Giovedì, il punto: dopo tanto scendere ed un paio di giorni di assestamento, è arrivato un forte rimbalzo per i tds greci. E' bastata una finestra di apertura dei protagonisti politici della vicenda ellenica circa il timing del default a consentire ai corsi di bond di prendere fiato.
Il rimbalzo è peraltro suscettibile di una qualche prosecuzione, poiché è verosimile che l'esigenza di realizzare lo swap che salva le banche/assicurazioni più malconce, nonché quella di sgravare la BCE dal suo pacchetto di tds greci, portino ad allungare i tempi del tormentone greco grosso modo fino a fine anno o all'inizio del prossimo ...
Una buona occasione per chi tradando abbia centrato i minimi o per chi volesse ridurre l'esposizione alla Grecia contenendo le perdite, cercando di cogliere i segnali di affievolimento del movimento rialzista per uscire sui massimi dello stesso.
Vediamo dunque come si è materializzato, il rimbalzo: sui titoli brevi, il marzo 2012 ha chiuso a 55,06, ed oggi allunga ulteriormente sui mercati retail tedeschi. Ottima anche la risalita dei due maggio 2013. Qui la volatilità è molto forte: i titoli con quella scadenza sono soggetti a più marcate oscillazioni in quanto a maggiore speculatività nell'ottica dello scommettitore che punti ad indovinare la data del default, poiché l'estate 2013 appare come un traguardo non facile da raggiungere. Siamo alla risalita a doppia cifra percentuale o giù di lì, con il 4,6% che chiude a 46,42 ed il 7,5% a 49,45. Anche qui, i mercati retail mostrano ancora una qualche spinta, seppure in condizioni di liquidità più precarie rispetto al titolo a scadenza 03/2012.
Non sorprende il comportamento dei lunghissimi, che rimbalzano anch'essi, ma in misura decisamente più contenuta dei corti: se infatti i primi sono sostenuti dalle aspettative che il tirare a campare possa mettere in salvo l'obbligazionista, consentendogli di essere ripagato a 100 prima del default, per i secondi questo ragionamento non tiene.
Che si guadagnino alla Grecia pochi o molti mesi, il risultanto non cambia, anzi: più si allunga il brodo, meno sostanzioso sarà il recovery per il bondholder, salvo che davvero la Grecia non riesca ad invertire la marcia e a produrre risultati che rendano almeno praticabile il default con permanenza nell'euro (sempre ammesso poi che la politica greca scelga questa strada).
Perché anche qui si veda maggiore convinzione nel recupero dei corsi, occorrerà che si verifichino circostanze nuove che non solo posticipino un default, ma lo rendano compatibile con la permanenza in area euro.
Così il 2037 chiude a quota 33,75 ed il 2040 a quota 33,65.
Fra corti e lunghissimi, in mezzo ci sono apprezzamenti nell'ordine del 5-7% sulle scedenza medie e medio lunghe (fino al 2019, con i titoli a quella scadenza che recuperano quota 40/100), più contenute per i titoli fuori dall'area dello swap, che scambiano poco sopra i corsi dei lunghissimi, con ad es. un 5,9% 10/2022 in chiusura a 34,24.
Venerdì, il punto: era facile pronostico quello della continuazione del rimbalzo dei tds greci, e difatti è stato rispettato.
Ancora un giorno dunque di prezzi in risalita, che vede tuttavia accentuarsi gli elementi già descritti nell'andamento della giornata precedente.
Mentre dunque i titoli corti hanno continuato a fare molto bene (con le particolarità che esamineremo qui di seguito), l'incedere dei titoli lunghissimi è stato assai più moderato, con il 2037 in lieve risalita, ed il 2040 in addirittura in marginale calo, a riprova che l'accaduto dei giorni più recenti non ha inciso per ora sul convincimento di fondo del mercato circa l'esito ultimo delle vicende greche.
Il 2037 chiude a 33,98, il 2040 a 33,57
Molto meglio, si diceva, sono andati i titoli corti, e tuttavia si impone attenzione, in quanto il prezzo BBML mostra un sentiment degli operatori professionali decisamente più cauto rispetto a quanto emerge dall'andamento dei mercati retail e dai corsi di rilevazione Xtrakter.
Così il marzo 2012 fa senz'altro bene rispetto al giorno precedente, e chiude a 57,80 (BBML) 58,71 (Xtrakter) e 59,10 (Stoccarda, il mercato retail sul quale si sono prodotti ieri i maggiori volumi). Dove sia la locomotiva e dove il vagone di coda del rialzo è abbastanza evidente.
Trova poi conferma quanto scritto qui ieri circa la maggiore volatilità di quelle scadenze sulle quali una scommessa sul ripagamento a 100 dei bond rimane ancora praticabile, ma è resa tanto più aleatoria quanto maggiore la distanza che si frappone alla maturazione del titolo.
Non sorprende perciò che i due bond a scadenza maggio 2013 siano schizzati in su per il secondo giorno di fila con un altro balzo a doppia cifra percentuale, chiudendo il 4,6% a quota 50,90 ed il 7,5% a quota 54,63 (BBML per entrambi). Ma uno sguardo ai mercati retail palesa volumi sottilissimi per tali titoli, e altrettanto lascia intendere lo spread insolitamente ampio del bid ask di chiusura indicato da BBML.
Occhi aperti dunque per gli amanti del trading estremo che sceglieressero di avventurarsi da queste parti: si fa surfing sull'onda dello tsunami...
Le scadenze mediane, ma anche quelle lunghe, vedono rialzi ancora cospicui, di poco inferiori a quelli del giorno precedente per le prime, nell'ordine del 4-6% fino al 2019, leggermente superiori, in un range 5-7% per i secondi.