carib
rerum cognoscere causas
Secondo me quello del default rischia di essere più un nostro mantra autoconsolatorio che altro.
La modifica dei prospetti per inserire la possibilità di una variazione di regolamento a maggioranza non è in sé default, come abbiamo appreso.
Tanto per fare due chiacchiere, e sulla falsariga di Bank of Ireland (al tempo i più commentavano l'evento come cosa giusta contro gli speculatori, non comprendendo che s'aprivano strade nuove per gli insolventi):
- si stabilisce una soglia di votanti (50%+1, 66%, 75% o quel che vogliono, il quantum emergerà dalle consultazioni PSI) che consenta di variare volontariamente a maggioranza i termini di un titolo;
- chi aderisce allo swap verso il nuovo titolo offre implicitamente il proprio consenso a favore di una proposta dell'emittente (es. variazione della durata, del valore di rimborso, della valuta ecc.; nel caso di Boi era l'inserimento di un'opzione call a 1 cent per ogni 1k nominali);
- taglio minimo del nuovo strumento 100k (es. con uno swap al 35% occorrono 286k del vecchio titolo per accedere allo swap e votare, gli altri via a vendere a mercato) e legislazione UK;
- non è detto che l'emittente debba mai fare uso dell'opzione (Boi se ne avvalse, credit event per chi non aveva swappato e aveva i cds: ISDA says Bank of Ireland has had credit event | Reuters, ora è lì che continua a fare la banca, l'azione viene da un +20%), il deterrente basterebbe per scoraggiare gli holdout, i quali si troverebbero con titoli di fatto sub e con opzione in favore dell'emittente;
- buyback in economia, Dallara e Venizelos a banchettare assieme, i forum ad aprire nuove discussioni sullo stato canaglia e tutti a studiare il diritto greco.
Per dare l'idea, un consigliere legale del governo greco in tema di ristrutturazione del debito, in un suo paper dal poco rassicurante titolo "How to Restructure Greek Debt" scriveva:
The EU’s post-Deauville assurance that there will never be a
restructuring of an existing Eurozone sovereign debt instrument (at least until 2013) presents something of an obstacle to any pre-2013 restructuring of Eurozone sovereign debt instruments. The face-saving solution may be linguistic. A voluntary liability management transaction undertaken by the debtor country before 2013, the argument goes, is not a “restructuring” as that term was used in the post-Deauville assurance. Restructuring, it may be claimed, connotes a degree of coercion on the affected creditors. But if the creditors themselves elect voluntarily to participate in a liability management transaction to improve the creditworthiness of their debtor, who in the official sector can or
should gainsay that decision?
One legislative measure that might be perceived as balanced
and proportional in these circumstances, however, would be to enact what
amounts to a statutory collective action clause. It could operate in this way: local law would be changed to say that if the overall exchange offer is supported by a supermajority of affected debtholders (say, 75%, to use the conventional CAC threshold), then the terms of any untendered local law bonds would automatically be amended so that their payment terms (maturity profile and interest rate) match those of one of the new instruments being issued in the exchange.
Ripropongo il link allo scritto integrale con prefazione dell'aprile scorso: http://faculty.london.edu/mjacobides/assets/documents/Greek_Debt_-_The_Endgame_Scenarios.pdf
Credo sia stato S. Agostino a scrivere:
"se lo Stato non rispetta le leggi, cosa mai lo distingue da una banda di briganti?".
Post-Deauville, l'UE di Merkozy sta diventando "una banda di briganti".
Le obbligazioni sono rette dai termini del contratto, e dalle leggi.
Le modifiche delle leggi non hanno effetto retro-attivo, a meno di violare lo spirito del Diritto.
I GGB stabiliscono la necessitá di accordo unanime dei creditori, per modificare la clausole più significative.
Ovviamente, la Grecia é libera di fare default, e, post-default, far fronte ai propri debiti pregressi nella misura e con le modalità che le sembrano accettabili.
Puó anche modificare ope-legis i termini dei contratti, con effetto retroattivo,
affermando che la responsabilitá di questo "vulnus" del diritto é di Merkozy
(ed avendo in questo ragione).
Ció non toglie che il tutto si risolve in un imbroglio, che passa per una violazione dei principi basilari del diritto, fatto sotto dettatura "europea" per
mascherare un default che resta tale.
Che la forza possa prevalere sul diritto é fatto noto, con cui occorre fare i conti. Dire che il Diritto deriva dalla forza.. invece, é "una forzatura".. ed é cosa particolarmente ignobile quando viene da istituzioni che si ritengono fondate sul diritto.