza di Weimar, è fortemente orientata ad avere una valuta forte. Abbiamo tradizionalmente trovato conferma nei prezzi del marco, ma soprattutto l'Italia ne ha giovato: con una lira debole le aziende italiane hanno sempre visto nei tedeschi degli ottimi [/FONT][FONT=arial,helvetica]
buyers.Ancora, dopo l'avvento dell'euro, il nostro paese ha perso circa il 40% negli indici di produttività, proprio se confrontato con Berlino.[/FONT]
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L'Italia, dunque, sfruttava la valuta debole per aumentare le esportazioni.[/FONT]
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Abbiamo fatto questa premessa “storico-finanziaria”, perché oggi assistiamo a dinamiche simili,solo con orizzonti globali.[/FONT]
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L'Europa ha un'economia fortemente esposta all'export e si trova oggi penalizzata da una moneta eccessivamente valutata.[/FONT]
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E' recentemente comparso nei media finanziari il termine PPP( purchasing power parity), che vede l'euro generalmente sopravvalutato.[/FONT]
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Trichet, pochi giorni fa, si è finalmente esposto in tal senso, richiedendo a gran voce una politica di sostegno al dollaro per bilanciare gli squilibri contestuali.[/FONT]
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In area 1,50 il cambio euro dollaro trova una resistenza tecnica, ma anche “fondamentale” poiché un ulteriore allungo darebbe fastidio a molti grossi players.[/FONT]