Farmaci, trials, bias, camouflage , scam ecc

EMA, il vertice assoluto

L' 80-86-91% del budget dell' Ema viene versato dalle case farmaceutiche stesse.

per carita' e' giusto che se arriva un farmaco da approvare non lo debba pagare l'ema il costo della valutazione (cioe' noi)...ma si puo' benissimo fare tassandoli, quindi autofinanziandosi

va spaccata assolutamente sta catena, controllore e controllato insieme e' la peggior cosa da sentire
 
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Il processo di revisione dell’Agenzia europea per i medicinali in merito a questioni mediche è stato criticato per la sua mancanza di trasparenza e questioni di conflitto di interessi . In una confutazione di una revisione EMS che includeva il suo lavoro, Louise Brinth, un medico danese, ha osservato che gli “esperti” che esaminano i dati rimangono senza nome e sembrano essere vincolati alla segretezza. Non vengono rilasciati verbali e non vengono riportate opinioni divergenti , suggerendo che tutti gli “esperti” sono della stessa opinione.

 
Un audit europeo della Corte dei conti nel 2012 conferma gravi problemi di conflitto di interessi all’interno dell’EMA (e di altre 3 agenzie: EASA (sicurezza aerea), EFSA (sicurezza alimentare) ed ECHA (sicurezza delle sostanze chimiche).

Il rapporto evidenzia gravi irregolarità, con la direzione dell’Ema che favorisce la presenza, nei comitati scientifici, di esperti in conflitto di interessi con le aziende farmaceutiche di cui valutano i prodotti.
Le Canard Enchaîné ha rivelato che alcuni degli esperti dell’EMA sono dipendenti o possiedono azioni delle aziende farmaceutiche di cui dovrebbero valutare i prodotti redditizi.

Gli informatori hanno denunciato questo problema: “Per mesi, la nostra azienda ha pagato discretamente un esperto per fare pressioni per il nostro prodotto. La remunerazione è esorbitante, ma la cosa più grave è che è un esperto dell’Ema”.


La stessa EMA offre alle aziende farmaceutiche “consulenze scientifiche”, che vengono fatturate per aiutarle a presentare le domande di autorizzazione all’immissione in commercio,.....


Un rapporto del 2017 rileva ” un’accettazione generale della corruzione” all’interno dell’EMA e:


– una generale accettazione della corruzione
– strutture di gestione inefficaci
– meccanismi di finanziamento inadeguati
– distribuzione ineguale delle risorse




 
insomma niente di nuovo

in questo quadretto, se pfizer...ema..aifa...non per gli ultimi i ns politici cialtroni...ci vengono a dire di iniettarci un qualcosa che nemmeno loro sanno bene cosa sia....noi dovremmo farlo? sulla fiducia?:ciapet:
e noi che osiamo discutere tutta sta monnezza, siamo i no vax! cialtroni, infingardi ecc
 
visto che S.Garattini ci ha detto di guardare dentro la farmacosorverglianza (gia' scrissi che il 3, % di correlazione su effetti fatali del vaccino e' semplicemente ridicola, specie se segnalati da personale sanitario) lo faro' sicuramente
 
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Ogni establishment che si rispetti, ha il suo arsenale di mezzi di dominazione, il cui fine ultimo è quello di produrre compliance, cioè obbedienza, conformazione da parte delle persone. Dominare gli altri significa ottenere la loro compliance, più o meno volontaria. Naturalmente è meglio se volontaria, cioè ottenuta con la manipolazione (illusione, persuasione, intidimidazione o condizionamento), anziché imposta con la forza (dittature, colpi di stato).


Il debunking o discredito è una forma manipolatoria, che consiste nel confutare, nello smontare, teorie e informazioni che vanno contro il pensiero ufficiale dominante. Oppure screditare i diffusori di queste teorie e informazioni.
La campagna “Mani Pulite” è stata, tra le altre cose, una grande operazione proprio di debunking, finalizzata cioè a salvare la credibilità del sistema politico-giudiziario.

Il debunker attacca la controinformazione con messaggi semplici, discorsivi, prevalentemente a livello emotivo, con “ganci” diretti all’inconscio, piuttosto che alla logica. Questi attacchi non si rivolgono al contenuto, alle idee, ma mirano a screditare la fonte e l’autore sul piano morale associandolo spesso ad affiliazioni “appestanti” coi terroristi, nazisti, fascisti, comunisti, antisemiti, antisionisti, ecc.


La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

Noam Chomsky
 
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anche adesso mi e' capito di vedere il PdR che parla di fiducia nella scienza

sicuramente fiducia nella scienza! discutiamo ancora sull'acqua fresca ?! dai su (con rispetto)

ma nella scienza non contagiata da quello che si e' visto, li' si che serve un vaccino
 
buon articolo, seguendo la dritta nel noto farmacologo

I/4 quasi dell'europa le segnalazioni italiane. Come si spiega? fate delle ipotesi

La banca dati Eudra sulla farmacovigilanza passiva segnala che in Europa gli eventi avversi sono lo 0,44% delle dosi di vaccino somministrate. In Italia solo lo 0,12%

e altre robe interessanti

 
moolto interessante, gli dedico un post

in un sistema di segnalazione passivo e in mancanza di autopsie e/o analisi più approfondite, il sistema di farmacovigilanza utilizza la statistica per determinare la plausibilità di correlazione: maggiore è il numero di segnalazioni relative a un tipo di evento, maggiori sono le probabilità che detto evento sia, in effetti, da ricondursi alla vaccinazione;


tutto fatto con excel, senza verificare sul paziente
uso una statistica vuota per crearne un'altra
ecco perche' si arriva a quell'assurdo 3, %
 
studi scientifici e statistici dimostrano che un sistema di farmacovigilanza passiva tende a sottostimare gli eventi avversi effettivi, nel senso che gli effetti avversi reali sono pari ad almeno 9 volte quelli segnalati;


a questa sottostima “sistemica” occorre poi aggiungere l’evidenza empirica secondo la quale, in mancanza di sospetti da parte del paziente, il dubbio di correlazione di un evento avverso al vaccino non viene generalmente sollevato dai medici. Non solo: capita anche che l’eventuale sospetto da parte del paziente sia spesso banalizzato da una parte del personale sanitario.
 

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