ricordiamo infatti che tutta la popolazione greca si vedrebbe calare e di molto stipendi, pensioni, asset immobiliari, se tornassero alle dracme..
e stando ai dati loro importano molto soprattutto in dollari..
quindi l'euro gli fa molto comodo..
mentre la dracma no.. (la grecia non ha nulla da esportare.. ma ha molto da importare.. quindi gli conviene una moneta forte a una debole..)
a livello di convenienza per la grecia l'ideale sarebbe stare in euro annullando il debito.
ma questo ovviamente non è possibile.
ecco che allora tra l'haircut proposto restando in europa e il ritorno alla dracma, la convenienza economica per il popolo greco, dati alla mano, è fare l'haircut volontario (che magari tra tot anni puo' essere ulteriormente ritrattato..) che è cmq un affare per il popolo greco. Questi sono i dati che vegono fuori dalle analisi di citigroup
L'euro sarebbe un affare per la Grecia se potesse permetterselo.
Il problema e' che non puo': col cambio fisso e senza dazi intra UE non c'e' modo di rimettere in pari le partite correnti della bilancia dei pagamenti , neppure con la riduzione dell'onere per interessi conseguente all'haircut per 100 miliardi di ggb in mano ai privati ne' con l'erogazione di prestiti a tassi agevolati da parte della troika.
Per recuperare competitivita' e potersi fare in casa cio' che serve ad un costo inferiore a quanto viene attualmente importato occorre in primis tagliare il settore pubblico ma anche diminuire il costo del lavoro (quindi anche i salari privati).
Questa e' una cosa molto piu' semplice da fare con una svalutazione che non con un esplicito taglio dei salari espressi in euro.
Se si tiene l'euro poi c'e' anche il problema che l'intero sistema bancario salta per effetto dell'haircut che spedirebbe ogni banca in negative equity, questo non succederebbe se crediti e debiti interni fossero convertiti in dracme e i ggb cosi' convertiti fossero formalmente onorati al 100% stampando moneta.