i limiti dell'algoritmo OMS sulla correlazione
lo metto solo perche' suffraga quello gia' scritto anche riguardo a sindromi autoimmuni e riporto solo alcuni paragrafi
tutte cose che non si possono trovare con un un follow up di 14 gg oltre a non esserci letteratura su un vaccino nuovissimo quindi tutto quello che si e' visto con l'ultima farmacovigilanza oltre a valere poco....potra' essere
riscritto completamente in futuro
L’analisi del nesso di causalità è una tappa fondamentale dello studio della sicurezza dei vaccini “post-marketing” ed è implicata nella definizione del danno da indennizzare qualora esso esiti in invalidità o decesso. Indipendentemente dal rapporto benefici/rischi di ciascun vaccino per la popolazione, alcune reazioni seguenti la vaccinazione sono “attese” e, in alcuni casi isolati, possono essere molto gravi. Il vaccino non è un “farmaco che cura”, ma agisce causando un processo infiammatorio che, a sua volta, serve per innescare la risposta immunitaria voluta.
L’OMS ha proposto un percorso “a tappe” con cui sono analizzati gli elementi utili per confermare o escludere il nesso di causalità. Tale percorso, sintetizzato da un “algoritmo”, non è esente da possibilità di errore, se applicato in modo rigido e senza tener conto della complessità delle
patologie infiammatorie e autoimmuni, che spesso sono non-lineari e multifattoriali
......... Questo è, normalmente, anche il caso delle reazioni avverse ai vaccini, di tipo infiammatorio locale e sistemico e persino in quelle di tipo neurologico. Inoltre, è possibile che alcune componenti del vaccino, anche senza causare un danno diretto, si comportino da “antigeni” capaci di
innescare la autoimmunità, in presenza di una suscettibilità individuale (vedi figura 1).
OMS "algoritmo” :
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- Valutazione di vari altri aspetti di anamnesi e clinici, a sostegno o meno della plausibilità biologica e della finestra temporale.
- Valutazione della letteratura: se la letteratura dimostra che quella malattia non può essere provocata dal vaccino, l’evento avverso è giudicato “non correlabile” e il nesso di causalità viene escluso.
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Anche se c’è plausibilità della responsabilità del vaccino e compatibile finestra temporale, la OMS propone di esaminare la
letteratura per verificare se la patologia dichiarata sia già stata dimostrata o no come potenziale causa di danno da vaccino. Nelle spiegazioni di questo passaggio (“check list”) si fa intendere che la
mancanza di una dimostrazione in letteratura della associazione tra una certa malattia e il danno vaccinale diventa motivo di esclusione del nesso di causalità. La mancanza di prova diventa prova della mancanza.
La distinzione tra “
correlabile” e “
non correlabile” è una distinzione “tutto o nulla” e potrebbe applicarsi certamente ad alcuni casi, ma diviene forzata quando si veda la reazione avversa al vaccino come un processo complesso e multifattoriale, in cui sia le condizioni predisponenti sia il fattore scatenante siano cause contributive con diversi meccanismi patogenetici.
La conclusione “
indeterminato” potrebbe raccogliere molti casi in cui plausibilmente il danno da vaccino potrebbe esserci stato come con-causa, ma non vi è neppure la certezza assoluta oppure sono poco rappresentati in letteratura. L’indeterminatezza, per i richiedenti l’indennizzo, equivale in pratica alla conclusione di “non correlabile” ed è quindi potenzialmente motivo di ingiustizia.
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