il frutto insperato...anche per noi...ma in senso opposto...
Maxi piano per salvare l'euro dal rischio contagio di un default della Grecia
WASHINGTON - 
Potrebbe essere il frutto davvero insperato di un  momento di crisi finanziaria internazionale più grave di quella del  2008: un'azione finanziaria congiunta dei paesi delle due sponde  dell'Atlantico 
per impedire che il default della Grecia trascini nel  gorgo Eurolandia e provochi una recessione mondiale. 
 Secondo quanto riporta il quotidiano inglese Sunday Times i ministri  delle finanze dei paesi di vecchia e nuova industrializzazione stanno  mettendo a punto un piano per garantire una colossale potenza di fuoco  anti-crisi dell'euro, in modo da evitare il contagio di 
un default della  Grecia che potrebbe avvenire a novembre. Il piano non faceva parte dei  draft d'ingresso delle riunioni del g20 ma sarebbe maturato nel corso di  un'intensa attività della diplomazia finanziaria internazionale (anche  il ministro dell'Economia 
Giulio Tremonti  ha fatto riferimento nella sua conferenza stampa di sabato pomeriggio a  «riunioni avvenute in formato riservato» per trovare una soluzione alla  crisi europea mentre, sul versante finanziario il presidente del  Financial stability board 
Mario Draghi ha avuto un'agenda fittissima di incontri bilaterali ad alto livello).
Fonti vicine al vertice tra ministri e 
Fondo Monetario Internazionale  hanno detto al Times che 
il piano in gestazione (anche se, secondo  quanto risulta a il Sole 24 Ore è poco realistico, al momento, pensare  che vi partecipi l'intera compagine del g20, dunque anche "nuovi ricchi"  come la Cina e l'India) avrebbe tre aspetti: la ricapitalizzazione  delle banche europee vulnerabili, il fondo di bailout da 440 miliardi,  innalzato fino a tremila miliardi e 
il default pilotato della Grecia,  consentendo al paese di rimanere all'interno della Eurozona.«La  questione non è più se la Grecia andrà in default quanto assicurare che  ci sia la potenza di fuoco finanziaria per far fronte a un default e  assicurare che il contagio non si diffonda attraverso l'Eurozona quando  succederà», ha detto, parlando da Washington, Gerard Lyons, chief  economist della banca Standard Chartered. Tanto più importante quindi,  cercare di costruire una sorta di Tarp (Troubled asset relief program  era il nome del programma costruito dopo la crisi Lehman in Usa da Tim  Geithner) per l'Europa. Ma, secondo quanto ha affermato il repsonabile  per l'Europa del Fmi Antonio Borges, è essenziale che anche l'Europa  faccia la sua parte per salvarsi e riesca a superare la palude degli  interessi particolari.