ciao vanni, lo so che la posizione sul dollaro non ti piace ma ho un'ottica tranquilla sulla mia posizione ci dovessi mettere anche un paio d'anni a portare a casa un 15-20% per me è tutto oro che cola. Per questo non ho usato il future finora, me lo tengo come ultima ratio ed ultima mediata nel caso decidesse di andare a 1.30. Un future vale 125.000 dollari quindi medierei con altri 25.000 nel caso, liquidando ovviamente la posizione in dollari sonanti. L'economia americana è certamente poco brillante, soprattutto quella statale, ma non mi sembra che quella europea faccia i fuochi d'artificio, quindi... wait and see...
Approfitto di questa mezza nottata insonne, per spiegare a Seo, e a chi avrà la pazienza di leggere, la tattica mininasd/minisp e più in generale le tattiche long/short. Ho trovato una spiegazione molto semplice ed efficace che qui copio ed incollo:
Long/Short Equity La politica di investimento si concentra sull'acquisto di titoli azionari, solitamente di società a media, piccola e piccolissima capitalizzazione, sulle quali si punta per una sovra performance dell'indice. Nel contempo, il gestore si copre, andando corto sul mercato o sull'indice stesso. Solitamente la politica viene attuata all'interno di un settore. Questa strategia di gestione viene realizzata componendo i portafogli con posizioni lunghe, d'acquisto, in azioni sottovalutate e posizioni corte, di vendita, in azioni sopravvalutate, allo scopo di attenuare o annullare le fluttuazioni del mercato. La differenza tra le posizioni lunghe e corte è l'esposizione netta al mercato. Il rendimento di tale strategia dipende pertanto solo in parte dall'andamento del mercato, a seconda dell'esposizione netta, ed è perciò quasi completamente attribuibile all'abilità del gestore nello stock picking. Il gestore deve essere in grado di individuare sia i titoli sottovalutati che quelli sopravalutati e deve eventualmente scegliere il segno e la dimensione dell'esposizione netta al mercato. La dimensione di una posizione su un singolo titolo può inoltre avere effetti sulla liquidità del titolo stesso, rendendo a volte difficile lo smobilizzo a prezzi convenienti. Bisogna infine considerare le difficoltà nella gestione della parte short, ovvero la possibilità che l'intermediario richiami il titolo. Solitamente la politica di investimento si concentra sull'acquisto di titoli azionari di società a media e piccola capitalizzazione, sulle quali si punta per una sovra performance dell'indice; nel contempo, il gestore si copre, andando corto sul mercato o sull'indice stesso.
La differenza tra quello che fanno alcuni hedge fund e quello che faccio io è, che siccome come analisi fondamentale io sono decisamente messo male, io punto solo sugli indici, per adesso, sempre e solo in ottica rialzista, quindi andando lungo sull'indice che storicamente performa di più al rialzo e short su quello che performa meno.
La tattica di mettere 2 mininasd contro un minisp è la più rozza e pericolosa delle tattiche long/short che si possano fare con i futures sugli indici principali (io la faccio perchè sono rozzo e anche un po' pericoloso
)
Questi due indici hanno un indice di correlazione molto alto se consideriamo il trend (cioè se il nasdy sale, anche l'Sp sale e viceversa), ma hanno un indice di volatilità molto diverso. Storicamente il nasdaq reagisce con scostamenti percentuali molto maggiori rispetto all'Sp. A naso, ma neanche tanto, se dovessi mettere in fila, dal più volatile in giù, i vari indici con futures direi Nasdy, Dax30, Eurostox, Cac40, Mib30, SP e Footsie.
Il problema principale è quello della valuta, quindi è sempre meglio usare futures con la stessa valuta. Se voglio fare sugli americani sono costretto quindi ad andare su mininasd e minisp (c'è anche il future sul Dow Jones, che io però non considero un indice, ma un astrazione filosofica). Sugli europei invece potrei essere più cauto facendo un Dax contro Cac40 o contro Eurostox, ma il Dax è troppo ciccione per i miei gusti.
Importante è poi calcolare la quantità di contratti da usare per avere su entrambe le posizioni la stessa quantità di denaro. Facciamo un esempio pratico: un mininasd a 1400 vale 28.000 dollari, quindi due valgono 56.000, un minisp a 1050 vale 52.500 dollari quindi si compensano abbastanza bene come valore.
Se dovessi mettere dei minifib contro il dax invece dovrei fare questi conti. Un Dax a 3800 punti vale 95.000 euro, 3 minifib a 27.000 valgono 81.000 euro, 4 invece valgono 108.000 euro... il giusto equilibrio si troverebbe con 2 dax (190.000 euro) e 7 minifib,o un FIB + 2 minifib, che varrebbero 189.000 euro. Ti lascio fare i conti di cosa costerebbe di margini una tattica del genere...
Tutte le operazioni che ho fatto finora si sono risolte con un guadagno perchè il periodo in cui ho operato è stato rialzista/laterale. Se invece avessimo avuto una fase di ribasso avrei mediato una prima volta a 2.500-3.000 dollari di perdita ed avrei chiuso le posizioni short nel caso il movimento ribassista avesse raggiunto una certa percentuale (ho sviluppato un mio sistema statistico, semplice ed efficace, sul passato, speriamo lo sia anche per il futuro
).
Dopo aver chiuso le posizioni ribassiste avrei liquidato le posizioni long gradualmente una alla volta.
La teoria quindi è abbastanza semplice e anche le obiezioni sono piuttosto scontate.
L'obiezione più giusta è quella che
+ 2 mininasd
- 1 minisp
equivale come rischio, all'incirca, come essere long su un mininasd. Ne sono perfettamente conscio ma io mi trovo meglio così, perchè sono sicuro che in caso di ribasso prenderei profitto con gli short, mentre ho dei dubbi che riuscirei ad applicare uno stop loss come si dovrebbe sempre fare con le posizioni unilaterali.
La tattica con le azioni che ho inserito come spiegazione è invece una tattica molto più prudente. Un esempio pratico lo si può vedere confrontando il grafico di Generali a 6 mesi contro il Mib30. Come puoi notare tutte le volte che Generali si è scostata di un 5% dall'indice poi l'ha recuperato... per guadagnare questo 5% 2 volte negli ultimi 6 mesi avresti dovuto shortare Generali a fine giugno andando long sul mib30 (e avresti chiuso in pochi giorni), poi long a fine agosto su Generali e short sul mib30 (anche qui avresti chiuso in pochi giorni). Avresti però una terza posizione ancora aperta da inizio ottobre (Long su Generali e short sul mib30). Facile no?
Beh mica tanto facile se guardi il grafico ad un anno... qui invece Generali risulta essere sovraperformante rispetto al MIB30 e se fossimo entrati sempre quando tra i due si fosse creata una divergenza del 5% saremmo entrati a metà dicembre 2002 (short su Generali long sul Mib30) chiudendo la posizione ad inizio di ottobre di quest'anno, soffrendo le pene dell'inferno quando tra i due ad inizio marzo 2003 si è creata una divergenza del 33% circa. Tra l'altro se noi fossimo stati short su Generali avremmo dovuto pagare il dividendo quindi probabilmente togliendo quello non avremmo ancora chiuso la posizione.
Giusto per rendere l'idea di quanto sia complessa la cosa allego anche il grafico a 2 anni, senza commentarlo più di tanto perchè si commenta da solo....
Come giustamente diceva la spiegazione di queste strategie è fondamentale essere capaci di valutare se un'azione è sopra o sotto valutata rispetto all'indice, altrimenti si rischia solo di far del gran casino...
Invito chiunque abbia idee in merito a scrivere, io sto studiando queste cose da un paio d'anni e mi sento ancora all'inizio, quindi non abbiate paura di essere banali o sparar cazzate