Crisi: Grecia, ci si scalda con la legna, allarme per boschi
Nuove tasse su carburanti hanno reso proibitivo gasolio
22 dicembre, 15:46
(di Furio Morroni) - ATENE, 22 DIC - Con la pesante crisi economica in atto in Grecia, arrivata ormai al quarto anno di recessione, le nuove tasse decise dal governo su carburanti e combustibili hanno reso molto piu' costoso anche il gasolio da riscaldamento. L'arrivo dell'inverno, con il prezzo del gasolio che ha raggiunto livelli record, unito al fatto che i bilanci delle famiglie si sono contratti (sia per i tagli su stipendi e pensioni sia per l'aumento della disoccupazione) ha quindi costretto decine di migliaia di famiglie in tutta la Grecia a spegnere i termosifoni. Di conseguenza in tutto il Paese, nelle campagne ma anche nelle grandi citta', sono improvvisamente tornate in auge le vecchie stufe a legno come pure i caminetti, cosa che ha creato un redditizio mercato non solo per i venditori e gli importatori legali di legna da ardere ma soprattutto per i taglialegna clandestini che si procurano e rivendono la loro merce senza averne il permesso. E arrecando pure gravissimi danni al patrimonio forestale della Grecia.
Grazie all'emergere del fenomeno dei taglialegna abusivi, veri e propri bracconieri del legno - secondo dati dei servizi forestali e del ministero dell'Ambiente - il disboscamento illegale di quanto resta delle foreste greche ha assunto proporzioni epidemiche soprattutto dall'inizio di dicembre.
Le cifre uffficiali suggeriscono che migliaia di ettari di foresta hanno gia' sofferto di un grave impoverimento: tra questi i piu' devastati sono i boschi nelle localita' di Pilio, Xanthi, Kavala e nella regione Calcidica, di Foloi nella prefettura di Ileia e Aghios Christoforos vicino Agrinio. Alcune guardie forestali di pattuglia nella foresta di Strofilia, in Acaia, hanno denunciato alla polizia di essere state aggredite da un gruppo di taglialegna clandestini quando hanno cercato di fermarli. "La polizia ha arrestato di recente cinque squadre di taglialegna illegali in un solo colpo solo", ha detto Costas Voliotis, che vive vicino a Pelion, nella Grecia centrale, una delle zone del Paese più ricca di boschi.
Il problema è serio anche nella riserva naturalistica di Kotychi-Strofylia, nel Peloponneso occidentale - la cui laguna e foresta sono protette dalla Convenzione di Ramsar del 1971 - dove ci sono state anche parecchie segnalazioni di disboscamento illegale. Le autorità forestali, tuttavia, ammettono di essere sopraffatte dalla dimensione del fenomeno ma ribattono di non avere personale sufficiente per pattugliare in modo adeguato le foreste della Grecia, soprattutto nei weekend, quando il fenomeno del disboscamento illegale si fa più diffuso. Nel solo mese di novembre, secondo i dati dei servizi forestali, il 30% delle foreste e' andato perduto a causa delle distruzioni operate dai taglialegna clandestini.
Per fortuna, a difesa del patrimonio forestale del Paese si sta muovendo da tempo il gruppo ambientalista WWF Hellas che ha appena reso noto di aver completato il suo programma di rimboschimento per 11 aree di foresta bruciata nel Peloponneso dai devastanti incendi nell'estate del 2007 che causarono la morte di 67 persone. Il programma, con un budget di 2,47 milioni di euro, è stato ultimato grazie a finanziamenti provenienti da organizzazioni non governative e all'assistenza di oltre 100 enti privati come università, gruppi di volontari e altre associazioni. (ANSAmed).
***
Altri resoconti "recessivi" ...