Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Il mio private banker (lo stesso he mi consigliò a suo tempo di comprare Grecia) mi sta massacrando di telefonate. Erano mesi che non si faceva sentire.
Veramente penosi questi personaggi

L'incompetenza del private banker è proverbiale.
Quando iniziò il crollo dei BTP lunghi, nel 2010 (novembre dicembre) chiamai il mio per dirgli di vendere.
La risposta fu: "ma come non sono saliti? Quelli salgono sempre!".
E come disse Forrest Gump: "non ho nient'altro da dire su questa faccenda".

Comunque l'ordine sul lyxor è passato a 1,46 e adesso basta fino a maggio.
 
Ultima modifica:
Grazie. Addirittura dici? Non l'avevo proprio messo in conto, mi sfugge come potrei essere identificato come "escluso" dal caccamento con un isin GR. Soprattutto come fà la banca è distinguere un caso del genere

In effetti un'esclusione con ISIN GR è alquanto dubbia.
I nostri IT, ad esempio, non partecipano allo scambio ma possono votare in questa prima fase.
Non ho però idea se la Svizzera possa respingere o meno un'offerta di swap a danno (o vantaggio) dei propri cittadini (o residenti).
Se aspetti ancora un pò arriva Carib e potrai postargli il quesito.
Lui è esperto di ISIN CH, magari ti può dare una risposta al tuo quesito.
 
L'incompetenza del private banker è proverbiale.
Quando iniziò il crollo dei BTP lunghi, nel 2010 (novembre dicembre) chiamai il mio per dirgli di vendere.
La risposta fu: "ma come non sono saliti? Quelli salgono sempre!".
E come disse Forrest Gump: "non ho nient'altro da dire su questa faccenda".

cosa vuoi che sappia il private banker....
Basta leggere il sole 24 ore per capire che livello di compentenza e conoscenza c'è sulla questione....e sono quelli che più hanno seguito la questione! Magari il tuo amico da Rold adesso salta fuori con una delle sue esclusive sul rimborso a 110 per il retail lombardo....
 
Io penso che cambierà poco se tu decidi o meno....tanto ormai ti hanno informato, la banca quello che poteva fare lo ha fatto.
Se ti fa sentire più a tuo agio, tu rispondigli che non ti hanno dato tempo a sufficienza per leggere, capire e fare le opportune valutazioni.

Per quanto mi riguarda, a tutt'oggi da Zanzibar nessuna comunicazione ... :D.
Raccomandate zero, domani mi salvo ... :lol:.
 




Obbligazioni greche, peggio di quelle argentine




BEPPE SCIENZA


Fallirà o non fallirà? La domanda non è retorica, perché resta dubbia l'effettiva sorte finanziaria della Repubblica Greca. È infatti in corso un'offerta rivolta a chi ha i suoi titoli (si veda www.greekbonds.gr). Una proposta di scambio che ricorda quella dell'Argentina, ma con alcune differenze notevoli.
È invece innegabile un'analogia profonda tra le dinamiche della crisi dell'Argentina e della Grecia. In entrambi i casi abbiamo paesi precipitati in condizioni fallimentari senza gravi motivi. Interessante al riguardo un'analisi sulle insolvenze degli stati messa in Rete da "Der Spiegel" da cui risulta come di regola esse seguano a guerre, crolli di regimi o gravi crisi economiche. Non è questo il caso per l'Argentina nel 2001 né per la Grecia adesso. Per tali stati le cause vanno cercate piuttosto nella fuga di capitali e nella corruzione. La stessa analisi dello Spiegel fornisce anche un motivo di conforto per i risparmiatori italiani: fra i paesi esaminati solo una dozzina non ha mai fatto default dopo il 1800 e fra essi l'Italia.
Tornando ai cosiddetti tango bond, l'esito della loro ristrutturazione non è stato catastrofico come in genere si crede. Com'è andata a finire a quanti aderirono nel 2005 alla proposta di Buenos Aires, contro il parere concorde di banche, Altroconsumo e associazioni di consumatori? Chi ha tenuto i titoli e reinvestito gli interessi, a fine 2011 aveva recuperato nel complesso circa 70 euro nominali, pari a 57 in potere d'acquisto, per ogni 100 di obbligazioni andate a gambe all'aria. Per essere un fallimento, non è poco.
Peggio dell'Argentina. Purtroppo per la Grecia le cose non si presentano bene. La tabella in pagina mostra cosa otterrà chi accetta la proposta di Atene, ovvero tre tipi di valori mobiliari. Primo, nuovi titoli di Stato della Grecia, lunghi e con tassi bassi, che quindi quoteranno molto sotto la pari. Per giunta e questa è una vera bizzarria uno che abbia ora per esempio 10.000 euro di Grecia riceverà 20 titoli con scadenze diverse ciascuno per 150 o 160 euro, anziché uno solo con rimborso a rate, come per l'Argentina.
Secondo, avrà titoli a sei mesi, uno e due anni della European Financial Stability Facility (Efsf) ovvero del fondo europeo salvastati, comprendenti anche il rimborso degli interessi maturati sino alla data del concambio. Terza cosa, come per l'Argentina, otterrà titoli che danno diritto a pagamenti in funzione della crescita del prodotto interno lordo (pil) del paese debitore. Come dire? Se le cose si rimettono per il verso giusto, ne beneficeranno anche i vecchi obbligazionisti. Però alquanto poco nel caso della Grecia, perché nella misura massima iniziale dello 0,315% dei vecchi titoli (e poi a decrescere). Tali limiti non ci sono invece per l'Argentina, tanto che a metà dicembre 2012 ha pagato addirittura il 4,191%.
Stare a vedere. Chi ha titoli greci si domanda ora cosa fare e in genere anche la banca gli chiede una risposta. A ben vedere la questione è complessa, perché non è chiara la sorte di chi rifiuta la proposta o ma è lo stesso non fa nulla. In effetti, senza addentrarci in questioni prettamente giuridiche, si richiede agli obbligazionisti di decidere anche se la Grecia può estendere la ristrutturazione pure a chi non vuole. Ciò dipenderà anche dalle percentuali di adesione e tutto il marchingegno salterà se non è raggiunto il 75%, eventualità però molto improbabile.
Non si vede peraltro cosa abbia da perdere un privato, se non aderisce, essendo ufficialmente escluso un trattamento peggiorativo. Può finire che sia uguale, perché verrà forzato al concambio. Ma è anche possibile che i piccoli risparmiatori (non solo greci) godano di un qualche trattamento di favore: fu così per l'Argentina, per la Parmalat, per l'Alitalia ecc. Può darsi addirittura, ma è meglio non sognare, che continui il regolare pagamento di interessi e rimborsi per i vecchi titoli non consegnati all'offerta, tanto che qualcuno pensa anche di comprarne. Salvo quest'ultima rosea ipotesi, la Grecia fallirà un'altra volta, come capitò già per esempio il 10 dicembre 1893

saluti al
 
Allego la comunicazione del Banco di Napoli. Più stringata di quella gia postata, ma con le stesse equivocità, tipo non sapere la fine che faranno i titoli di chi non partecipa allo swap.
Questo è l'ordinario modo di procedere delle banche alle quali l'unica cosa che interessa (alla luce di quanto accaduto nei passati default) è quella di mettere le mani avanti qualora, per qualche motivo, i titoli non swappati non vengano rimborsati per l'intero malgrado si raggiunga la percentuale del 90% o passa, evitando che in seguito le vengano eccepite obiezioni del tipo "voi non mi avevate avvertito che per i titoli non swappati non ci sarebbe stato il rimborso". Diciamo che loro vogliono prevenire future contestazioni e per ciò mandano un messaggio del tutto implicito per coloro i quali non swappano. Il realtà, se il diritto a questo mondo conta ancora qualcosa, la situazione è quella che è stata messa lucidamente in evidenza dall'utente stockexchange sopra, nè più nè meno.
In ogni caso, a ben vedere, nel comunicato del banco di napoli i dubbi dell'istituto sui titoli non swappati riguardano la concreta possibilità di una futura negoziazione degli stessi più che il rimborso
 
cosa vuoi che sappia il private banker....
Basta leggere il sole 24 ore per capire che livello di compentenza e conoscenza c'è sulla questione....e sono quelli che più hanno seguito la questione! Magari il tuo amico da Rold adesso salta fuori con una delle sue esclusive sul rimborso a 110 per il retail lombardo....

:lol:.
E' un'ipotesi da non trascurare :-o.
 
Stato
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