Fib settembre.....riservato a...

qs è l'italia :wall::wall: senza parole :wall::wall:

NARDO’ (Lecce) – Un mega progetto a 5 stelle che due magnati inglesi volevano realizzare a stretto giro dopo l’acquisto di 30 ettari di uliveto per 5,3 milioni di euro a Nardò. Il progetto prevedeva la realizzazione di un resort di lusso che accogliesse il turismo mondiale nel basso Salento, a ridosso delle coste più belle della Puglia.
Gli investitori, l’immobiliarista Alison Deighton, moglie dell’attuale Segretario al Tesoro del governo Cameron, e il magnate del petrolio Ian Taylor, dopo l’acquisto del terreno, nel 2009, avviano le pratiche burocratiche per ottenere i permessi necessari alla costruzione del resort che sarebbe sorto all’interno dell’uliveto ma, in rispetto delle piante secolari che sarebbero servite per la produzione di olio extravergine, incluso nel progetto turistico.
Oasi Sarparea sarebbe stato il nome del mega residence. La progettualità della costruzione viene affidata ad un avviato studio di architettura a San Francisco che addirittura, nel 2010, proprio con quel progetto vince l’American Architecture Awards, il riconoscimento più prestigioso per l’innovazione architettonica e del design. Intanto in Italia il progetto passa da scrivania in scrivania, da ufficio in ufficio in quel rimbalzo burocratico di cui il Paese detiene il primato mondiale e si scontra con i tristemente famosi rinvii, le bocciature, le richieste di ulteriori documentazioni alle quali il commercialista leccese incaricato, Marcello Paglialunga, cerca di adempiere.
Dopo 6 anni e 8 milioni già investiti, però, gli investitori gettano la spugna e decidono di investire i 70 milioni destinati al progetto di Nardò, in altre campagne se il Consiglio di Stato al quale si è rivolta la Regione darà loro parere negativo a differenza del Tar che riconosce nel progetto il rispetto ambientale e paesaggistico contestato invece dalla Regione. Sì, perché la resa dei due magnati inglesi non era prevista se non fosse stato per il parere paradossale della Regione Puglia che ha dato il via libera alla Valutazione Ambientale Strategica ma ha bocciato il progetto dal punto di vista paesaggistico con una motivazione incredibile e cioè che l’uliveto non poteva essere espiantato. “Eppure – commenta Paglialunga nel progetto era specificato che l’uliveto sarebbe stata parte integrante del progetto”.
Al divulgarsi della notizia, in assenza di pareri politici, arriva la levata di scudi dalla società civile che si divide tra chi protende agli investimenti anche se esterni, per permettere ad un territorio mortificato da secoli da un’arretratezza cronica in tutti i campi economici, di riscattarsi attraverso un turismo ed un’agricoltura di qualità, e chi inneggia alla “libertà” della terra salentina, del paesaggio incontaminato, delle distese di uliveti che nel frattempo sono divorati dalla xylella fastidiosa, chi non immagina che all’incontaminazione potrebbe seguire la desertificazione
 
[dovrebbe bastare
 

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NARDO’ (Lecce) – Un mega progetto a 5 stelle che due magnati inglesi volevano realizzare a stretto giro dopo l’acquisto di 30 ettari di uliveto per 5,3 milioni di euro a Nardò. Il progetto prevedeva la realizzazione di un resort di lusso che accogliesse il turismo mondiale nel basso Salento, a ridosso delle coste più belle della Puglia.
Gli investitori, l’immobiliarista Alison Deighton, moglie dell’attuale Segretario al Tesoro del governo Cameron, e il magnate del petrolio Ian Taylor, dopo l’acquisto del terreno, nel 2009, avviano le pratiche burocratiche per ottenere i permessi necessari alla costruzione del resort che sarebbe sorto all’interno dell’uliveto ma, in rispetto delle piante secolari che sarebbero servite per la produzione di olio extravergine, incluso nel progetto turistico.
Oasi Sarparea sarebbe stato il nome del mega residence. La progettualità della costruzione viene affidata ad un avviato studio di architettura a San Francisco che addirittura, nel 2010, proprio con quel progetto vince l’American Architecture Awards, il riconoscimento più prestigioso per l’innovazione architettonica e del design. Intanto in Italia il progetto passa da scrivania in scrivania, da ufficio in ufficio in quel rimbalzo burocratico di cui il Paese detiene il primato mondiale e si scontra con i tristemente famosi rinvii, le bocciature, le richieste di ulteriori documentazioni alle quali il commercialista leccese incaricato, Marcello Paglialunga, cerca di adempiere.
Dopo 6 anni e 8 milioni già investiti, però, gli investitori gettano la spugna e decidono di investire i 70 milioni destinati al progetto di Nardò, in altre campagne se il Consiglio di Stato al quale si è rivolta la Regione darà loro parere negativo a differenza del Tar che riconosce nel progetto il rispetto ambientale e paesaggistico contestato invece dalla Regione. Sì, perché la resa dei due magnati inglesi non era prevista se non fosse stato per il parere paradossale della Regione Puglia che ha dato il via libera alla Valutazione Ambientale Strategica ma ha bocciato il progetto dal punto di vista paesaggistico con una motivazione incredibile e cioè che l’uliveto non poteva essere espiantato. “Eppure – commenta Paglialunga nel progetto era specificato che l’uliveto sarebbe stata parte integrante del progetto”.
Al divulgarsi della notizia, in assenza di pareri politici, arriva la levata di scudi dalla società civile che si divide tra chi protende agli investimenti anche se esterni, per permettere ad un territorio mortificato da secoli da un’arretratezza cronica in tutti i campi economici, di riscattarsi attraverso un turismo ed un’agricoltura di qualità, e chi inneggia alla “libertà” della terra salentina, del paesaggio incontaminato, delle distese di uliveti che nel frattempo sono divorati dalla xylella fastidiosa, chi non immagina che all’incontaminazione potrebbe seguire la desertificazione

Sono tornato 20 gg. fa da Nardò...ho conosciuto la storia grazie ad amici che hanno attività ricettive in loco...

Nardò, peraltro, è una città meravigliosa, piena di palazzi d'epoca in vendita per due lire (quello da cui ho fatto la foto mi fa ancor'oggi molta gola)...


CR
 

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sull'euforia che pare nn esserci
home depot
titolo base dj
tutto quanto fa casa

titolo che potremmo paragonare alla nostra eni
stabile
buon dvd
lontano anni luce dagli eccessi dei social...delle .com...delle biotech

nei giorni scorsi mi è balzato un elemento
momentum al top a 15 anni...una roba eccezionale per questo titolo...rarissima:eek:
identico al 30/03/2000
e sempre + la similarità con quegli anni
però
però, 11/9 a parte, ci vollero altri due anni per farlo scendere

ergo
a mio avviso siamo in anormalità e come tale impossibile da inquadrare...ma di anormalità trattasi

con questa banalità saluto:D
buon proseguio



...un'altro complottista... :clap:


CR
 

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