È tutto molto semplice e non c'è nulla di incredibile, se non per chi si ostina ad affrontare il problema da un punto di vista sbagliato.
La Lagarde - che pure non fa parte dell'elenco delle persone che stimo - ha detto semplicemente ciò che è ovvio per qualsiasi persona che guarda in faccia la realtà, ossia che il grexit e' una possibilità. Ebbene, cosa c'è da sorprendersi? È del tutto scontato che se un bond a due anni in valuta che ha tassi allo 0,05% rende circa il 25% esiste un considerevole rischio di default.
Un'altra cosa di cui non c'è affatto da sorprendersi e' che il tanto auspicato accordo non arrivi. È ovvio che una coalizione di governo che è unita solo dalla lotta all'austerità non può trovare accordi con la tecnocrazia che dell'austerità fa la sua arma di battaglia. Se Tsipras voleva chinare il capo si alleava con Theodorakis e Venizelos, con cui ha maggiore affinità ideologica, non certo con la destra di Kammenos.
Infine, e' ovvio che la tecnocrazia prosegua a propagandare l'austerità, perché l'euro funziona grazie ad essa. Essendo moneta non stampabile costringe a pagare i debiti con misure recessive, che portano la politica e i cittadini - una volta debitori - sotto il controllo della finanza.
Non dite che Potter non vi aveva avvertito. Semplicemente avete preferito continuare a tirare righe sui grafici e a leggere le pseudo news che circolano sui media, anziché valutare il quadro politico della situazione, la reale volontà e la potenza delle forze in campo.
Ciò premesso, credo che alla fine la Grecia rimarrà nell'euro, perché la tecnocrazia non desidera perdere pezzi, ma solo eliminare i nemici, quindi ritengo che Tsipras farà la stessa fine di Papandreou, Berlusconi e Zapatero. Il crollo del governo Tsipras dimostrerà l'asserita inefficacia delle politiche anti austerità e frenerà l'ascesa dei partiti analoghi. Poi i media continueranno a parlarvi dell'utilità dell'euro, e la recessione ed il pensiero unico mondialista continueranno.