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sorveglianza passiva, criticata anche da Garattini, cos'e'?
quindi la differenza rispetto all'Europa puo' essere per questo ns approccio
In Italia normalmente si effettua la cosiddetta “farmacovigilanza passiva”. In pratica, chiunque ritenga di aver subito un effetto collaterale in seguito all’assunzione di un farmaco può segnalarlo autonomamente o attraverso il proprio medico ad Aifa.
Eventuali reazioni avverse non si vanno quindi a cercare, non vengono indagate attivamente, ma si attende che vengano denunciate da chi le ha subite.
Quando c’è anche solamente il sospetto che un sintomo sia insorto in seguito all’assunzione di un medicinale, il cittadino o il suo medico di riferimento devono fare la segnalazione, che sarà poi valutata da una commissione che ne verificherà l’effettiva correlazione col farmaco preso in considerazione.
link a caso, non aggrappatevi a questo
quindi la differenza rispetto all'Europa puo' essere per questo ns approccio
In Italia normalmente si effettua la cosiddetta “farmacovigilanza passiva”. In pratica, chiunque ritenga di aver subito un effetto collaterale in seguito all’assunzione di un farmaco può segnalarlo autonomamente o attraverso il proprio medico ad Aifa.
Eventuali reazioni avverse non si vanno quindi a cercare, non vengono indagate attivamente, ma si attende che vengano denunciate da chi le ha subite.
Quando c’è anche solamente il sospetto che un sintomo sia insorto in seguito all’assunzione di un medicinale, il cittadino o il suo medico di riferimento devono fare la segnalazione, che sarà poi valutata da una commissione che ne verificherà l’effettiva correlazione col farmaco preso in considerazione.
link a caso, non aggrappatevi a questo
Cos’è la farmacovigilanza, attiva e passiva
Definizione, differenze e limiti dei diversi tipi di farmacovigilanza: attiva e passiva. Perché quella per il Covid desta preoccupazioni.
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