Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Brutta storia, danno tutti coinvolti nello PSI senza esclusioni. Tranne qualche ipotetica operazione post PSI dedicata esclusivamente ai cittadini greci (parole di Venizelos riportate da una conferenza stampa di martedì).
Inoltre ipotizzano che si applicheranno quasi certamente le CACs con conseguente default e pagamento dei CDS.

:(

Speriamo si sbaglino.
 
Auguro la buona notte a tutti.
Gli americani stanno facendo i botti a colpi di verde.
E' come se stessero per piazzare un cetriolone nel q a tutta la UE.
Indici compresi, ovvio.
Vediamo tomorrow.
 
OGGETTO: Avviso di Scadenza Titoli.
Con la presente Ci pregiamo di comunicarVi che provvederemo a curare l'incasso dei titoli sottoindicati, in deposito
presso di noi, accreditando il controvalore in conformita' alle Vs. precedenti istruzioni, senza ulteriore comunicazione.
Del relativo regolamento contabile troverete riscontro nel prossimo estratto conto.
20/03/2012 EUR HELLENIC REP 09/12 4.3% GR0110021236 EUR

Fosse vero....

Rispondi che ringrazi, ma che li riterrai responsabili di ogni eventuale danno sulla mancata tempestiva comunicazione di proposte di modifica dei termini dei bond soggette all'approvazione dell'assemblea degli obbligazionisti, alla quale hai diritto di partecipare.
 
Già pubblicato?

Grecia, la maratona diventa un percorso a ostacoli

Morningstar - 23/02/2012 14:03:00



Il via libera dell'Eurogruppo agli aiuti per Atene apre una serie di nuovi problemi e aumenta le incertezze. Ma gli investitori non devono scappare.
“Negli ultimi due anni, e ancora stanotte, ho imparato che maratona è davvero una parola greca”. Così Olli Rehn, Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari ha commentato la riunione dell’Eurogruppo che, dopo quasi quattordici ore di negoziati, ha raggiunto l’accordo per evitare il fallimento della Grecia, concedendo un secondo piano di aiuti da 130 miliardi ad Atene, ha studiato una linea di credito con la Bce (il fondo Salva-stati passerà da 500 a 750 miliardi di euro) e ha convinto gli investitori privati a rinunciare alla restituzione di una parte dei debiti ellenici che hanno in mano (ne prenderanno invece di nuovi). Resta da vedere se la corsa partita nel 2010 sia veramente arrivata alla fine e quali saranno gli effetti per gli investitori.

I dettagli del piano
Gli aiuti li sbloccheranno soprattutto gli stati membri dell’Eurozona, mentre il Fondo monetario internazionale (Fmi) deciderà definitivamente sul proprio contributo a marzo. Le condizioni dell’accordo sono rigide. Tra queste la stretta vigilanza della cosiddetta Troika (Ue, Bce e Fmi), i cui osservatori saranno presenti in modo stabile in Grecia per verificare la corretta attuazione del piano di risanamento. Gli investitori privati rinunceranno al 53,5% del loro credito. Il valore nominale della perdita che sarà registrata dagli investitori privati è di circa 205 miliardi di debito greco. Il 31,5% delle obbligazioni sarà sostituito da 20 nuovi titoli di stato greci, con scadenze da 11 a 30 anni. Il resto sarà convertito in titoli a breve scadenza emessi dall’Efsf (il fondo Salva-stati). I nuovi titoli saranno regolati dalla legge inglese.

I dubbi
La maratona apre comunque alcune questioni nuove. Il 90% degli investitori privati, secondo le regole dettate dalla procedura chiamata Psi (Private sector involvement) dovrà accettare i nuovi titoli (il cosiddetto bond swap), altrimenti la Grecia sarà costretta ad obbligarli entrando però in una palude legale. Anche l’intervento dell’Fmi non è scontato. Atene, infatti, dovrà essere in grado di dimostrare di essere in grado di portare avanti le ultime riforme di austerità approvate dal Parlamento. Uno sforzo non da poco in una situazione di rallentamento economico e di tensioni sociali. La congiuntura ellenica, secondo l’analisi della Ue e dell’Fmi, nel 2012 si contrarrà tra il 4,3% e il 4,8%. Lo scenario mostra che nel 2013 ci sarà il picco del debito al 168% del Pil. L’economia non tornerà a crescere fino al 2014. L’Fmi ha stanziato 13 miliardi e coprirà il 10% del pacchetto di aiuti. Il resto lo sborserà il fondo Salva-stati finanziato dai paesi dell’Eurozona. Nel primo salvataggio della Grecia (2010) da 110 miliardi, l’Fmi mise invece sul piatto il 33% delle risorse; l’Eurozona e la Ue il restante 67%.

“L’accordo Psi assicura che il settore privato subirà una perdita reale, mentre le banche centrali nazionali e la Bce non patiranno alcuna perdita”, dice una nota di Richard Woolnough, gestore del fondo M&G Optimal Income. “Non è negli interessi dei politici che le banche centrali si sobbarchino delle perdite in conseguenza ai prestiti fatti alla Grecia. Sono i politici che stabiliscono la struttura legale e regolatoria a sostegno e possono modificare gli obiettivi annunciati, ma anche cambiare le parti. Questa sproporzione implica che in futuro, dovesse ripetersi una crisi come quella greca, gli investitori privati saranno meno propensi a sostenere il travagliato debito governativo, e gli speculatori saranno ricompensati per essere stati corti su questa posizione. Ovviamente questo impatterà sulla sostenibilità delle finanze del governo nel momento in cui cercherà di generare fiducia nella propria capacità di rispettare i propri obblighi di debito. In parole povere, gli investitori che sono corti di debito greco faranno soldi, le autorità non subiranno danni, mentre il settore privato sì”.

Le scelte operative
Lo sforzo risicato dell’Fmi, dicono gli operatori, potrebbe suscitare il disappunto dei paesi dell'Eurozona nonché alimentare il sospetto, da parte dei mercati, di un crescente scetticismo dell’istituzione guidata da Christine Lagarde, sulle chance di risanamento della Grecia. Dubbi che, peraltro, ha alimentato lo stesso Fondo quando, all’indomani dell’accordo, ha pubblicato uno studio in cui ha sottolineato quali sono le difficoltà di un paese che cerca di risolvere una situazione finanziaria disastrosa senza poter contare sulla svalutazione valutaria.

L’accordo dell’Eurogruppo, insomma, sembra risolvere poco e pare lasciare i mercati nella situazione di incertezza che ha caratterizzato l’ultimo anno senza sapere se qualcuno andrà in default o abbandonerà l’Eurozona. Possibilità che, tuttavia, secondo gli operatori non deve spingere gli investitori a scappare. “La mia opinione è che ci si debba concentrare sulle valutazioni invece che sull’eventualità che qualcuno lasci la moneta unica”, spiega in una nota di Alan Chua, gestore di un portafoglio globale di Franklin Templeton Investments. “Queste ci dicono che i mercati stanno già tenendo in conto la possibilità che alcuni stati possano abbandonare l’euro. Per noi questa è un’opportunità: se ci saranno segnali che l’Europa sarà in grado di risvegliarsi, allora nessuno di questi paesi lascerà l’area. La conclusione è che ci sono margini di guadagno”. Un esempio dei prezzi scontati, secondo il gestore è rappresentato dalle banche. “Vengono trattate a livelli che si sono registrarti solo tre volte negli ultimi 100 anni”, dice. “A questi prezzi sono delle buone scelte”.
 
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Cerco di buttarla sul ridere, anche se da ridere non c'è nulla.

Innanzitutto sono dentro a questa fogna con 99k. Entrato a fine agosto con 100k a 56 e rotti sulla agosto 2013 (poco rateo all'epoca). Venivo pure da un gain sull'Irlanda e con la borsa che scendeva a raffica mi è sembrato più tranquillo piazzarmi qui - ebbene sì - dato che si parlava di taglio al 79% e volontarietà.

Poi ai primi di settembre i conti greci non quadrano e la corsa dello spread travolge ancor più di prima l'Italia.

Più tardi venne il taglio al 50%, la storia del referendum e poi quella dei 100k e io a vendere 1k sotto Natale. Non si sa mai...

Premetto che non ho mai ritenuto possibile né la dracma, né il fallimento, ma il salvataggio secondo le regole del buonsenso che prevede concambio volontario dei titoli e mancata attivazione dei CDS. Altrimenti non ci mettevo un euro. Qui ci mette la faccia l'Europa, pensavo...facevo male...

E poi sempre ragionamento di agosto - ebbene sì sono pazzo - Papandreu e Venizelos - rispetto agli altri politici greci sono tre spanne sopra. La volontà loro di non far crollare la baracca c'è e l'Europa ha modo e tempo di preparare le cose...La crisi dell'Eurozona è esplosa in Grecia e da qui verrà il primo mattone per la risoluzione del problema...

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Ora, in relazione a questa volata finale, provo a fare il ragionamento inverso. Dopo questo ristagno di mesi e mesi potevano uscirsene a Bruxelles piuttosto che altrove con parole di rassicurazione per i retail a ottobre, così come lunedì scorso? La risposta è NO. Perchè significava ufficializzare che titoli quotati sono nella situazione paradossale di avere valori diversi a seconda che si sia retail oppure banca (o hedge).

Quindi dove si va a parare? Si va a parare che di noi non gliene fotte niente, se non fosse che dei CDS secondo me gliene fotte molto di più. Che salvataggio è quello con l'evento di credito e i CDS che scattano. E per quanto poi che non sarebbe swappato? 30 miliardi, su cui se ne risparmierebbero 15?

Perciò in dirittura d'arrivo si vanno a vedere le adesioni. Per me sono sui livelli dell'80%.

La logica dice che con EFSF e balle varie si tampona e si evita il default formale. E non si scatena un precedente micidiale.

Quindi ci si salva...

Se non fosse che tra il Nazista sulla sedia a rotelle, il Fascistone olandese, la mezza seg* di Juncker, l'amico di Don Camillo e Peppone che di nome fa Olli, e la coppia dei sogni Merkozy il livello è da manicomio e si consumerà l'impossibile. Mario Drago (come nelle traduzioni dal greco) si è infatti tirato fuori.

E se si ripiombasse nel panico di agosto settembre...Proprio nel mentre l'Italia ha parecchio da rinnovare...

Sarebbe geniale...

SARA' geniale...

Buona fortuna a tutti.
 
Certo caro ,

le cose più complicate da spiegare, specialmente in tempo di crisi, vengono lette con fastidio. E' più facile dare la colpa agli altri, ai cattivoni, alle Kulone ...

Poi io ho una visuale ancora più distorta; venendo da un'isola che vive solo di turismo forestiero (principalmente tedesco-olandese-scandinavo) , quasi ci si augura (da idioti) la dracma : guadagnare in valuta pregiata e comprare il pane con la dracmina...:down:

Dura minga ...:D

Ma al di là della miopia di alcuni, vedendo la realtà di quelle parti com'è, pensi veramente che un Paese con poca manifattura e molte importazioni ne avrebbe beneficio? Non pensi che finirebbe per comprimere i redditi della popolazione tramite l'inflazione, senza avere altri risultati tangibili sull'economia?
Insomma, per certi versi non vorrei che fosse la strada per rendere la grecia un'altra thailandia... :rolleyes:
 
Notte... Mi sono svegliato adesso, ho sognato che mi stavo recando a Roma per fare un atto ingiuntivo nei confronti dell'immobile di proprieta' greca per il rimborso dei miei ggb scadenza maggio 2012 x. 30 k. Un bel pignoramento immobiliare....... Diventera' realta' tutto questo?
 
Stato
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