Roma, 7 mar. (TMNews) - La quota di adesioni di creditori privati allo scambio sui titoli di Stato della Grecia ha raggiunto il 58 per cento, avvicinandosi così alla soglia minima richiesta del 75 per cento. Lo riporta Bloomberg secondo cui finora hanno manifestato l'intenzione di partecipare investitori che complessivamente detengono bond per 120 miliardi di euro, sui 207 miliardi oggetto della proposta di scambio. Precedentemente il Comitato di rappresentanza dei creditori della Grecia (Pcic), con un comunicato diramato tramite l'Institute of International Finance, aveva affermato che le intenzioni di adesione avevano raggiunto il 39,3 per cento. Va ricordato che solitamente in queste operazioni buona parte delle partecipazioni tendono a concentrarsi nelle ultime fasi. La quota di adesioni è un tema cruciale su questa operazione di swap. Se raggiungeranno il 90 per cento andrà tutto liscio, altrimenti servirà almeno un 75 per cento affinché Atene possa far ricorso a clausole che forzeranno i creditori rimanenti a subire lo scambio, posto che questo innescherebbe altri aspetti tecnici problematici. Ieri l'incertezza sul successo dell'operazione aveva riportato allarme sulle Borse mondiali. Garantirsi questo consistente contributo dei privati - con cui si punta ad alleggerire di oltre 100 miliardi il fardello di debito della Grecia - è un passo indispensabile affinché l'Eurogruppo sblocchi un nuovo piano di aiuti al paese, da 130 miliardi di euro, senza i quali sarebbe una vera bancarotta. Secondo quanto riferito dal Pcic, tra i gruppi che intendono aderire allo scambio vi sono le italiane Intesa SanPaolo, Assicurazioni Generali e Unicredit. La Borsa di Atene ha chiuso con un calo dell'1,30 per cento, mentre ieri aveva compiuto un balzo in avanti. Diametralmente opposta la dinamica sugli altri mercati europei: oggi hanno chiuso in recupero dopo i forti cali di ieri. L'euro si è indebolito mantenendo una certa volatilità, nel tardo pomeriggio si attesta a 1,3148 dollari.