Grecia, l'accordo al vaglio dei partiti
Juncker convoca l'Eurogruppo
Incontro decisivo tra i partiti che sostengono il governo sulle nuove misure di austerity da cui dipendono gli aiuti di Europa e Fmi. Pronta invece la "proposta" per i creditori privati: i bond saranno rimborsati per il 50% del loro valore. Eurogruppo convocato per domani
MILANO - Jean-Claude Juncker, in qualità di presidente, ha convocato per domani l'Eurogruppo. All'ordine del giorno il salvataggio della Grecia. La convocazione arriva proprio mentre il premier Lucas Papademos e i rappresentanti dei principali partiti del Paese stanno discutendo i dettagli delle misure da adottare per rilanciare l'economia del Paese. Il vertice europeo dovrebbe dare il via libera al piano di sostegno.
Papademos ha avviato i colloquio con i leader delle tre forze politiche che sostengono il suo governo. Il testo finale del piano negoziato da Atene con Unione europea e Fondo monetario internazionale è stato consegnato ai tre dirigenti. Il premier Lucas Papademos ha il compito di convincere i leader dei tre partiti - Giorgos Papandreou del Pasok (socialista), Antonis Samaras di Nea Dimocratia (centro destra) e Giorgos Karatzaferis di Laos (estrema destra) - l'ipotesi di accordo raggiunto con i rappresentanti della Troika.
Se verrà accettato, partirà un nuovo pacchetto di aiuti di 130 miliardi alla Grecia e l'operazione per lo scambio dei titoli di Stato in mano ai privati (Psi). Nelle intenzioni di Papademos, il piano di rilancio insieme con quello che riguarda il Psi dovrebbero essere presentati venerdì in Parlamento per essere approvati entro domenica.
Stando alle indiscrezioni, tra le nuove misure ci sono un taglio del 20% del salario minimo, tagli alle pensioni complementari e la riduzione di 15mila posti di lavoro nel settore pubblico. L'intesa nella maggioranza di unità nazionale è difficile perché si tratta di chiedere ulteriori, pesanti sacrifici alla popolazione in aggiunta agli interventi pesantissimi già attuati anche dal precedente governo a guida socialista sul piano della riduzione della spesa e delle privatizzazioni.
Il piano di coinvolgimento degli investitori privati della Grecia, il cosiddetto Psi, sarebbe invece già definito nei dettagli. Il governo di Atene si prepara a emettere un bando per gli obbligazionisti greci di tutto il mondo in cui prevede un taglio del 50% del valore nominale dei titoli in possesso. Di quel che resta, il 15% sarà pagato cash, mentre il restante 35% in nuovi bond con un tasso medio ponderato compreso fra il 3,6 e il 3,75%, ridotto di oltre un punto rispetto al 4,8% attuale. La lista degli 80 bond per i quali verrà proposta la ristrutturazione sarà pubblicata probabilmente già mercoledì prossimo.L'obiettivo del governo è di ottenere un'adesione - che resta volontaria - al 100% perché solo in questo caso sarebbe possibile ridurre il debito attorno ai 100 miliardi.
La Banca centrale europea, per facilitare gli accordi, avrebbe fatto delle concessioni-chiave sulle obbligazioni di Atene che detiene in portafoglio, facilitando il cammino verso la riduzione del debito del paese. Citando fonti vicine alle negoziazioni, il Wsj, ha riportato che la Bce ha dato il suo assenso a scambiare, a un prezzo inferiore al loro valore nominale, le obbligazioni greche che ha comprato sul mercato secondario, a patto che le trattative sulla ristrutturazione del debito abbiano un esito positivo. La Bce ha però smentito, precisando che il Consiglio direttivo non ha ancora deciso se partecipare o meno alla ristrutturazione del debito greco. "Non c'è ancora nessun accordo, alcuni membri del Consiglio sono ancora contrari" fa sapere una fonte vicina all'Eurotower, aggiungendo che il presidente Mario Draghi non avrebbe ancora rivelato la sua posizione.
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ma come si fa a dire ciò?

Sarebbe stato più realistico dire "il governo punta ad avere la botte piena al 100%, la moglie ubriaca, l'amante gnocca che resta volontaria....