ficodindia
Forumer storico
Sulla partecipazione del retail allo swap.
Dalle ultime dichiarazioni di Papademos sembra che l'obiettivo del Governo greco sia quello di incrementare la quota percentuale della partecipazione dei privati allo swap. Ne consegue che i privati possano non partecipare allo scambio. Infatti, riferendosi all'esito del PSI greco, il primo ministro ha dichiarato che "l'obiettivo è quello di incrementare la partecipazione del settore privato e che le premesse sono buone".
http://www.microsofttranslator.com/bv.aspx?from=&to=it&a=http%3A%2F%2Fwww.tanea.gr%2Fellada%2Farticle%2F%3Faid%3D4679400
Credo che l'accordo del 9/12 delinei in quadro istituzionale per la zona euro completamente diverso da quello precedente. L'accordo non è la soluzione della crisi dell'euro ma comunque rappresenta un passo avanti. Infatti la questione dello sviluppo economico non è ancora risolta e il ruolo della BCE è ancora ingessato. Spero che nel breve tempo tali questioni siano risolte positivamente al fine di completare l'accordo del 9/12. Fino allora gli spread tra i titoli dei paesi della zona euro resteranno significamente variabili e differenziati. Tuttavia il fatto di aver abrogato la norma che prevedeva la partecipazione dei privati al salvataggio degli stati membri dovrebbe aver un effetto molto positivo sul servizio del debito dei paesi dell'eurozona. L'affermazione della Merkel "Dobbiamo imparare dagli errori fatti", è un'affermazione molto importante che esprime la conspevolezza di aver gestito in modo maldestro la questione greca e che gli errori commessi non sarnno,almeno si spera, ripetuti. L'errore principale è l'aver separato la questione greca dal destino dell'euro ed aver, conseguentemente, fatto preciptare l'euro in una crisi di fiducia quasi irreversibile.
L'accordo quindi va nella direzione giusta, per una maggiore credibilità dell'eurozona. Ne discende che la maggior credibilità dell'euro deve valere per tutti i paesi e quindi anche per la Grecia. Ne discende la necessità di evitare che la Grecia dichiari la bancarotta obbligando i privati allo scambio delle obbligazioni, pregiudicando la fiducia dei risparmiatori greci nei confronti dello stato greco e ledendo in modo grave la possibilità di rifinanziare in futuro il proprio debito presso i propri cittadini, riducendo drasticamente la propensione al risparmio dei greci stessi. In conclusione l'accordo del 9/12 delinea una situazione per cui la volontarietà dello swap è rafforzata.
Infine ciò che è emerso dall'accordo del 9/12 è il fatto importantissimo che la distinzione tra l'appartenenza alla zona euro ed all'EU è stata annullata. Ciò è dimostrato dall rifiuto della Gran Bretagna di aderire all'unione fiscale. Ne discende che dopo l'accordo del 9/12 l'uscita dall'euro implica l'uscita dall'UE. Insomma si procede verso un'unione politica, ossia "Europe is on the path toward becoming a federal country. http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,802728,00.html
Dalle ultime dichiarazioni di Papademos sembra che l'obiettivo del Governo greco sia quello di incrementare la quota percentuale della partecipazione dei privati allo swap. Ne consegue che i privati possano non partecipare allo scambio. Infatti, riferendosi all'esito del PSI greco, il primo ministro ha dichiarato che "l'obiettivo è quello di incrementare la partecipazione del settore privato e che le premesse sono buone".
http://www.microsofttranslator.com/bv.aspx?from=&to=it&a=http%3A%2F%2Fwww.tanea.gr%2Fellada%2Farticle%2F%3Faid%3D4679400
Credo che l'accordo del 9/12 delinei in quadro istituzionale per la zona euro completamente diverso da quello precedente. L'accordo non è la soluzione della crisi dell'euro ma comunque rappresenta un passo avanti. Infatti la questione dello sviluppo economico non è ancora risolta e il ruolo della BCE è ancora ingessato. Spero che nel breve tempo tali questioni siano risolte positivamente al fine di completare l'accordo del 9/12. Fino allora gli spread tra i titoli dei paesi della zona euro resteranno significamente variabili e differenziati. Tuttavia il fatto di aver abrogato la norma che prevedeva la partecipazione dei privati al salvataggio degli stati membri dovrebbe aver un effetto molto positivo sul servizio del debito dei paesi dell'eurozona. L'affermazione della Merkel "Dobbiamo imparare dagli errori fatti", è un'affermazione molto importante che esprime la conspevolezza di aver gestito in modo maldestro la questione greca e che gli errori commessi non sarnno,almeno si spera, ripetuti. L'errore principale è l'aver separato la questione greca dal destino dell'euro ed aver, conseguentemente, fatto preciptare l'euro in una crisi di fiducia quasi irreversibile.
L'accordo quindi va nella direzione giusta, per una maggiore credibilità dell'eurozona. Ne discende che la maggior credibilità dell'euro deve valere per tutti i paesi e quindi anche per la Grecia. Ne discende la necessità di evitare che la Grecia dichiari la bancarotta obbligando i privati allo scambio delle obbligazioni, pregiudicando la fiducia dei risparmiatori greci nei confronti dello stato greco e ledendo in modo grave la possibilità di rifinanziare in futuro il proprio debito presso i propri cittadini, riducendo drasticamente la propensione al risparmio dei greci stessi. In conclusione l'accordo del 9/12 delinea una situazione per cui la volontarietà dello swap è rafforzata.
Infine ciò che è emerso dall'accordo del 9/12 è il fatto importantissimo che la distinzione tra l'appartenenza alla zona euro ed all'EU è stata annullata. Ciò è dimostrato dall rifiuto della Gran Bretagna di aderire all'unione fiscale. Ne discende che dopo l'accordo del 9/12 l'uscita dall'euro implica l'uscita dall'UE. Insomma si procede verso un'unione politica, ossia "Europe is on the path toward becoming a federal country. http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,802728,00.html
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