Perché sono stato l’unico, nella maggioranza, a votare contro la proroga dello stato d’emergenza?
Non siamo in una situazione di emergenza, perciò non si capisce perché si debba mantenere un accentramento di poteri,
in capo al presidente del Consiglio, che allo stato non trova fondamento nella realtà.
C’è sempre tempo per deliberare l’emergenza, se dovesse presentarsi per davvero.
I contagi di questi giorni sono fisiologici dopo il lockdown.
Tra l’altro il virus è molto più debole.
Lo dicono anzitutto i clinici, con cui parlo spesso, che sono i medici che curano i malati.
Qualcuno la butta per opportunismo sugli immigrati.
Così l’analisi, povera e strumentale, si ferma lì, smentita peraltro dai numeri.
Tanti abboccano, purtroppo.
Cosa ci aspetta in autunno?
Su larga scala non è chiaro il quadro di gravissima difficoltà economica del paese.
A breve la crisi sarà terribile, se non ci sarà un piano per le imprese, specie per le piccole e le medie.
Non vedo la volontà politica di prendere il toro per le corna.
Prevalgono toni fuori luogo, troppo spesso pericolosamente propagandistici.
Non si possono alterare ancora gli equilibri tra il potere esecutivo e quello legislativo.
Dagli anni ‘90 il Parlamento conta di fatto molto poco, a dispetto delle sue funzioni
. A causa della delegittimazione della politica, voluta e perseguita dai tempi di Tangentopoli, da allora si procede con la decretazione d’urgenza.
Non c’è attività legislativa, confronto sui temi, sulle urgenze: semplificazione vera, politica fiscale, digitalizzazione della pubblica amministrazione,
accesso universale ad Internet, disponibilità completa delle nuove tecnologie, riforma dell’istruzione e del diritto del lavoro,
riorganizzazione della sanità, unificazione politica dell’Europa.
Con il Covid, il ruolo delle due Camere è stato ridotto all’estremo.
Mai come adesso, invece, c’è bisogno di un Parlamento attivo, propositivo, non litigioso ma capace di comprendere le trasformazioni in atto,
di superare l’immobilismo in cui si trova l’Italia, ogni volta distratta dai movimenti viola, rosa o del pesce azzurro in scatola.
E’ vero, ho detto: basta con gli yesman, con gli esperti alla Colao e con lo Stato di polizia.
Questi estremismi li ravviso nella pesante deresponsabilizzazione della politica, durante la quarantena e dopo.
Sono evidenti a tutti, tranne a chi ha scelto di seppellire la ragione e il senso critico, i limiti dell’eccessivo ricorso agli esperti,
in virtù del quale abbiamo perso tempo, siamo rimasti indietro come paese e il Parlamento è stato esautorato.
Lo dico con cognizione di causa, soprattutto per scuotere il movimento 5 stelle, cui appartengo.
La democrazia e la rappresentanza richiedono la responsabilità, il diritto e il dovere di concorrere alle decisioni.
Gli elettori non hanno scelto né Conte né Colao, per dirla in breve.
Conte decide in solitaria la politica della maggioranza?
Questa è una domanda che andrebbe rivolta in primo luogo a Rocco Casalino.
Comunque, i fatti dicono di sì.
Veda, per esempio, la soluzione nebulosa e incerta su Autostrade.
Il presidente del Consiglio si sta appropriando della leadership del Movimento?
Conte sta sfruttando il momento.
Questo non è un reato, ma è legittimo.
Se farà un suo partito, lo vedremo.
Intanto noi del movimento 5 stelle abbiamo il dovere di uscire fuori dallo schema della delega in bianco, dell’uomo solo al comando.
Abbiamo il dovere di riorganizzarci, il dovere di non rinviare più il confronto interno, il dovere di ragionare su dove eravamo nel 2018 e dove stiamo adesso.
Lo stato d’emergenza non è necessario, perché l’emergenza non c’è.
E’ un male per tutti, coprire l’attuale mancanza di politica con la proroga dell’emergenza.
Sono stato l’unico parlamentare del Movimento che ha espresso e confermato il proprio dissenso.
Per inciso, ho argomentato in largo questa mia posizione, che – esplicito – non è finalizzata a salti della quaglia o a prendere qualche poltrona.
Se ora temo provvedimenti disciplinari?
Io non temo mai niente e nessuno.
Sono una persona libera; questa è la mia forza, se mi permettete.
(Francesco Sapia, dichiarazioni rilasciate a Lucio Valentini nell’intervista “Dietro l’emergenza di Conte un disegno contro Pmi e famiglie”,
pubblicata dal “
Sussidiario” il 3 agosto 2020.
Sapia è un deputato eletto in Calabria con i 5 Stelle nella primavera 2018).