Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Crisi Grecia, proteste e scontri ad Atene
Barroso: default costerebbe più degli aiuti


Il presidente della Commissione Ue: vogliamo Atene nell'euro
La commissaria Kroes: nessuno muore se un Paese esce





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ROMA - La cancelliera Angela Merkel considera possibile che le trattative con Atene siano chiuse entro giovedì prossimo. È quanto trapela da un incontro della cancelliera con il gruppo parlamentare del'Unione. È possibile, quindi, che i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo si incontrino giovedì sera, afferma la Dpa citando fonti di partito. E sempre per quella data potrebbe essere pronto anche il dossier della Troika sulla Grecia.

Barroso: vogliamo la Grecia nell'euro, un default costerebbe più degli aiuti.
«Noi vogliamo che la Grecia resti nell'euro» ha detto oggi il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, riferendosi anche alle polemiche sollevate dalla commissaria olandese Neelie Kroes che aveva detto: «Non muore nessuno se un Paese esce dalla zona euro», alimentando così indiscrezioni su possibili scenari di default della Grecia. «Questo è il momento decisivo per la Grecia» ha scandito Barroso, secondo il quale un accordo con la Grecia «è molto vicino». Per Barroso «i costi di un'uscita della Grecia dall'euro sarebbero più alti dei costi per continuare a sostenere Atene».

Scontri ad Atene, nessun incidente grave. Ad Atene, intanto, si sono concluse nel pomeriggio senza gravi incidenti le manifestazioni di protesta ad Atene contro le nuove misure di austerity richieste ad governo ellenico dai rappresentanti della troika. Con la consueta marcia fino al Parlamento si è conclusa la dimostrazione del Pame, il sindacato vicino al Partito comunista, iniziata stamani alle 11 con il raduno degli aderenti in Piazza Omonoia, una delle più centrali piazze di Atene. Giunti davanti al Parlamento sotto una pioggia battente, i manifestanti hanno scandito slogan contro il governo e la troika e si sono quindi dispersi senza incidenti. Alla manifestazione era presente, come di consueto, il segretario generale del partito Aleka Papariga, la quale, alla fine della manifestazione, ha dichiarato che «a questo punto, tutto è nelle mani del popolo. O li spazzerà via tutti, oppure butterà via inutilmente e senza risultato le lacrime e la rabbia per i vecchi e i nuovi pseudo-salvatori». In precedenza, durante la marcia verso il Parlamento dei partecipanti alla manifestazione di Gsee e di Adedy, i due maggiori sindacati del Paese, che raggruppano il lavoratori del settore privato e di quello pubblico, è avvenuto qualche lieve tafferuglio fra la polizia e i dimostranti, che sono arrivati fino alla scalinata che porta al Parlamento, a fianco del monumento al milite ignoto. La polizia, in assetto antisommossa, ha fatto uso di lacrimogeni per respingere i manifestanti, che avevano già dato alle fiamme una bandiera tedesca e stavano per fare altrettanto con un vessillo con la svastica nazista.
 
Questo è quanto sommariamente ricordavo...magari discipline può chiarire meglio...

Dalla chiacchierata di qualche giorno fa:

Secondo me quello del default rischia di essere più un nostro mantra autoconsolatorio che altro.
La modifica dei prospetti per inserire la possibilità di una variazione di regolamento a maggioranza non è in sé default, come abbiamo appreso.
Tanto per fare due chiacchiere, e sulla falsariga di Bank of Ireland (al tempo i più commentavano l'evento come cosa giusta contro gli speculatori, non comprendendo che s'aprivano strade nuove per gli insolventi):
- si stabilisce una soglia di votanti (50%+1, 66%, 75% o quel che vogliono, il quantum emergerà dalle consultazioni PSI) che consenta di variare volontariamente a maggioranza i termini di un titolo;
- chi aderisce allo swap verso il nuovo titolo offre implicitamente il proprio consenso a favore di una proposta dell'emittente (es. variazione della durata, del valore di rimborso, della valuta ecc.; nel caso di Boi era l'inserimento di un'opzione call a 1 cent per ogni 1k nominali);
- taglio minimo del nuovo strumento 100k (es. con uno swap al 35% occorrono 286k del vecchio titolo per accedere allo swap e votare, gli altri via a vendere a mercato) e legislazione UK;
- non è detto che l'emittente debba mai fare uso dell'opzione (Boi se ne avvalse, credit event per chi non aveva swappato e aveva i cds: ISDA says Bank of Ireland has had credit event | Reuters, ora è lì che continua a fare la banca, l'azione viene da un +20%), il deterrente basterebbe per scoraggiare gli holdout, i quali si troverebbero con titoli di fatto sub e con opzione in favore dell'emittente;
- buyback in economia, Dallara e Venizelos a banchettare assieme, i forum ad aprire nuove discussioni sullo stato canaglia e tutti a studiare il diritto greco.

Per dare l'idea, un consigliere legale del governo greco in tema di ristrutturazione del debito, in un suo paper dal poco rassicurante titolo "How to Restructure Greek Debt" scriveva:

The EU’s post-Deauville assurance that there will never be a
restructuring of an existing Eurozone sovereign debt instrument (at least until 2013) presents something of an obstacle to any pre-2013 restructuring of Eurozone sovereign debt instruments. The face-saving solution may be linguistic. A voluntary liability management transaction undertaken by the debtor country before 2013, the argument goes, is not a “restructuring” as that term was used in the post-Deauville assurance. Restructuring, it may be claimed, connotes a degree of coercion on the affected creditors. But if the creditors themselves elect voluntarily to participate in a liability management transaction to improve the creditworthiness of their debtor, who in the official sector can or
should gainsay that decision?

One legislative measure that might be perceived as balanced
and proportional in these circumstances, however, would be to enact what
amounts to a statutory collective action clause. It could operate in this way: local law would be changed to say that if the overall exchange offer is supported by a supermajority of affected debtholders (say, 75%, to use the conventional CAC threshold), then the terms of any untendered local law bonds would automatically be amended so that their payment terms (maturity profile and interest rate) match those of one of the new instruments being issued in the exchange.

Ripropongo il link allo scritto integrale con prefazione dell'aprile scorso: http://faculty.london.edu/mjacobides/assets/documents/Greek_Debt_-_The_Endgame_Scenarios.pdf

C'è da aggiungere che nello specifico il prospetto delle Boi subordinate consentiva di già la variazione dei termini con voto a maggioranza qualificata (66%). Che essendo l'offerta al 20%, occorrevano 250k di nominale per partecipare allo scambio (nuovo titolo di nominale minimo pari a 50k) e quindi votare la variazione dei termini. Che il debito residuo veniva quindi azzerato, avendo l'emittente acquisito la facoltà di richiamarlo a 1c ogni 1k euro. Opzione regolarmente esercitata, tranne che sulle emissioni su cui il quorum non è stato raggiunto e che quindi continuano ad onorare i termini originari, quale la 482 ben nota nella discussione sulle perpetue. La quale, per la cronaca, nei giorni scorsi si poteva vendere a 30 ma che continuo a tenere..
 
Dalla chiacchierata di qualche giorno fa:



C'è da aggiungere che nello specifico il prospetto delle Boi subordinate consentiva di già la variazione dei termini con voto a maggioranza qualificata (66%). Che essendo l'offerta al 20%, occorrevano 250k di nominale per partecipare allo scambio (nuovo titolo di nominale minimo pari a 50k) e quindi votare la variazione dei termini. Che il debito residuo veniva quindi azzerato, avendo l'emittente acquisito la facoltà di richiamarlo a 1c ogni 1k euro. Opzione regolarmente esercitata, tranne che sulle emissioni su cui il quorum non è stato raggiunto e che quindi continuano ad onorare i termini originari, quale la 482 ben nota nella discussione sulle perpetue. La quale, per la cronaca, nei giorni scorsi si poteva vendere a 30 ma che continuo a tenere..

Fai bene a chiarire ... le Irish erano subordinate ... le nostre sono "senior" ...
Che poi abbiano inchiappettato i bondholder e fatto una "legge su misura" è un altro discorso.
 
"Fallimento e Marshall Plan"

"Basta con la farsa del salvataggio della Grecia" chiama il Spiegel

Pubblicato: Martedì, 7 Febbraio 2012





"Fine della farsa" delle chiamate di soccorso greche per la rivista tedesca Spiegel, criticando l'atteggiamento sia del governo tedesco e francese e ad Atene, esortando tutte le parti a spostare "la soluzione più onesta, il fallimento" con un "Piano Marshall" per la Grecia.

Nell'articolo principale nella versione elettronica Martedì, in un paesaggio dominato da titoli come "un momento di verità" e "grande poker intorno ad Atene" - la rivista tedesca chiede che tipo di salvataggio porta alla più profonda recessione, disoccupazione, crescente debito e l'isolamento del paese e del suo sistema bancario da parte dei mercati "senza dare la minima indicazione che qualcosa può essere migliorato."

Il nuovo pacchetto, il commentatore ritiene che, semplicemente rimandare il problema e aggiungerà ancora di più i cittadini greci. "E 'tempo di una confessione politica: La pratica del" bastone e carota "fallito, non si applica l'idea che il paese può essere liberata dal fardello del debito con programmi di austerità duri e pacchetti di aiuti condizionali," dice.

Sia il governo greco e la "Merkozi", continua, sapendo che gli impegni non saranno rispettati, ma tutti continuano "per motivi di politica interna". E solo i riferimenti ai recenti "disciplina commissario" o "fondo di greco per il rimborso degli interessi" mostra il grado di irrazionalità dei negoziati.

Invece di tutto questo, l'autore propone la "soluzione più onesta del fallimento, vale a dire un generale" haircut ", che coinvolgerà i paesi della BCE ed europeo." Ciò avrebbe conseguenze incalcolabili, mentre la zona euro, e costi più elevati per i governi europei, ma se combinato con un "reale opportunità di crescita, con una sorta di" Piano Marshall ",", conclude l'articolo, "sarebbe allora un pacchetto di salvataggio vale la pena Il suo nome ".

(Ta Nea)

***
Link originale dello "Spiegel", riportato da Nobody, nelle pagine indietro.
 
In serata una riunione dei leader politici con il Primo Ministro

Papademos nuovo appuntamento - pomeriggio Dalaras

Pubblicato: Martedì, 7 Febbraio 2012

Ultimo aggiornamento: 2012/02/07 18:45

Solo per il web





Nuovo appuntamento del Primo Ministro Lucas Papademos, il presidente del Financial Institute (IIF) Charles Dalaras è prevista per oggi. L'incontro è previsto per discutere gli ultimi dettagli per il PSI. Più tardi nella serata sarà la riunione decisiva del leader politici con il Primo Ministro. Nelle fasi finali dei negoziati con la troika per finalizzare i termini del contratto di mutuo in materia di lavoro. Il ministro del Lavoro George Koutroumanis ha incontrato il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos e in pochi giorni si forma il progetto definitivo del contratto preliminare per il nuovo contratto di finanziamento, come modificato dopo una trattativa durata molti giorni.


La troika ha chiesto di incontrare i leader dei partiti politici che sostengono il governo a spiegare le sue esigenze, che sono state presentate per iscritto ad un testo di 16 pagine al fine di essere pienamente informati prima del loro incontro con il Primo Ministro stasera.

Nel frattempo, PASOK, ND e LAOS viene chiesto di decidere se sostenere l'accordo e, soprattutto, se si a votare, le misure di austerità e tagli richiesti dagli istituti di credito.

George Papandreou, Antonis Samaras e George Karatzaferis tornerà in serata presso la Mansion Maximos a dire "sì" o "No" al austerità che viene fornito con il contratto di prestito nuova operazione per EUR 130 miliardi.

Le tre grandi questioni nelle richieste dei creditori sono licenziamenti nel settore pubblico, il salario minimo legale e di pensioni complementari.

(Ta Nea)
 
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