Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Anche il Ministro delle Finanze dell'Austria, Maria Fekter è contro l'ipotesi di default:



Crisi/ Grecia potrebbe anticipare misure risanamento 2013 e 2014

di: TMNews Pubblicato il 26 settembre 2011| Ora 15:21
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Roma, 26 set. (TMNews) - Dai ritardi alle accelerazioni: la Grecia potrebbe decidere di anticipare le misure di risanamento dei conti la cui attuazione era finora prevista su 2013 e 2014. Lo ha rilevato il portavoce del governo greco, Ilias Mossialos, mentre negli ultimi giorni Atene ha cercato di reagire alle crescenti attese dei mercati di una sua insolvenza - data ormai per scontata sui prezzi dei bond ellenici a due anni - ripetendo insistemente la sua intenzione di onorare i pagamenti. Dopo gli impegni in tal senso presi dal premier Goerge Papandreou, ora si profila una accelerazione sulle misure di aggiustamento dei bilanci, su cui finora invece la Grecia appariva in ritardo. Proprio questo ritardo ha messo in bilico il pagamento di una nuova tranche di aiuti sul programma di sostegno di Unione europea e Fondo monetario internazionale. Ora il verdetto sarà nelle valutazioni dei tecnici di Commissione europea, Bce e Fmi, la cosiddetta "troika". Questa settimana torna ad Atene e proprio con loro si sta discutendo anche questa ipotesi di schiacciare a tavoletta il risanamento. "Tutte le ipotesi sono aperte - ha detto Mossialos durante un incontro con la stampa. Discutiamo con la troika. Sono state completate le discussioni sulle misure per 2011 e 2012, non è escluso - ha spiegato - che misure supplementari, previste per 2013 e 2014, vengano prese in anticipo". Intanto oggi la Commissione europea ha ribadito che la decisione sull'eventuale versamento di una nuova tranche di aiuti - 8 miliardi di euro originariamente attesi per fine mese - verrà presa solo dopo che la troika avrà fornito le sue valutazioni: quindi non si potranno assumere decisioni in occasione dell'Eurogruppo in Lussemburgo, il 3 ottobre prossimo. Come anzi detto però i mercati continuano a scommettere sull'ipotesi di una insolvenza della Grecia nel breve periodo. Lo si vede dai rendimenti dei bond ellenici a due anni, che su queste emissioni sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: costano, o valgono così poco da implicare un tasso retributivo di oltre il 71 per cento. Un valore che ovviamente sconta le ipotesi, che circolano da giorni, di una ristrutturazione che vedrebbe tagliare del 50 per cento circa il valore di effettivo pagamento. Ad ogni modo il livello di oggi è inferiore al record negativo dell'84,5 per cento toccato da questi bond lo scorso 14 settembre. Questo mentre prosegue e anzi minaccia di aumentare la protesta sociale nel paese contro le misure di austerità. Si rischia perfino una "rivolta fiscale" contro l'imposizione di una sorta di patrimoniale che colpirà le proprietà immobiliari. In più zone del paese - dove il 70 per cento dei cittadini è proprietario di immobili - sta prendendo piede lo slogan "io non pago", in riferimento a questa nuova tassa, che vede una ostilità trasversale tra categorie fino a lambire frange sei socialisti, il partito di governo. Intanto dalla Germania, primo contributore degli aiuti Ue, la cancelliera Angela Merkel ha affermato che è necessario erigere "una barriera" attorno alla Grecia. E perfino l'intransigente ministro delle Finanze dell'Austria, Maria Fekter tende a scartare per ora l'ipotesi di un default. Sarebbe solo l'ultima spiaggia, ha detto l'esponente conservatrice: "non dobbiamo chiederci ora se sia necessaria una ristrutturazione (del debito). Può darsi che non sia necessaria". Tuttavia la Fekter si è mostrata ostile all'idea di un rafforzamento della mole del fondo europeo anti crisi, ipotesi per la quale invece di chiedere altri soldi ai contribuenti sarebbe semmai meglio procedere con una tassa sulle transazioni finanziarie: "i mercati - ha detto - devono dare il loro contributo alla stabilità". (con fonte Afp)
 
meglio lasciar perdere le opinioni di austriaci, olandesi e finlandesi...
quel che conta e' la "voce del padrone" da Berlino.
 
Bce,acquisti bond calano a 3,952 mld, drena domani 156,5 mld

lunedì 26 settembre 2011 15:40




MILANO, 26 settembre (Reuters) - La Bce ha effettuato acquisti di titoli di Stato della zona euro sul mercato secondario per 3,952 miliardi di euro la settimana scorsa, contro i 9,793 miliardi della settimana precedente .
Contestualmente Francoforte ha annunciato per domani la consueta operazione di drenaggio fondi a una settimana finalizzata ad assorbire la liquidità in eccesso generata dal programma di acquisti.
La cifra che la Bce intende raccogliere è stata indicata in 156,5 miliardi di euro, contro i 152,5 miliardi che rientrano da martedì scorso.
L'operazione, al tasso massimo dell'1,50%, avrà regolamento su dopodomani e rientro su mercoledì 5 ottobre.
La Bce comunica inoltre che 69 milioni di bond nel suo portafoglio sono giunti in scadenza.
 
Merkel, indigna resistenza regole banche


Cancelliera ribadisce 'no' a eurobond e 'si' a tassa transazioni



(ANSA) - BERLINO, 26 SET - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso la propria indignazione per la scarsa volonta' a regolare piu' strettamente il settore bancario emersa nell'ambito dei G20. ''In parte sono quasi indignata - ha detto - per il fatto che appena le cose vanno un po' meglio dal punto di vista economico, scompare la disponibilita' a cambiare le regole''. Merkel ha inoltre ribadito il suo 'no' agli eurobond e la volonta' del governo tedesco di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie.
 
il che non guasta, no?



Merkel, indigna resistenza regole banche


Cancelliera ribadisce 'no' a eurobond e 'si' a tassa transazioni



(ANSA) - BERLINO, 26 SET - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso la propria indignazione per la scarsa volonta' a regolare piu' strettamente il settore bancario emersa nell'ambito dei G20. ''In parte sono quasi indignata - ha detto - per il fatto che appena le cose vanno un po' meglio dal punto di vista economico, scompare la disponibilita' a cambiare le regole''. Merkel ha inoltre ribadito il suo 'no' agli eurobond e la volonta' del governo tedesco di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie.
 
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