Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 3

Come volevasi dimostrare: le banche greche sono cotte.

Alla radice del probelma del debito greco non è il debito pubblico in se stesso, bensì la sottocapitalizzazione del sistema bancario a causa dei ripetuti tagli, il bb ed il Psi, che ha finito per creare una voragine nei conti delle banche. Sembra quindi che gli aiuti non siano ancora sufficienti e che soprattutto il taglio ulteriore del debito in mano ai privati si rivelerebbe, come sono stati i precedenti, un boomerang che ripresenta il problema finanziario aggravandolo. Finalmente si capisce che la radice del probelma non è il debito in mano ai privati persone fisiche, che oramai rappresenta un'esigua percentuale del debito greco. Il vero problema del debito greco oramai s'identifica con il residuo debito in mano alle banche o istituzionali ma soprattutto il debito in mano agli stati membri ossia i creditori del settore pubblico ossia l'OSI. Insomma in futuro la questione di coinvolgere il settore ufficiale per rendere sostenibile il debito greco sarà ineludibile.
Credo infine che i futuri tagli difficilmente coinvolgeranno il debito esiguo in mano ai privati innescando un processo di ascesa dello spread e quindi vanificando tutto il lavoro faticoso fin qui svolto. Sarebbe credo una pazzia. Purtroppo sappiamo che la pazzia non è estrania alla "etica" dei governi attuali dei paesi "virtuosi" ed in primis a quella dell'attualle governo tedesco.
Οι ΓεÏμανοί Ï€Ïέπει να Ï€Ïοετοιμάζονται για το Ï„Ïίτο πακέτο στήÏιξης της Ελλάδας – Τα εκατοντάδες δισ. ποÏ̾ δόθηκαν για την αποτÏοπή του Grex
 
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Ho sempre avuto bond argentini, hanno un buon rendimento; Griesa non dovrebbe impedire il pagamento delle cedole; con la storia del processo ne ho vendute e poi ricomprate.

anche io un cippino..peccato non aver mantenuto quelle che avevo comprato a 25...
cmq mi sembra che i rendimenti dei bond siano legati oramai a doppio filo...
se salgono quelli europei ora finalmente salgono anche i greci... e quelli argentini che hanno meno concorrenza e quindi scendono di rendimento...
ancora non ho capito se tutto questo è positivo in termini macroeconomici oppure no..
 
Altra giornata positiva per i nostri bond, insieme a quelli del Club Med, con registrano un ulteriore restringimento dello spread sul Bund.
Il clima favorevole innestato da oltreoceano è arrivato in Europa, spingendo borse e debiti sovrani. Non mancano poi specificità nazionali, ma il clima è decisamente migliorato.

I nostri GGB sono risaliti lungo quella strada che definirei "maestra" dello storno, risalita, storno, risalita ... se è quello che ipotizzo le banche greche son tornate ad acquistare. D'altra parte quale titolo migliore, per loro, da mettere in portafoglio?
Credo che il prossimo obiettivo - in una visione positiva - per il benchmark sia attorno a quota "60", poi lì ci potremmo fermare per un pò con i trentennali in zona "47".

I prossimi mesi saranno piuttosto decisivi per il futuro di Atene: i capitali esteri dovrebbero iniziare a tornare insieme al varo del programma di privatizzazioni che potrebbe contribuire a fermare l'emorragia del PIL dando un pò di slancio ad un'economia immiserita da 5 anni di recessione.
I prossimi sforzi di Samaras dovrebbero concentrarsi nel promuovere l'immagine di un paese che vuole tornare a crescere.

Intanto nel paese cresce la polemica intorno alla "Lista Lagarde" e all'intreccio tra evasione e malaffare politico. Gli eventi potrebbero dare il via ad una nuova fase di rinnovamento e pulizia del tessuto politico nazionale.

Come potete osservare, tutto l'insieme del Club Med è sui minimi del periodo. Anche se non sussistono dati macroeconomici per giustificare un simile risultato, non possiamo fare a meno di constatare il dato.
Il 2013 sarà ancora un anno duro, ma forse si vede già la luce in fondo al tunnel.


Grecia 987 pb. (1005)
Portogallo 495 pb. (519)
Spagna 353 pb. (358)
Irlanda 298 pb. (297)
Italia 276 pb. (283)
Belgio 72 pb. (69)
Francia 64 pb. (63)
Austria 42 pb. (42)

Bund Vs Bond -41 (-39)
 
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Bond euro, Bund in calo dopo comparsa dubbi stimolo Fed

venerdì 4 gennaio 2013 08:30




http://it.reuters.com/articlePrint?articleId=ITL5E9C40VN20130104


LONDRA, 4 gennaio(Reuters) - Apertura in calo per i future sul Bund, calo che estende il declino delle scorse sedute. A pesare sui governativi tedeschi, le minute della Fed che fanno intravedere un possibile minor impegno del programma di acquisto bond da parte dell'istituto centrale Usa.


La Fed ha pubblicato ieri i verbali della sua riunione di dicembre che mostrano che, anche se l'istituto centrale sembra orientato a continuare nell'acquisto di bond per stimolare la crescita economica, alcuni policymaker sono perplessi da questa politica. Le minute evidenziano quindi crescenti dubbi sugli effetti collaterali del programma di stimolo della federal Reserve.

"C'è delusione sulle minute Fed, è questo il fatto principale... presumibilmente sperano che le cose in economia si riprendano nella seconda metà dell'anno in modo da non dover più procedere col 'quantitative easing'" dice un trader. Le minute della Fed hanno aumentato le attese del mercato per il dato sull'occupazione Usa in agenda oggi.

"La Fed ha detto chiaramente che manterrà una politica accomodante fino a che la disoccupazione non scenderà al 6,5% o sotto, quindi forti dati sul lavoro accresceranno indubbiamente le aspettative di una Fed più restrittiva" scrivono in una nota gli analisti di Tradition brokerage.

Le stime sul dato relativo all'occupazione Usa in dicembre, sono di un aumento degli impieghi di 150.000 unità contro quello di 146.000 registrato in novembre. Ieri il rapporto Adp, redatto in collaborazione con Moody's Analytics, ha mostrato per il settore privato Usa la creazione di 215.000 posti di lavoro, ben sopra le attese, limitate a 133.000.
 
Con la misura di austerità

Avvertimenti del FMI ufficiali circa l'impatto di tagli alla spesa

Inviato: Venerdì 4 Gennaio 2013







La ricerca condotta da parte del Fondo monetario internazionale ha dimostrato che il "legame le fila" in paesi economicamente sviluppati non è più il fattore principale per la promozione dello sviluppo in relazione al momento in cui la crisi economica era al suo apice, però, alcuni governi dovrebbero essere particolarmente consapevoli dei costi drastici tagli.

Il FMI è stato al centro di aspre critiche nel mese di ottobre, quando ha ammesso che i piani di austerità proposto, quando aveva rotto la crisi economica, si è rivelato più costoso del previsto, creando danni economici, tre volte più del previsto.

La relazione redatta dal capo economista del FMI, Olivier Blanchard e il suo compagno Daniel Lee afferma che l'impatto di questi programmi sembrano svanire come l'economia comincia a recuperare.

Il rapporto pubblicato nel mese di ottobre ha scatenato una tempesta di critiche per i tagli drastici nel bilancio delle economie europee già congestionate, spingendo il FMI per ammorbidire le raccomandazioni sulle misure di austerità nella zona euro. Il rapporto afferma inoltre che per forzare i paesi in una difficile situazione finanziaria, ridurre drasticamente i loro deficit sarebbe in realtà controproducente.

In un rapporto pubblicato Giovedi, i due economisti ha detto che il sondaggio è stato condotto nel 2009-2010 nei paesi economicamente più sviluppati.

Nonostante il fatto che le opinioni di Lee Blanchard e non rappresentano quelle del Fondo monetario internazionale, il capo economista del Fondo esercita una forte influenza nella formazione della "visione economica" del FMI. "Coloro che hanno fatto previsioni sottovalutato in modo significativo i moltiplicatori finanziari, come conseguenze a breve termine dei tagli drastici alla spesa pubblica e aumenti delle imposte dell'attività economica."

Nella loro relazione, i due economisti dicono l'impatto della spesa pubblica sull'economia varia a seconda del paese e lo stato dell'economia. Anche avvertono che i governi non devono ritardare le misure di austerità, ma devono tener conto dell'impatto negativo che essi hanno sullo sviluppo del paese.

Il capo economista Olivier Blanchard del FMI ha dato essenzialmente nuovo, più realistico per quanto riguarda il moltiplicatore fiscale deve essere applicato per ogni paese.


Il moltiplicatore fiscale utilizzato per calcolare la percentuale di riduzione del PIL di un paese attraverso misure fiscali di cui importo. Il moltiplicatore fiscale è utilizzato in Grecia negli ultimi tre anni è stato 0,5, mentre secondo i nuovi dati dovrebbero essere pari a 1,7 -1,8.


In parole povere, fino a poco tempo, l'FMI UE e BCE calcola che per ogni milione di risparmio di spesa pubblica, perde 50 centesimi fuori produzione.Tuttavia, in realtà l'adattamento violento ha portato a un risparmio ogni 1 € a 1,8 euro ha perso dalla produzione. Certamente questa discrepanza è associato a carenze cumulative dell'economia greca e la mancanza di trasparenza che si è intensificato il problema.


Tuttavia, la Banca centrale europea ritiene che la vista estremo che moltiplicatori fiscali sono ora così in alto, che il risanamento dei conti pubblici nella recessione nell'Eurozona nutre è destinato a fallire. Un bollettino mensile di dicembre sono state emesse dalla Banca centrale ha difeso la sua regolazione ampia fiscale e riabilitazione politica delle finanze pubbliche e degli oggetti da previsioni specifiche espresse dal Fondo monetario internazionale sulla questione.


(Ta Nea)
 

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