E NELLE MONTAGNE VADO A PERDERE LA MIA MENTE E A TROVARE LA MIA ANIMA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Morgan Stanley ha pubblicato venerdì una nota (vista da Reuters) che indica che il biglietto verde
è al livello più ipervenduto in 40 anni, con crescenti probabilità di un’inversione a breve termine.


La banca d’investimento ha recentemente chiuso il suo commercio ribassista del dollaro
quando è diventata “tatticamente neutra” sulla valuta nord americana vista normalmente come un rifugio
e chiudendo le posizioni lunghe cioè in acquisto, sull’euro e sul dollaro australiano.


Morgan Stanley ha poi aggiunto che ritiene aumentino le possibilità per una crescita, anche eccessiva, dei valori azionari,
a seguito del miglioramento degli utili aziendali e degli afflussi di investimenti avvenuti negli ultimi 15 giorni-.


Un indicatore del sentiment chiamato Indicatore combinato temporale del mercato (Combined Market Timing indicatori)
ora sta segnalando per la prima volta “vendita” da gennaio 2018, sempre secondo la banca d’Affari,
quindi c’è il rischio che una crescita eccessiva delle azioni si riveli una bolla speculativa.


In realtà in questo momento la vendita del dollaro è il trading più diffuso, veramente molto affollato.


Nello stesso tempo però Goldman Sachs ritiene che, per motivi legati al ciclo economico ed al fatto che, a livello globale, il dollaro appare ancora sopravvalutato.

Quindi in questo momento due fra le principali banche d’affari stanno dando delle indicazioni diametralmente opposte rispetto al dollaro.


La situazione internazionale ed interna americana, molto complicata, hanno danneggiato il dollaro,
ma qualche evento destabilizzante internazionale potrebbe riportarlo in auge come valuta di rifugio.

Magari hanno ragione tutti e due e la differenza è solo nei tempi:
sicuramente prima o poi tutti quelli che si stanno esponendo sul ribasso del dollaro verranno puniti, ma la questione è ...... quando?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Balla coi “gradi”. E forse sarebbe stato più dignitoso ballare coi lupi.

Cosa sia passato per la mente dell’ufficiale della Marina Militare, che come una qualsiasi Raffaella Carrà dei poveri
ha dato il via al ballo di gruppo dei militari nel cortile della caserma di Taranto non è dato sapere.

O meglio il suo avvocato ha provato a spiegarcelo ma, ci perdonerà, fatichiamo a comprendere.

I fatti sono ormai noti.

Una coreografia improbabile sulle note di Jerusalema, il tormentone dell’estate in voga tra i giovanissimi su Tik Tok.

Appena finita la cerimonia di giuramento di due compagnie, l’ammiraglio va via e lei, il tenente di vascello,
con piglio deciso invita i militari perplessi a seguirla nella danza.
Una telecamera riprende tutto. Il video finisce sui social e diventa subito virale.

Feroci i commenti in rete per colei che probabilmente da grande avrebbe voluto fare la ballerina,
ma che papà deve aver costretto a percorrere la strada “dell’ufficiala” di Marina.

Una zingarata in divisa che i vertici del corpo non hanno gradito.

E non avrebbe potuto essere altrimenti.

Uno spettacolo a dir poco imbarazzante quelle divise che sgambettano goffe,
tanto che in un primo momento la Marina Militare aveva sperato fosse un video fake.

E invece no. Tutto terribilmente vero.

E ora la “tenente ballerina” rischia la sanzione disciplinare della “consegna di rigore” per aver leso l’immagine delle Forze Armate,
oltre alla denuncia per “vilipendio delle Forze armate” già trasmessa alla Procura competente e dopo aver provocato più o meno consapevolmente il tremito di diverse poltrone.

Ma lei non ci sta. Non era questo il suo intento.
E si dice estranea alla diffusione del video.
E almeno questo vogliamo sperarlo.

“Voleva solo scaricare la tensione delle reclute in un giorno di massima concitazione,
quale è da sempre e per ogni militare la cerimonia del giuramento”, è la difesa del suo avvocato, Giorgio Carta.

Ma benedetta figliola, era proprio necessario questo “balla che ti passa”?

Divise bianche che sgambettano sulle note dell’hit del momento nel cortile di una caserma per risollevare il morale?

Veramente non si poteva fare di meglio?


Perché peggio di così, onestamente, appare impossibile.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Stavolta parto da lontano, ma la premessa mi sembra utile per meglio far comprendere il titolo.

L’unica cosa che mi accomuna al Presidente del Consiglio (maiuscolo per la carica, certo non per la persona,
che assai inadeguatamente a parer mio, e penso non solo, la ricopre di questi tempi) … è il titolo accademico.

Per il resto, non abbiamo assolutamente nulla in comune … e ,io almeno, ma probabilmente anche lui, ne sono ben lieto.

Una cosa soprattutto ci distingue.

Contrariamente a lui, che ormai quotidianamente non manca di ricordarcelo, io non ho mai nascosto o
mistificato i miei pensieri, le mie idee, le mie opinioni, o meglio, mai mi sono presentato diverso da quel che sono
(e ne ho pagato le conseguenze. La schiettezza, come si sa, non paga).

Il mio curriculum … quello è.

Potrà piacere o no, ma certo non ci si troverà qualcosa che non corrisponda al vero … come è accaduto per più di qualcuno … il lui di cui sopra compreso.

Ho certamente fatto molti errori, e altri ne farò (almeno spero), ma mai ho detto qualcosa … per subito dopo smentirla, o peggio … dire il contrario.

E però stavolta debbo venir meno a questo mio modo di essere, e fare l’esatto contrario di quel che mi ero fermamente,
almeno credevo, proposto, e cioè parlo, o meglio scrivo, di qualcuno che mi ero riproposto di non nominare più.

Certo, la situazione è ben diversa, perché io l’impegno lo avevo preso con me stesso, e quindi non
pubblicamente, ma per me è uguale … è come se mi sbugiardassi da solo … davanti a me stesso ovviamente
… ma questa è l’unica cosa che conta veramente per me.

Fa niente … tanto ormai sembra esser divenuta la normalità … dire qualcosa .. e dire l’esatto contrario subito dopo,
e se lo faccio anche io, per una volta, non cadrà certo il mondo.

Ricordate quello che con il Partito di Bibbiano non ci voleva avere a che fare, e poi ci ha fatto un governo?

O quell’altro, l’homo ridens, che incitava i suoi avversari a batterlo alle elezioni,
perché lui … diceva … li aveva già battuti ben tre volte, e che con loro non avrebbe mai fatto un accordo?

Alti esempi di coerenza, di onestà intellettuale, di uomini di parola ….

Lasciamo perdere, almeno stavolta, e veniamo all’argomento che mi ha indotto a scriverne.

Come dicevo, mi ero proposto di non parlar più di storie meritevoli solo di un pietoso silenzio (più per tutela dei loro autori, che per altro),
e di non parlare mai più di quel tale che risponde al nome di Roberto Saviano, tale è la ripulsa che suscita in me solo sentirne il nome
(non per partito preso, ma per l’istintivo rigetto del cumulo di menzogne, amenità e falsità che quel tale ritiene di dover indiscriminatamente riversare in giro ogni volta che apre bocca).

Del pari, non volevo scrivere un solo rigo di quell’altra, per me dolorosissima storia che ha visto
protagonista gente che con il suo comportamento ha dimostrato di non aver capito cosa significhi indossare un’uniforme.

Lasciando perdere considerazioni tipo che quella signora, che temo sia stata davvero animata da spirito
propositivo, il che peggiora solo la situazione, e che forse meglio avrebbe fatto a dedicarsi a qualcos’altro
nella vita, piuttosto che indossare una divisa, quel che mi ha colpito è che, stando a quel che ha scritto il suo difensore,
(difensore poi perchè? È forse indagata? Lui sicuramente lo sa, e io almeno, di vilipendio la ritengo effettivamente responsabile),
ha sporcato la divisa che indossava, senza neppure rendersene conto!

E questa dovrebbe essere il punto di riferimento dei militari alle sue dipendenze in situazioni di pericolo,
quello vero, e che dovrebbero eseguirne gli ordini?!?!

Fortuna che non siamo in guerra … altrimenti ci sarebbe davvero da aver paura!

Ora, come sempre, si sono formati due partiti … quello di chi vuole punire quell’ufficiale,
che, ad onta delle assai originali idee della pasionaria delle declinazioni al femminile, per me, e per l’italiano,
è un ufficiale, e non una “ufficiala”,
e quello di chi la vuole difendere, a ogni costo, sol perché è andata contro le regole (quelle non gradite dagli autoetichettati buoni per antonomasia).

E basta! Dannati, che mi fate venir meno alla parola data a me stesso!

Ma la volete piantare una buona volta?!


Volevo ignorare situazioni che meglio sarebbe stato, non per me, ma per loro, relegare nel posto che
meritano, e cioè nel silenzio, e mi costringete a parlarne?!

Siete davvero degli istigatori … voi che tacciate gli altri di esserlo!

E però c’è un limite …. a tutto!

E ancora una volta … lo avete superato abbondantemente quel limite.

Ma proprio nessuno di voi crede in quel che dice quella frase famosa, che, fosse per me,
dovrebbe esser scritta a caratteri cubitali all’ingresso di ogni scuola, tanto per dare un’indicazione ai giovani, e che dice …


“è meglio tacere e dare l’impressione di essere stupidi … piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio”


A nessuno di questi onnipresenti scrittori, opinionisti, tuttologi, sempre pronti, quale che sia l’argomento,
e se non ne sanno nulla, meglio ancora, vien da pensare che tacere, specie se non si sa di che si parla, sarebbe assai meglio?

Capisco che, viste le scempiaggini che quotidianamente ci riversano addosso, in quella che sembra esser
divenuta una gara a chi la spara più grossa, non si può mancare … ma proprio si è del tutto perso il senso,
non dico dei limiti, ampiamente superati, ma almeno della decenza?!

Vediamo però che ha detto l’avvocato di quell’ufficiale.

Ah sì, che i poveri “volontari” (come se fossero pronti a partire per il fronte russo), non avevano potuto
avere la presenza di parenti e amici a quell’atto così importante, quale è un “giuramento collettivo”
(cioè, una specie di assemblea studentesca? e il cui profondo significato sembra sfuggire al difensore),
che non avevano potuto fruire della “franchigia” a causa dell’emergenza sanitaria, né passare del tempo con i parenti dopo il giuramento,
e che quell’ufficiale è una giovane mamma, mossa dalle migliori intenzioni …

Ah, dimenticavo …. che le armi erano scariche.

Perché, di solito, come sono le armi nelle cerimonie … cariche, e magari con il colpo in canna!?

Lasciamo perdere il numero di morti che hanno prodotto “armi scariche”, lasciamo perdere il fatto che
quella signora, invece di dedicarsi in modo totale ad attività, che a volerle far bene, assorbono in misura
integrale chi vi si dedichi, quali sono la carriera militare, o il mestiere di mamma, e cerchiamo di capirci.

Ma ditemi un po’, vogliamo darle un encomio per quella pagliacciata, che ha dimostrato semplicemente
che quella fa un mestiere di cui non conosce l’essenza?

Ma la domanda, questa ancor più seria, è un’altra.

Cosa diavolo insegnano agli allievi, prima di appuntargli i gradi di ufficiale nelle scuole militari?!


Qualcuno di questi così sensibili umani e umanitari signori ufficiali di oggi, ha mai sentito parlare del Maggiore Alberto Litta Modignani?

Già, e chi sarà, diranno in molti.

Tranquilli, non andate a cercarlo su Wikipedia, come fanno ormai quasi tutti …
(quando proprio si sentono stimolati), ve la tolgo subito la curiosità.

Fu un Uomo che ha dimostrato nei fatti,e pagando con la vita, cosa significhi, in qualsiasi situazione, essere un Ufficiale,
e quella cosa, ormai ai più sconosciuta, che si chiama “disciplina”.

Il 24 agosto del 1942, durante quella che è passata alla Storia come la carica di Isbuschenski,
pur potendo rimanere al riparo, essendo il comandante del Gruppo squadroni di Savoia Cavalleria,
portatosi alla testa del 3° squadrone, durante la carica contro preponderanti forze sovietiche,
mentre galoppava verso il fuoco nemico, avvedutosi che alcuni soldati avevano tolto la “stecca” dalla bustina
(altro che caschi e giubbotti antiproiettile) … trovò il tempo di redarguirli per quella mancanza … mentre andava verso la morte, che di lì a poco lo colse.

Che vuol dire? Perché l’ho raccontato?

Solo per cercare di far capire cosa significhi disciplina, e quanto sia gravoso il compito di un Ufficiale, che
anche nei momenti di maggior pericolo deve essere un punto di riferimento per chi ha la propria vita affidata a lui.

È stata la disciplina, il rispetto delle regole e degli ordini, che in passato ha salvato interi reparti da disastri apparentemente inevitabili.

Provate a rifletterci, se sia davvero qualcosa di insopportabile per la libera esplicazione del proprio io,
come raccontano quelli che hanno preso a esempio un tipo di pesce …

Qualcuno troverà anacronistico questo episodio, qualcuno sorriderà, qualcun altro irriderà …

Per loro … tutta la mia commiserazione.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Visto come è ben attrezzata, non avrà difficoltà a portare i migranti nel porto di Amburgo.....:mumble::mumble: o no ? :no::no:


1 milione e 300mila euro sono stati spesi per comprare la nave “più attrezzata del Mediterraneo”.

Parliamo della Sea Watch, il nome dell’ammiraglia delle Ong” che sta per salpare dal porto catalano di Burriana,
alla ricerca di barconi di migranti davanti le coste libiche e tunisine, che vogliono far sbarcare da noi.


Come riferisce il Messaggero, si tratterebbe soprattutto di fondi provenienti dalla Chiesa evangelica tedesca,
dal presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale cattolico Reinhard Marx e dalla Chiesa riformata svizzera.

Tutti riuniti in nome della santa alleanza, la «United4rescue» con le Ong estremiste tedesche e con l’appoggio materiale di Acli.



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L’equipaggio sarà costituito da 21 persone, “non tutte volontarie a gratis” e reclutate dai tedeschi di Sea Watch.

Inoltre il quotidiano dà notizia che i potenti Medici senza frontiere (Msf) hanno annunciato che l’ammiraglia delle Ong salperà con una loro squadra a bordo.

In un comunicato di Msf riferiscono:

“La collaborazione è stata avviata con urgenza mentre gli stati membri dell’Unione Europea usano il Covid-19 come pretesto per limitare ulteriormente le attività di ricerca e soccorso”.

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La Sea-Watch è un’ex nave oceanografica, che si chiamava Poseidon,
di proprietà dello stato federale tedesco Schleswig-Holstein che adesso servirà a recuperare migranti nel Mediterraneo.

La nave doveva salpare già a Pasqua, ma a causa del covid e dei lavori di adattamento per il soccorso in mare
è rimasta ferma nel cantiere di Burriana e adesso è pronta a salpare.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Non bastassero le polemiche per le modalità con le quali la ministra Lucia Azzolina vorrebbe provare a far ripartire la scuola,
già preziosa fonte di ispirazione per i tanti meme che circolano in rete sui banchi a rotelle,
la titolare dell’Istruzione è riuscita nell’impresa non scontata di finire in pezzo all’ennesima diatriba.

Il tutto a causa dell’assunzione di 450 dirigenti scolastici vincitori di un bando risalente al 2017,
bando al quale a partecipare era stata, tra gli altri, la stessa Azzolina, ai tempi parlamentare e membro della commissione Scuola e Istruzione alla Camera.


Mentre la ministra, insieme ai sindacati, sottoscriveva il Protocollo per la sicurezza in vista del ritorno degli alunni in aula previsto per settembre,
ecco così divampare le accuse da parte dell’opposizione, con il Movimento Cinque Stelle ancora una volta in imbarazzo.

Il tono degli attacchi alla Azzolina è più o meno lo stesso, da qualunque latitudine politica:

“Vi sembra normale che la Azzolina, aspirante dirigente scolastico, potrebbe essere assunta grazie a un’autorizzazione concessa dal suo stesso ministero?”.


Insomma, una ministra che finisce per assumere sé stessa.

Sotto il naso, storto, di quei Cinque Stelle che ancora ricordano i tempi in cui le parole “conflitto di interesse”
venivano utilizzate per andare all’attacco della vecchia casta, Berlusconi in primis.

E di tutti quei precari del settore ancora in attesa di assunzione.

Curiose anche le dinamiche della vicenda:

la Azzolina aveva superato il concorso nel 2017 con il minimo dei requisiti (80 su 100 allo scritto e 75 su 100 all’orale) classificandosi al posto 2.539 in graduatoria.
Lo scorso anno le assunzioni erano arrivate a prendere 2.045 vincitori di concorso.
Ora le nuove immissioni permetterebbero alla ministra un grosso passo avanti verso la definitiva stabilizzazione.


Non proprio una bella figura in un momento in cui, tra l’altro, lo stesso protocollo siglato dalla Azzolina è fonte di agitazione per tutti i dipendenti del settore scolastico.

Un bel pastrocchio all’interno del quale il doppio ruolo della ministra, pronta ad assumere sé stessa senza troppi rimorsi, è soltanto la più classica delle ciliegine sulla torta.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Lo stato dell’informazione indipendente oggi in Italia ?

E’ pessimo, ma è centomila volte meglio di com’era cinque anni fa.

Siamo ancora a un livello miserevole, dal punto di vista dell’impatto che riusciamo ad avere sul pubblico.

Ma ripeto, abbiamo fatto passi da gigante.

Io sono in Rete ormai da 15 anni, ho cominciato con “Luogo Comune” nel 2004: allora c’erano solo “Come Don Chisciotte” e “Nexus” di Tom Bosco.


Ho visto crescere in modo esponenziale la presa di coscienza da parte del pubblico.

Siamo ancora a una quota, esagerando, di un 10-15% di persone informate,
che sono in grado di fare dei ragionamenti coerenti, con gli strumenti giusti,
per valutare situazione per situazione.

Però siamo partiti dal niente, dallo 0%.

Quando scrivevo i primi articoli per “Come Don Chisciotte”, facevamo 150 letture e festeggiavano per tre giorni.

Adesso, con un articolo su “Luogo Comune” ne fai tranquillamente 8-10.000.


C’è ancora moltissima strada da fare, però credo che ci siano già dei segnali, nella popolazione generale, del fatto che stiamo avvicinandoci al punto di non-ritorno.

Perché quando ti accorgi, per esempio, che il 40% degli italiani dice che anche se arrivasse il vaccino per il Covid non se lo farebbe,
vuol dire che queste persone, bene o male, hanno sviluppato una certa attenzione a determinati problemi,
e non si bevono più – come si bevevano una volta, a occhi chiusi – tutte le notizie del mainstream.


Cioè: lo spirito critico sta molto crescendo.


Quindi sono convinto che siamo sulla buona strada, ed è il motivo per cui persone come noi devono assolutamente continuare a fare quello che fanno: i risultati cominciano a esserci.

(Massimo Mazzucco, dichiarazioni rilasciate a Eugenio Miccoli di “me+” nella video-intervista “La Macchina di Hollywood”, pubblicata su YouTube e ripresa da “Luogo Comune” il 27 luglio 2020.
 

Tolomeo

Perdo pelo, non il vizio
Visto come è ben attrezzata, non avrà difficoltà a portare i migranti nel porto di Amburgo.....:mumble::mumble: o no ? :no::no:


1 milione e 300mila euro sono stati spesi per comprare la nave “più attrezzata del Mediterraneo”.

Parliamo della Sea Watch, il nome dell’ammiraglia delle Ong” che sta per salpare dal porto catalano di Burriana,
alla ricerca di barconi di migranti davanti le coste libiche e tunisine, che vogliono far sbarcare da noi.


Come riferisce il Messaggero, si tratterebbe soprattutto di fondi provenienti dalla Chiesa evangelica tedesca,
dal presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale cattolico Reinhard Marx e dalla Chiesa riformata svizzera.

Tutti riuniti in nome della santa alleanza, la «United4rescue» con le Ong estremiste tedesche e con l’appoggio materiale di Acli.



sea-watch-4-1-1347221.jpg



L’equipaggio sarà costituito da 21 persone, “non tutte volontarie a gratis” e reclutate dai tedeschi di Sea Watch.

Inoltre il quotidiano dà notizia che i potenti Medici senza frontiere (Msf) hanno annunciato che l’ammiraglia delle Ong salperà con una loro squadra a bordo.

In un comunicato di Msf riferiscono:

“La collaborazione è stata avviata con urgenza mentre gli stati membri dell’Unione Europea usano il Covid-19 come pretesto per limitare ulteriormente le attività di ricerca e soccorso”.

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La Sea-Watch è un’ex nave oceanografica, che si chiamava Poseidon,
di proprietà dello stato federale tedesco Schleswig-Holstein che adesso servirà a recuperare migranti nel Mediterraneo.

La nave doveva salpare già a Pasqua, ma a causa del covid e dei lavori di adattamento per il soccorso in mare
è rimasta ferma nel cantiere di Burriana e adesso è pronta a salpare.

Che una "santa crociata" clerical-globalista franco-tedesca investa 1,3 milioni di euro per trafficare schiavi africani verso l'imbelle Italia é qualcosa che non dovrebbe trovare posto in nessun luogo del mondo civilizzato.

Invece trova posto nella incredibile UE social-democristiana.

Ce ne sarebbe abbastanza per giustificare una azione militare contro quella nave-pirata.

Qualunque altro Stato lo farebbe.
Ma l'imbelle Italia non lo farà, perché il suo governo è il fantoccio della masnada che domina in Europa.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ormai è sempre più evidente che le città americane, soprattutto quelle con un sindaco democratico,
hanno dei grossi problemi di ordine pubblico.

La scorsa notte è toccato a Chicago il cui centro commerciale è stato messo a ferro e fuoco:


Local fake "news" calls this a peaceful protest. @WPTV @CBS12 @WPBF25News RT @MrAndyNgo: Gunfire rings out on the streets of Chicago during the #BlackLivesMatter riot overnight. Looters scatter the street. #ChicagoRiots pic.twitter.com/LyNpSAJ4Uz

— Keegs (@BostonKeegs) August 10, 2020

Addirittura c’è una donna che grida “I can’t breathe”, “Non posso respirare”, il motto dei BLM, mentre saccheggia un Grande Magazzino e cerca dove sono gli abiti di Valentino da rubare..


Looter shouts “I can’t breathe” as she runs through store looking for something to remove security tags. #Chicago pic.twitter.com/uElON1OYmf

Secondo il Chicago Tribune sul lungolago Michigan ci sono stati dei veri e propri scontri a fuoco fra poliziotti e persone che transitavano su auto.

In totale 13 poliziotti sono stati feriti, 2 persone sono state colpite da proiettili.

In generale la situazione è caotica con gruppi di dozzine di macchine che si sono spostate nel “Magnificent Mile” la zona più commerciale, per saccheggiare e rubare.


There’s a caravan of dozens of cars filled with #Looters hitting Chicago’s luxury store fronts. pic.twitter.com/uIqucbEIU9
— Askdoctorindia (@askdoctorindia) August 10, 2020

La situazione è degenerata a tal punto che il sindaco Lori Lightfoot ha ordinato che i ponti mobili fossero sollevale per impedire che i vandali si potessero spostare liberamente:


100820bridge.jpg




Nelle medesime ore ci sono stati dei violenti scontri a Portland fra i dimostranti, che volevano assaltare la corte federale (Union Building) e la polizia federale.


L’approccio iniziale molto morbido di certi sindaci verso le dimostrazioni che si coprivano del manto del BLM,
anche quando queste si dedicavano essenzialmente al saccheggio ed al vandalismo,
non ha fatto che dare ai vandali l’idea di impunità per le proprie imprese.

Il movimento di indebolimento della polizia non ha fatto che soffiare sullo stesso tema.

Ora diventerà ancora più complesso riuscire a salvare l’ordine pubblico, i negozi e le piccole attività, sempre di più alla mercè dei violenti.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il gruppo De Beers, leader mondiale nel settore dei diamanti naturali, che trae il 70% delle proprie forniture dal Botswana,
ha visto calare la capacità di estrazione in modo drammatico.

Il problema è che non era solo una questione di Covid-19, ma, in realtà rispecchiava un problema di domanda.


Le esportazioni di diamanti da Debswana Diamond Company Limited, una società in joint venture tra Botswana e De Beers,
sono state di circa $ 293 milioni nel secondo trimestre 2020, in calo rispetto a $ 916 milioni nel trimestre precedente.


I dati della Bank of Botswana hanno mostrato che nessun diamante è stato esportato a maggio, mentre a giugno sono stati spediti solo $ 20 milioni.


Il realtà de Beers stava già rallentando la produzione di diamanti prima del Covid-19,
anche perchè aveva realizzato che la domanda della pietra preziosa era assente ed i prezzi erano in forte calo.



idex-diamond-prices_0.png



I motivi sono noti: una concorrenza sempre maggiore dei diamanti artificiali, la cui qualità è sempre crescente,
ma che costano il 40% rispetto ad un diamante naturale, ed il fatto che la loro precisione renda sempre meno sicuro il valore del diamante naturale.

Quindi in un momento in cui i metalli preziosi esplodono, lo stesso non accade per il diamante.


Il crollo delle esportazioni di diamanti danneggia pesantemente il deficit della bilancia dei pagamenti del Botswana,
poiché i diamanti rappresentano circa il 70% delle esportazioni del paese.

Una crisi fiscale potrebbe prepararsi nel paese poiché il 30% delle entrate fiscali derivano dai diamanti.

Quindi presumibilmente, come accade sempre in questi casi in cui un monoprodotto viene a mancare, avremo un flash inflazionistico molto forte.

La crisi africana non sarà a V, ma a L.
 

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