Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ma la fine del mondo non doveva essere a fine 2012???

Che fare?! Sperare che l'Iif accetti un taglio al 50% e che rimanga la volontarietà...

Non c'è alcuna fine del mondo. Ne ci sarà.
E' finito un certo tipo di mondo, che non tornerà più.
E' finita un'epoca. E' già finita. Punto.
Non è affatto detto che ciò sia il male assoluto, se si prova ad avere un orizzonte più lontano.
Anche se quasi certamente, come ogni cambiamento storico di questa portata, il passaggio comporterà nel prossimo futuro situazioni di caos, incertezza, sofferenza e probabilmente anche una assai spiacevole imprevedibilità degli eventi, con tutto quel che ne consegue ed è implicito nell'imprevedibilità.

Poi, vabbè, tornando a terra, se il taglio sarà volontario o meno non so, ma per me la probabilità che lo sarà, l'ho già detto, è pari a quella del "passo indietro" volontario di un certo PdC di cui mi sfugge il nome...:lol:
 
Fortuna che ce lo ha detto la troika... da soli non ci saremmo mai arrivati... se davvero le stime sono quelle in grassetto, dopo il taglio del 50%, il ritorno alla dracma nel 2013-2014 sarà difficile da evitare...

Ecco il documento della troika: Atene è fallita | Linkiesta.it
22 ottobre 2011 - 13:34
Strictly confidential è scritto su ogni pagina. E ce ne sono tutte le ragioni. Il quadro che emerge dalla Dsa (Debt sustainability analysis) sulla Grecia non è roseo. Le dieci pagine che siamo in grado di mostrarvi parlano chiaro. Certo, l’Eurogruppo ha accordato il pagamento della sesta tranche (8 miliardi di euro) di aiuti finanziari previsti dal piano di salvataggio del maggio 2010, pari a 110 miliardi di euro, ma appare sempre più chiaro che lo ha fatto assumendosi diverse responsabilità. Questo perché la troika ha spiegato senza troppi giri di parole che il debito greco è insostenibile. L’unica soluzione all’orizzonte è quindi quella di un aumento dell’intervento dei creditori privati, tramite il Private sector involvement (Psi), e, di conseguenza, un lungo piano di ristrutturazione del debito. Il ritorno sui mercati è atteso nel 2021, quando il rapporto debito pubblico/Prodotto interno lordo (Pil) tornerà sotto quota 150 per cento. Fino a quella data, secondo il rapporto della troika, saranno necessari 252 miliardi di euro per garantire la sopravvivenza di Atene, nel migliore dei casi. Nel peggiore, altri 444 miliardi di euro, più dell’attuale valore del fondo europeo salva-Stati European financial stability facility (Efsf).

In altre parole, considerando l’intervento del maggio 2010, l’intero debito ellenico, 365 miliardi di euro, dovrà essere messo in sicurezza da qui al 2030. Dopo diverse settimane di attesa, la troika ha concluso la sua ultima verifica ad Atene. Nonostante le rassicurazioni del ministro delle Finanze ellenico Evangelos Venizelos, che ancora cinque giorni fa parlava di «sensazioni positive riguardo alla troika», il rapporto finale lascia senza fiato. Semplicemente, niente va come dovrebbe andare. Il debito pubblico, attualmente al 160% del Pil, toccherà quota 186% nel 2013 e solo nel finale del 2020 scenderà sotto il 152%, soglia considerata cruciale per il rientro di Atene sui mercati internazionali. Ancora, solo nel 2030 il rapporto debito/Pil sarà sotto il 130 per cento. Chiaramente insostenibile, sebbene lo stesso Venizelos abbia più volte rimarcato che «il Paese è su una buona strada». C’è poi il capitolo privatizzazioni. Sui circa 46 miliardi di euro che dovevano essere raccolti da luglio a oggi, solo 10 sono entrati nelle casse del Tesoro di Atene. E pensare che inizialmente il programma del 21 luglio, completamente smontato dalla troika, aveva previsto ricavi per 66 miliardi di euro (50 miliardi di asset governativi più 16 miliardi di asset derivanti dalle ricapitalizzazioni bancarie). Niente di tutto questo è stato rispettato, finora, né riuscirà a essere raggiunto, spiega la troika, senza un programma di consolidamento fiscale più duro che mai.

Infine, la ristrutturazione del debito. L’accordo del Consiglio europeo del 21 luglio scorso prevedeva un haircut, cioè un taglio al valore nominale dei bond detenuti in portafoglio, del 21 per cento. L’accordo, sottoscritto dall’Institute of international finance (Iif), la lobby bancaria internazionale, fin da subito è apparso troppo blando per ristorare il debito greco. Dei 365 miliardi di euro di stock complessivo, solo 135 erano impegnati nel rollover, cioè il concambio peggiorativo, con un impegno da parte delle banche creditrici di circa 37 miliardi. Troppo poco. La troika propone due soluzioni: o un taglio del 50%, capace di riportare il debito sotto quota 120% nel finale del 2020, o un haircut del 60%, che porterebbe il debito sotto il 110% nel 2020. In entrambi i casi, ci sarebbero dei costi per la comunità internazionale. Tralasciando quelli sociali e quelli creditizi a carico delle banche esposte sulla Grecia, per Atene il supporto finanziario dovrebbe essere di 113,5 miliardi di euro per il ventennio 2011-2030 nel caso di un haircut del 50% e di 109,3 miliardi in caso di taglio del 60 per cento. Qualsiasi scelta si prenda nel prossimo vertice europeo, ci sono due certezze: la Grecia è fallita e il suo default non sarà indolore.

Il rapporto:
http://www.linkiesta.it/sites/default/files/uploads/articolo/troika.pdf
 
CRISI: L'EUROPA CORRE CONTRO IL TEMPO PER TROVARE UN ACCORDO
E' una corsa contro il tempo e con l'esito incerto. A Bruxelles si lavora freneticamente per cercare un accordo sul fondo salva stati dopo lo sbloocco della nuova tranche di aiuti alla Grecia. ''Il problema dell'Europa oggi non e' piu' la Grecia'' ha commentato il ministro delle finanze del governo di Atene. Il nodo da sciogliere e' una posizione comune tra Francia e Germania.

Qualche avvicinamento si registra nelle ultime ore, secondo indiscrezioni che arrivano da Bruxelles ma ancora non c'e' unita' di vedute tra Sarkozy e la Merkel. L'unica certezza, secondo quanto riferito dal ministro delle finanze olandese, e' che sul tavolo non c'e' piu' la proposta di Parigi di trasformare l'Efsf in una banca con accesso a prestiti illitati da parte della Bce. Una proposta, secondo indiscrezioni, che aveva ricevuto l'ok di Stati Uniti e Gran Bretagna, spettatori non secondari al vertice europeo e sostenuta anche da Spagna, Italia e Belgio.

Lo stallo sulle trattative, tanto che un nuovo vertice europeo si terra' a meta' della prossima settimana, ha indispettito la Gran Bretagna. Il cancelliere allo scacchiere Osborne ha sottolineato che ''non bastano soluzioni parziali.

E' necessaria una risposta complessiva alla crisi dell'area euro che rischia di diventare pericolosa per l'intera Europa''.

La risposta europea, al momento, e' che le banche dovranno farsi carico di maggiori oneri per il taglio del debito pubblico della Grecia, almeno il 50% secondo le ultime indicazioni che escono dalle riunioni a Bruxelles. A parziale compensazione, la proposta alle banche che se accettano un taglio del 50% Paesi euro e Fmi si faranno carico di un piano di aiuti ad Atene intorno ai 100 miliardi di euro.
 
In accordo per ricapitalizzare le banche presso l'Eurogruppo
"Iniezione" di 100 miliardi di accordo a Bruxelles
PUBBLICAZIONE: 17:13 | ULTIMO AGGIORNAMENTO: prima del 7 '

Bruxelles

Vicini ad un accordo "di principio" sembra essere nel ministri delle finanze europei sul tema della ricapitalizzazione del sistema bancario europeo e il Consiglio - allora l'Eurogruppo Venerdì - ancora in corso.

Due fonti separate vicino al consultazioni sostegno Reuters che Bruxelles si sta muovendo per "iniettare" che raggiungere i 100 miliardi di euro. Per indicare la stessa quantità di fonte anonima e The Associated Press.

Tuttavia, le divergenze non sono scomparsi del tutto: altre fonti diplomatiche riferiscono che tre membri della zona euro, Italia, Spagna e Portogallo, si oppongono alla quantità degli aiuti.

I tre paesi 'pensare (il piano) è troppo costoso e non sono disposti a contribuire come capitale molto ", dice una fonte.

Ricapitalizzazione H, insieme alla leva del meccanismo di stabilità per la zona euro (EFSF) e il taglio di capelli greca è uno dei tre "Gordios link" consultazioni a Bruxelles.

Il presidente dell'Eurogruppo, che si trova in vista del primo 'preparatori' Vertice Domenica aveva riferito che, nel taglio di capelli greco, ministri europei finalizzati al coinvolgimento significativamente più elevato di creditori privati.

La questione della EFSF

Per quanto riguarda sfruttando i fondi EFSF, le discussioni in corso sono state escluse le opzioni che coinvolgono la Banca centrale europea - la causa della disputa franco-tedesca.

Informazioni, che è originariamente apparso nella pubblicazione di fonti anonime hanno confermato il ministro delle Finanze olandese Jan de zioni Giacher Sabato, dicendo che la proposta francese di trasformare il EFSF un meccanismo di credito che possono raccogliere fondi da parte della BCE "ha finita ".

La posizione di Berlino in questa materia è stato implacabile, con il cancelliere tedesco Angela Merkel a epanamvanei primi Sabato in un discorso ai membri della Democrazia cristiana tedesca che la missione della BCE è una sola, per garantire la stabilità monetaria.

Per fare leva, secondo le fonti, in Germania, ora ci sono due opzioni. Il primo è una garanzia parziale dai legami nuovo EFSF rilasciati da paesi che affrontano problemi e la seconda "esplorare nuove possibilità di cooperazione con l'FMI."

Merkel incontrare successivamente Sabato con il presidente francese Nicolas Sarkozy e ai presidenti del Consiglio europeo e Commissione europea, nel tentativo di colmare le differenze tra i franco-tedesco "asse" della crisi.
 
Giovedì, il punto: giornata serena sui tds greci, in particolare su lunghi e lunghissimi, per i quali probabilmente, a giudicare dall'andamento di questi giorni, i 30/100 potrebbero costituire un bottom di periodo dal quale rimbalzare in maniera consistente ove dovessero arrivare soluzioni anche solo un po' meno draconiane di quelle scontate nei prezzi.

D'altronde, partendo da 30, per fare il 20% basta arrivare a 36... e se, seppure con un haircut consistente, si guadagnassero alla Grecia altri 18 mesi di tempo, il mercato ragionerebbe in termini di primum vivere...

Andiamo con ordine, partendo dai corti, con il marzo 2012 che chiude in flessione a 53,91, i due maggio 2013 in risalita a quota 41,48 (il 4,6%) e 45,22 (il 7,5%) l'agosto 2014 a quota 38,67

Lungo la parte mediana della curva dei rendimenti si alternano lievi flessioni ad altrettanto lievi risalite, di norma inferiori al punto pct.

Lunghi e lunghissimi provano a tirare la testa fuori dal sacco e a consolidare il bottom, con corsi in ascesa mediamente di oltre 1,5 punti pct. Molti fra i lunghi tornano sopra quota 31/100, mentre il 2037 chiude a 30,99, il 2040 a 30,83

Venerdì, il punto: niente da dichiarare, se non che - definito il quadro - la Grecia attende i dettagli. Nel mentre, il report della Troika ed i suoi numeri non hanno concorso a creare un clima ottimistico

Nel mentre, movimenti modesti su tutto il fronte della curva dei rendimenti.

Sui corti, cede qualcosa il marzo 2012 a quota 53,78, con i due maggio 2013 che ne seguono le orme chiudendo a 41,51 (4,6%) e 45,13 (7,5%); l'agosto 2014 chiude a 38,54.

Movimenti del tutto analoghi, ossia di modesta consistenza e tendenzialmente verso il basso, hanno interesssato i corsi delle lunghezze mediane.

Lunghi e lunghissimi cedono anch'essi qualcosa, nell'ordine del mezzo punto percentuale in media, e confermano il dato dell'allineamento dei prezzi: fra i tds a scadenza 2022 e quelli a scadenza 2040 tutti i prezzi sono raccolti nello spazio di una figura. Il 2037 lima il prezzo a 30,95, il 2040 a 30,79.
 
Fortuna che ce lo ha detto la troika... da soli non ci saremmo mai arrivati... se davvero le stime sono quelle in grassetto, dopo il taglio del 50%, il ritorno alla dracma nel 2013-2014 sarà difficile da evitare...

Le stime sono quelle in grassetto SENZA il taglio del 50%.
Con il taglio ovviamente sono inferiori:
D15J22n5Xf+uAAAAAElFTkSuQmCC
 

Allegati

  • troika.gif
    troika.gif
    34,3 KB · Visite: 149
Ultima modifica:
Come dice Givemeleverage, con il "taglio volontario",le proiezioni del debito/PIL sono ovviamente di gran lunga inferiori.

Intanto rimaniamo in attesa del vertice Merkel/Sarkozy di questa sera.
A grandi linee, per quello che sappiamo, la Francia spinge verso un "taglio" del 35% mentre la Germania al 50%.
 
Come dice Givemeleverage, con il "taglio volontario",le proiezioni del debito/PIL sono ovviamente di gran lunga inferiori.

Intanto rimaniamo in attesa del vertice Merkel/Sarkozy di questa sera.
A grandi linee, per quello che sappiamo, la Francia spinge verso un "taglio" del 35% mentre la Germania al 50%.

Tommy e noi per cosa tifiamo 35 o 50%??
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto