Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (4 lettori)

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PASTELLETTO

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Infatti,
"What can go wrong for a bank that follows that course? The obvious one is that the governments default. But for a Spanish bank owning Spanish bonds, or an Italian one with bonds from its government, that is really not a risk worth worrying about. They would be dead whether or not they had bought more bonds."
A Central Bank Doing What It Should - Yahoo! Finance
Ossia per le banche acquistare titoli di stato, incrementando il già enorme quantitativo detenuto nelle loro attività, è assolutamente indefferente. Infatti la politica della BCE, in particolare il regalo fatto ieri alle banche con un prestito di circa di 500 mld di € all'1%, non abbassa il costo del servizio del debito e quidi il rischio di default degli stati interessati. Tra l'altro con l'azione di ieri la BCE interviene sul mercato dei titoli, ma solo in modo distorto e quindi molto pericoloso in quanto non riduce nè il rischio di default nè quello dell'inflazione.

Secondo me per come stanno messe le cose attualmente, non poteva fare altro che il "backdoor Q€".
Poi chi lo sa, magari, un domani, inizia anche con acquisti + corposi di TdS.
E comunque non è che possa permettersi di stampare 6000 miliardi di € per ri-comprare l'intero debito europeo, non potrebbe farlo manco se tutti i PIL dei PIIGS fossero a +1054646%.
E nemmeno può, di questi tempi, riempirsi la pancia di cibo avariato...Se ne mangia troppo ci sono cannoni immensi pronti a sparare su quello che ha ingurgitato a colpi di vendite.
 

giub

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Monti: Όλοι οι Ιταλοί να αγοράσουν ομόλογα - Κάνουμε αυτό που πρέπει για τη σταθερότητα

22/12/11 - 13:42

Επίσημο κάλεσμα σε όλους τους Ιταλούς να στηρίξουν τις εκδόσεις ομολόγων της κυβέρνησης απηύθυνε ο πρωθυπουργός Mario Monti, επισημαίνοντας ότι θα πρέπει να υπάρχει εμπιστοσύνη στην πολιτική που ακολουθεί η νέα κυβέρνηση.
Ο Monti ανέφερε ότι βασικός στόχος του προϋπολογισμού είναι να επιστρέψει η χώρα σε πλεονάσματα, αφού μόνο έτσι μπορεί να επιτύχει την σταθερότητα και να αποκαταστήσει την αξιοπιστία της διεθνώς. Μάλιστα, ανέφερε ότι δεν μπορεί καμία χώρα να έχει ανάπτυξη χωρίς να υπάρχει δημοσιονομική πειθαρχία, στηρίζοντας στην ουσία την πολιτική της λιτότητας που υιοθετείται.
 

thedreamer

Forumer storico
Monti: Όλοι οι Ιταλοί να αγοράσουν ομόλογα - Κάνουμε αυτό που πρέπει για τη σταθερότητα


22/12/11 - 13:42
Επίσημο κάλεσμα σε όλους τους Ιταλούς να στηρίξουν τις εκδόσεις ομολόγων της κυβέρνησης απηύθυνε ο πρωθυπουργός Mario Monti, επισημαίνοντας ότι θα πρέπει να υπάρχει εμπιστοσύνη στην πολιτική που ακολουθεί η νέα κυβέρνηση.
Ο Monti ανέφερε ότι βασικός στόχος του προϋπολογισμού είναι να επιστρέψει η χώρα σε πλεονάσματα, αφού μόνο έτσι μπορεί να επιτύχει την σταθερότητα και να αποκαταστήσει την αξιοπιστία της διεθνώς. Μάλιστα, ανέφερε ότι δεν μπορεί καμία χώρα να έχει ανάπτυξη χωρίς να υπάρχει δημοσιονομική πειθαρχία, στηρίζοντας στην ουσία την πολιτική της λιτότητας που υιοθετείται.

Chiamata ufficiale su tutti gli italiani per sostenere i problemi dei titoli di Stato indirizzato dal Presidente del Consiglio Mario Monti, sottolineando che ci deve essere la fiducia nella politica del nuovo governo.
Monti ha detto che l'obiettivo principale del bilancio è quello di riportare il paese a eccedenze, dal momento che l'unico modo per raggiungere la stabilità e di ripristinare la sua credibilità a livello internazionale. Infatti, ha detto che nessun paese può avere una crescita senza disciplina fiscale, sostenendo essenzialmente la politica di austerità adottate.
 

DNGMRZ

ordine 11.110
in grecia tutto ok

DI NOELLE BURGI
Le Monde Diplomatique
Chissà cosa ci porterà il domani?”, si chiede la gente di Atene, Salonicco e di tutta la Grecia. C’è il senso di una prigionia collettiva, di un’incertezza individuale e di una catastrofe incombente. Ma la Grecia ha avuto una storia turbolenta e i Greci si sono sempre considerati un popolo valente, forte e abituato alle avversità. “Ci sono sempre stati periodi difficili e ce la siamo sempre cavata. Ma ora, abbiamo perso tutte le speranze”, ci dice un proprietario di una piccola azienda.
Mentre le misure di austerità si susseguono una dopo l’altra, una valanga di leggi, decreti ed editti sta franando sul corpo sociale, economico e amministrativo. La realtà di ieri sta crollando. E del domani, chi ne sa qualcosa?

I cittadini greci devono subire una burocrazia kafkiana, con le sue incomprensibili e fluttuanti disposizioni. Parlando ai colleghi, un dipendente pubblico nelle Cicladi ha detto: “La gente vuole rispettare la legge, ma non sappiamo cosa dirgli, [le autorità] non ci hanno fornito dettagli di sorta.” Un uomo ha dovuto pagare 200 euro e presentare 13 prove e documenti di identità per rinnovare la sua patente di guida. I tagli salariali tra i dipendenti pubblici ha distrutto i servizi. “Se chiami la polizia per dargli un allarme, ti rispondono ‘È un vostro problema, pensateci voi’”, ha detto un ufficiale in pensione della marina mercantile. Le tensioni stanno salendo. I resoconti mostrano un forte incremento di violenze domestiche, furti e omicidi (1).
I salari stanno calando (del 35-40% in alcuni settori) mentre vengono introdotte nuove tasse, e alcune con la validità retrodatata all’inizio di quest’anno. I redditi netti sono diminuiti drasticamente, in molti casi del 50% o più. Dall’estate sono state imposte una tassa di solidarietà (1-2% dei redditi annuali) e una tassa energetica (calcolata sul consumo di petrolio e gas naturale). Altre novità includono l’abbassamento del reddito imponibile da 5.000 a 2.000 euro e una tassa di proprietà da 0,5 a 20 euro al metro quadro inserita nella bolletta dell’elettricità, pagabile in due o tre soluzioni (non pagando, viene tagliata la fornitura e ci sono penali).
Dall’inizio di novembre i pensionati e i dipendenti pubblici e privati hanno difficoltà a ricevere le retribuzioni mensili. Molti lavoratori non vengono neppure pagati. Lo stato sta riducendo la forza lavoro in modo drastico nel suo programma di ristrutturazione. Da ora al 2015 120.000 dipendenti pubblici che hanno più di 53 anni verranno assegnati alla “semi-pensione” - il preludio alla vera pensione dopo 33 anni di servizio – e in questo periodo i dipendenti saranno obbligati a rimanere a casa ricevendo solo il 60% del loro salario di base. Una volta in pensione vera e propria, molti dipendenti pubblici saranno costretti a vivere davvero con poco. Un gruppo di ex ferrovieri, che hanno 50 anni e più, ha detto che di solito guadagnavano tra i 1.800 e i 2.000 euro al mese, un salario relativamente buono in Grecia. Ora sono stati trasferiti al museo a fare i custodi nell’ambito di un pacchetto di “transizione volontaria” (2) e il loro stipendio medio mensile fluttua tra i 1.100 e i 1.300 euro; i semi-pensionati ne ricevono solo 600. A tutti è vietato di fare ore di straordinario per incrementare lo stipendio, e sono state introdotte penalità, con un taglio immediato del reddito.
"I pagamenti delle assicurazioni sono stati sospesi"
La perdita di introiti sta dilaniando la società. Le bollette non vengono pagate, il consumo va giù, i negozi chiudono e la disoccupazione cresce. In maggio il tasso ufficiale di disoccupazione era del 16,6% (10 punti più alto del 2008) e del 40% tra i giovani. Ma il tasso reale è essere ben più alto. La crisi sociale, economica e politica ha scosso il servizio sanitario nazionale. I bilanci degli ospedali e dei centri sanitari sono stati tagliati del 40% in media. Sempre più pazienti si rivolgono al pronto soccorso, altri vanni ai centri dei Medici del Mondo e molti scelgono di fare a meno delle cure mediche. La gente dice di non avere accesso ai farmaci salvavita. Un giornalista ha detto che suo padre soffre del morbo di Parkinson: “La sua terapia costa 500 euro al mese. La farmacia ci ha detto che smetterà di ordinarla, perché i pagamenti dell’assicurazione sono stati sospesi.”
I disturbi fisici (principalmente al cuore) e le malattie mentali stanno aumentando a un ritmo preoccupante. Alcuni recenti studi epidemiologici hanno evidenziato che l’incremento di stress, esacerbato dai forti debiti e dalla disoccupazione di lungo corso, sta provocando “forti disordini depressivi, disfunzioni e ansia generalizzata” (The Lancet </I>(4) rivelano un allarmante escalation della prostituzione, così come dei tassi di infezione da HIV e da altre malattie trasmesse sessualmente (5). C’è un numero senza precedenti di persone senza casa e non sono più confinate agli alcolisti, ai tossicodipendenti e agli insani di mente. Una recente ricerca ha dimostrato che la classe media, i giovani e i moderatamente poveri hanno oggi una maggiore probabilità di finire per strada (6).
I greci lottano per vedere una via d’uscita da quella che un lavoratore del sociale ha descritto come uno stile di vita “barbarico”. Si sentono abbandonati e incapaci di farcela. I forti legami familiare stanno cedendo sotto la pressione della diminuzione dei redditi e del collasso dello stato sociale. Quelli che possono partire, lo fanno. Le opzioni per quelli che rimangono sono limitate. Alcuni si rivolgono alla Chiesa, che ha approntato mense e altri servizi sociali. A Salonicco Padre Stefanos Tolios della chiesa Ortodossa è sommerso dalla gente che cerca un lavoro. I residenti di molte città (Volos, Patras, Heraklion, Atene, Corfu, Salonicco) hanno dato vita a economie informali a livello di comunità, basate su un sistema locale di scambio. Le famiglie si stanno riprendendo i vecchi dalle case di cura, per riprendersi la retta mensile di 300-400 euro.
Nessun paese potrebbe farcela. La Grecia è peggio attrezzata per reggere le conseguenze sociali delle misure di austerità imposte con “crudeltà scientifica” (7) dalle élite nazionali e transnazionali. La Grecia post-1945, con uno stato debole e clientelare, non ha neanche avuto il tempo né i mezzi per costruire un solido sistema di protezione sociale. Le reti di sicurezza esistenti si stanno sfilacciando. “Tutto sta cadendo a pezzi”, ha detto Sotiris Lainas, psicologo e coordinatore del Programma di Promozione dell’Auto Aiuto dell’Università Aristotele di Salonicco.
Di chi è la colpa?
Il governo precedente, sotto Georgos Papandreou, si è affannato per conformarsi alle richieste della “troika” – Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea -, ad esempio tagliando 210 linee di credito al ministero della Sanità. Non ci sono state valutazioni su quanto i tagli al bilancio avrebbero potuto minare la possibilità di esercizio dei servizi essenziali (e vitali), come l’assistenza giornaliera fornita dalla Federazione Panellenica del morbo di Alzheimer. Alla fine le forze transnazionali, che per quasi trent’anni hanno lavorato per erodere lo stato sociale, hanno passato il testimone ai controllori nazionali, essi stessi da lungo tempo beneficiare di un sistema nepotismo, inefficiente e corrotto.
La responsabilità per la crisi è stata impunemente rovesciato sui greci. Accusati, ma non processati, sono già stati dichiarati colpevoli a causa dell’associazione con i loro inetti dirigenti. Alcune fasce della popolazione sono sottoposte alla furia popolare: considerati una casta privilegiata, i dipendenti pubblici vengono stigmatizzati; i medici e i commercianti sono tutti sospettati di essere degli evasori fiscali. Ma la gente sa che il sistema e i loro leader sono alla radice del marciume. Sapere, comunque, non è potere, e la nazione viene lasciata a chiedersi cosa fare.
Il clientelismo e la corruzione hanno radici storiche. La Grecia non ha mai usufruito di uno stato moderno con una burocrazia relativamente autonoma, libera dagli interessi privati, con la capacità di formare uno sviluppo economico e sociale. E neppure ha una forte identità civica. Le potenze straniere hanno imposto le proprie preferenze sin dall’indipendenza nel 1830 (8) quando la Grecia fu forzosamente integrata nell’economia capitalistica mondiale in una posizione periferica, tenuta servile e soggiogata da varie grandi potenze. La storia ha sovrimposto un modello politico artificiale su una società frammentata e tradizionalmente centrata sui legami locali, sulla famiglia estesa e i valori della comunità. Per questo il sistema politico greco è sempre stato autoritario e centralizzato, ha negato la separazione dei poteri, le autonomie locali o una democrazia vera (9): un terreno fertile per la corruzione e il clientelismo, che serve gli interessi e rafforza la dominazione delle élite. I greci si sono rassegnati a tutto questo.
Non sono ignoranti o ingenui su sé stessi o i difetti della nazione. Ma sono stati destituiti e sono privi di potere. Che speranza ci può essere per una nazione che si è dimostrata “fondamentalmente incapace di formare una comunità politica” (10)? Anche se tornassero ai giorni precedenti alla crisi, “quando vivevamo nella menzogna”, come afferma Lainas, la Grecia non ne sarebbe capace. È stata colpita troppo duramente, come evidenziano con chiarezza i ripetuti appelli all’ordine e al controllo. I sondaggi inizialmente favorevoli al nuovo governo di Lucas Papademos, l’ex governatore della Banca Centrale Greca che ha sostituito Papandreou alla carica di Primo Ministro, evidenziano l’idea di molti greci che un’amministrazione tecnocratica possa essere preferibile alla disgraziata classe politica. Ciò non implica un’adesione alle misure di austerità, quanto piuttosto una volontà di mettere le cose a posto. Per alcuni, una forte autorità straniera – citata da Mario Monti prima di diventare Primo Ministro in Italia (11) – potrebbe garantire un governo onesto e competente che agisce negli interessi del paese.
Ma tutto indica il contrario. Avendo visto scomparire i loro inetti dirigenti, i greci potrebbero non riuscire più a capire chi sia il nemico. “Non c’è un nemico da combattere”, ha detto Lainas: “Non puoi lottare contro chi non riesci a vedere. La loro forza risiede nei governi astratti. Come l’EFSF [European Financial Stability Fund]. Il nemico può essere astratto, ma la tragedia è reale. Ci stanno rubando la vita, privandoci di un futuro.”
Noëlle Burgi è una ricercatrice al Centre Européen de Sociologie et de Sciences Politique (CESSP), Università della Sorbona, Parigi
1. I Simerini, Nicosia, 16 marzo 2011.
2. Fa parte dei preparativi di privatizzazione dell’azienda ferroviaria, che comprende una riduzione del personale.
3. Studio ancora da pubblicarsi dell’University Mental Health Research Institute, condotto tra febbraio e aprile 2011. Vedi Eleftherotypia, Atene, 5 ottobre 2011.
4. Alexander Kentikelenis et al, “Health effects of financial crisis: omens of a Greek tragedy”, The Lancet, Londra, vol. 378, no. 9801, 22 ottobre 2011.
5. Vedi “Risk of HIV outbreaks among drug injectors in the EU”, European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, Lisbona, 14 novembre 2011.
6. Ricerca realizzata da Klimaka, una ONG con sede ad Atene. Vedi anche “Greek crisis creates thousands of middle-class homeless”, 9 ottobre 2011.
7. Karl Polanyi, The Great Transformation. Originariamente pubblicato come The Origins of Our Time (Rinehart, New York 1944); l’ultima edizione è stata pubblicata da Beacon Press, 2001.
8. Dopo la Guerra di Indipendenza (1821-1830), il Trattato di Londra (1832) impose una monarchia. Otto de Wittelsbach, principe di Baviera, fu insediato al trono dalle grandi potenze europee (Francia, Russia, Gran Bretagna), che si intrufolavano di frequente negli affari della Grecia.
9. Vedi Nicos P. Mouzelis, Modern Greece: Facets of Underdevelopment, Macmillan, Londra, 1978.
10. Cornelius Castoriadis, “Siamo i responsabili della nostra storia” (in greco), citato in Le mouvement grec pour la démocratie directe, Lieux Communs, 2011.
11. Mario Monti, “Il podestà forestiero”, Corriere della Sera, Milano, 7 agosto 2011.
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Fonte: Greece in Chaos
03.12.2011
 

ficodindia

Forumer storico
Secondo me per come stanno messe le cose attualmente, non poteva fare altro che il "backdoor Q€".
Poi chi lo sa, magari, un domani, inizia anche con acquisti + corposi di TdS.
E comunque non è che possa permettersi di stampare 6000 miliardi di € per ri-comprare l'intero debito europeo, non potrebbe farlo manco se tutti i PIL dei PIIGS fossero a +1054646%.
E nemmeno può, di questi tempi, riempirsi la pancia di cibo avariato...Se ne mangia troppo ci sono cannoni immensi pronti a sparare su quello che ha ingurgitato a colpi di vendite.
Non sono d'accordo. Pensa che con parte di quei 500 mld, magari un anno fa, la BCE avrebbe potuto acquistare tutto il debito greco ed azzerare il rischio domino rifinanziando sanamente il sistema bancario. Non mi pare che sia poca cosa. Del resto quando Prodi sostiene che la crisi greca poteva e doveva essere risolta in cinque minuti pensa a meccanismi del genere.
 
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thedreamer

Forumer storico
Un gruppo di ex ferrovieri, che hanno 50 anni e più, ha detto che di solito guadagnavano tra i 1.800 e i 2.000 euro al mese, un salario relativamente buono in Grecia. Ora sono stati trasferiti al museo a fare i custodi nell’ambito di un pacchetto di “transizione volontaria” (2) e il loro stipendio medio mensile fluttua tra i 1.100 e i 1.300 euro; i semi-pensionati ne ricevono solo 600.

stanno meglio che da noi...
 

DNGMRZ

ordine 11.110
da capital

Giovedi, 22 dicembre 2011 - 16:12

Colloqui di ristrutturazione del debito greco procede bene



Alla fine di ottobre, i governi della zona euro ha invitato la Grecia a garantire una svalutazione del 50% sul debito detenuto da creditori privati ​​come condizione per un pacchetto di salvataggio EUR130 miliardi di euro per il paese.

Se un accordo viene raggiunto, circa 200 miliardi di euro di debito detenuto da investitori privati ​​saranno tagliati a metà e risparmiare 5 miliardi di euro all'anno in costi del servizio del debito in Grecia.
Che è poi quello che si farà qua entro 8 mesi.
Bravo Mario Monti sei proprio bravo.
 

StockExchange

Forumer storico
UCG la sto aspettando pure io.
Beh però se contabilizzi i TdS tutti a 100 fai un regalo alle banche di migliaia di miliardi, cosa a cui, comunque, non crede nessuno.

Prima le regole contabili in vigore stabilivano che la quota di TdS contabilizzata non nel basket trading ma in quello "a scadenza" potessero essere valutati a 100.
Non permetterlo più è gettare una tetra ombra che implicitamente afferma il contrario di quello che Sarko si stava sbracciando a dichiarare.... e cioè che mai più un investitore perderà un euro del dovuto in un TdS europeo.

In ogni caso era molto più sensato e ribadiva il concetto di asset free risk anche da tenere a bilancio... piuttosto che le regole FASB sulla "monnezza" dei titoli ABS e MBS Subprime contabilizzati in modo discrezionale, cosa di cui tuttora mi pare beneficino anche le banche tedesche soprattutto, che su quel versante sono state ben poco più virtuose della finanza anglosassone.

E' l'ennesima prova che a parole dicono: "tranquilli, investite sicuri nei TdS dell'eurozona, venghino signori, venghino... ci sono opportunità irripetibili, con tutta la sicurezza e l'affidabilità della miglior tradizione europea...:D".
Nei fatti si comportano e prendono misure e precauzioni da ristrutturazione globale e generalizzata dei debiti di 3/4 d'Europa. :D
 
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tommy271

Forumer storico
abbiamo pensato di fare il punto della situazione per vedere quanto valgono oggi i "vecchi" buoni cartacei, ossia quelli emessi fino alla serie q, serie che ha esordito nel 1986 e segnato un vero e proprio spartiacque nella storia del risparmio postale perchè ha cambiato le regole anche per i titoli già emessi.
Con la serie q sono stati di fatto cancellati e ritoccati all'ingiù gli interessi segnati sul retro dei buoni precedenti, che oggi rendono molto meno di quanto indicato.
Dopo quell'emissione, invece, non ci sono stati più cambiamenti e i buoni garantiscono esattamente quello che promettono.

Quelli della moglie sono sicuramente successivi all'86.
 
Stato
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