Il mercato dei CDS ha avuto un'espansione incredibile proprio in corrispondenza delle crisi dei debiti sovrani europei che ha finito per coinvolgere anche stati che difficilmente falliranno. Si è insomma, sulla scia dei pigs, diffuso tra gli speculatori l'idea che tutti gli stati possano fallire. Senza questa idea i CDS avrebbero avuto un'importanza risibile confinati ad una nicchia di mercato destinata a sparire. Cosa del resto che avverrà. Insomma uno strumento hedge è tale se ha una massa critica adeguata.
Sono d'accordo sull'espansione incredibile, meno sui tempi.
Ricordiamoci che in questo gioco i big player sono gli emittenti di cds, più che gli acquirenti.
E' evidente che agli emittenti poco piace l'evenienza del credit event sul debito da loro assicurato, visto che in tal caso devono sganciare i soldi invece che ritirare i premi.
Quindi più si aspettano che ci siano default all'orizzonte, meno cds saranno disposti ad emettere.
Coerentemente, gli anni d'oro dei cds sono stati quelli pre-Lehman, dove si era diffusa la convinzione che non fallisse più (quasi) nessuno.
Vi ricordate la debacle dell'AIG?
Non credo nemmeno che i cds spariranno, semplicemente verrà ridimensionato il loro ruolo e ci sarà un minimo di regolamentazione.
PS:
La maggior parte dei cds viene emessa a garanzia di debito investment grade, non di junk bonds.
Del resto vendere un cds o acquistare il relativo sottostante sono operazioni del tutto analoghe ed anche nel mercato dei bond gli investment grade hanno sempre avuto (per quanto ancora?
) la parte del leone.