Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 3 (4 lettori)

russiabond

Il mito, la leggenda.
Semplicemente perché l esito non è così scontato
Semplicemente perché il governo non è stato come ponzio pilato che ha affidato ai giudei la scelta, ma si è schierato

...esatto Ferdo

...se prima avevamo un piano ...trattativa e firma compromesso onesto

ora andiamo a tirare freccette...

il referendum avendo syriza " schierata" ...per il NO

CONVINTISSIMAMENTE per il NO

è diventato tirare freccette...
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Russia, al momento è molto più probabile che vincano i si.
Perciò stiamo ancora in sella

...ti ripeto il messaggio

la quota percentuale di portafoglio determina gli acquisti o le vendite

qui ci sono persone che hanno l 1 % di portafoglio e detengono 100 k di grecia scadenza breve ...

ti ho reso l idea...o non ti è chiaro...se perdono l 80 % di valore loro perderanno dalla tradata circa 0.70 % di portafoglio...

è la size oltre al timing a fare la differenza...
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
...mio scenario

lunedi il mercato scarica di brutto
martedi trova dei minimi un floor
da mercoledì sali e scendi.in base ai sondaggi
sul referendum
venerdi ultimo giorno di mercati prima dell esito del referendum massimi della settimana se ripeto se sondaggi a favore meglio se abbondantemente a favore dei SI i.m.h.o.
 

arkymede74

Forumer storico
Io me la sentivo ma non ho avuto il coraggio di buttare via qualche decinaK di denaro così tanto sudato . MI mangio le mani da almeno 6 mesi . Obama non si è sentito al riguardo per niente :mumble:

eh si'..con il senno del poi..tutti bravi.. è cosi' che hai quadruplicato il capitale in men ch enn si dica?? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 

camaleonte

Forumer storico
Sabato, 27 Giugno 2015 07:08
Il bluff di Tsipras
dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font Stampa Add new comment
Il bluff di Tsipras
Il commento ai mercati finanziari di Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr

L’impressione è che i toni perentori dei rappresentanti dei creditori stiano rafforzando la percezione del mercato che sono loro a disporre della mano più forte. Mentre a Tsipras, stretto tra le ambizioni della sua piattaforma elettorale e il desiderio del suo popolo di evitare un default dalle molte incognite, il bluff sia scoppiato in mano.
Non a caso, le dichiarazioni di parte greca, almeno a giudicare da quanto riportato sui media, si sono fatte assai meno sprezzanti. Per farsi un idea dell’evoluzione dell’opinione pubblica in Grecia basta guardare a quella dei sondaggi. Se a inizio maggio il 52% degli intervistati riteneva che restare nell’€ fosse la priorità per il governo, ma il 70% riteneva che questo non dovesse violare le proprie direttive, la settimana scorsa il 70% ha espresso il desiderio di restare nell’€ a ogni costo.
Ritengo che il margine di manovra per Tsipras sia finito. Attribuisco l’80% di probabilità ad un epilogo in cui il Premier greco si accorderà con l’EU (magari con la promessa di aprire un tavolo di trattative sulla ristrutturazione del debito) e passerà la proposta in parlamento con l’aiuto dell’opposizione. Il restante 20% si divide tra questi 2 scenari, equivalenti nelle conseguenze: 1) Tsipras ha fatto la sua ultima proposta, conscio che sarebbe stata rigettata, con il fine di attribuire il più possibile la colpa del default all’EU 2) Le pensioni sono un tabu’ troppo grosso per il Governo greco, e fanno affondare l’accordo a un metro dal traguardo.
Avendo attribuito una probabilità ridotta, ma non trascurabile, ad un default greco, provo a delineare brevemente quelle che secondo me sarebbero le conseguenze.
Si è fatto un gran parlare dell’impatto simbolico e concettuale di un eventuale uscita dall’€ della Grecia (probabile epilogo di un default disordinato) sull’unione monetaria: creerebbe un precedente, minerebbe il dogma dell’irreversibilità dell’€, rendendo più vulnerabile l’Unione. Su questo punto osservo che da mesi si discute di un uscita della Grecia, con i principali leaders che hanno chiaramente modificato la loro dialettica da “L’€ è indivisibile” a qualcosa che si può riassumere con “Vogliamo la Grecia nell’€, ma sta ai Greci decidere se vi vogliono restare”.
Dov’è questo dogma dell’irreversibilità? A mio parere una volta che la permanenza nell’unione monetaria dipende da una serie di eventi dall’esito incerto, il dogma è morto, e l’effettiva permanenza modifica di poco come questa unione viene percepita. Ciò di cui bisogna discutere è se l’unione può sopravvivere all’eventuale dipartita di uno dei suoi membri.
Nel breve, mi pare di poter rispondere affermativamente. Rispetto a 4 anni fa diverse cose sono cambiate:
1) L’esposizione alla Grecia è diminuita tantissimo, ed è localizzata quasi interamente sui bilanci pubblici. Quattro anni fa era assai più elevata e non si sapeva chi era esposto e in che misura, il che rendeva le banche e le altre istituzioni finanziarie diffidenti l’una nei confronti dell’altra, bloccando di fatto il sistema finanziario.
2) L’EU ha prodotto una lunga serie di schemi in grado di isolare il problema ed evitare il contagio: L’ESM, l’OMT, gli stress test , la sorveglianza e le ricapitalizzazioni bancarie, il QE e le TLTRO
In questo senso ritengo che l’uscita della Grecia non produrrebbe più di una moderata fase di stress sui mercati, presumibilmente affrontata dalle autorità monetarie con ulteriori dosi di stimolo, e dai paesi membri con un aumento degli sforzi di integrazione.
Più difficile da valutare il rischio geopolitico, sebbene le recenti dichiarazioni di parte russa non lascino intendere particolare fervore imperialista.
A medio termine, ci sarebbe da discutere ampiamente se il fenomeno greco sia un one off, o non sia piuttosto un sintomo di un difetto di costruzione dell’€, destinato a replicarsi via via in altri paesi, un po’ come il collasso del più debole dei Broker -Dealers, Bear Stearns, ben lungi dal essere un problema localizzato, fu il sintomo della crisi di un business model.
Su quest’interrogativo, la risposta definitiva è assai lontana nel tempo.

Fonte:formiche.net

Il bluff di Tsipras
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Ipotizzando lo scenario migliore che vincano i SI
il problema che avremo da lunedi tra 8 giorni...sarà
avere Tsipras e Varoufakis al loro posto
la vera svolta sarebbe che ....altri...che ci sono di Syriza apprezzati per quanto possano apprezzare gente di Syriza in Europa prendano il loro posto...
Hanni fatto troppi danni si son bruciati la faccia ...
 

FNAIOS

Aribuongiorno

Ok, il referendum è passato ed a questo punto tutto il debito (PS e OS) sono in mano ai cittadini greci, fino a martedì l'OS può ancora inventarsi una qualche soluzione alla vicenda (insieme alla Grecia) per cercare una soluzione comune e annullare il referendum (che mette a rischio il capitale parola di roberto carlino). L'esisto del referendum è scontato solo nei sondaggi dove tutto fa supporre un sì, anche se ovviamente la maggioranza votata farà pushing per il no.

Dal lato dello scontro UE/Grecia spero che prevalga la ragione, ma vista l'alzata di testa di Tsipras è ovvio che molti nel settore ufficiale si incazzano e quindi la trattativa diventa più aspra, cioè se dovessero tornare ai tavoli potrebbero continuare a fare a cazzotti più di prima fino a martedì.

Peccato, per 2/3 mezzi punti ancora in discussione che non cambiavano di molto né l'economia greca già al collasso né la posizione creditoria, fare tutto questo casino non ha senso, mi chiedo dove abbiano pescato i negoziatori.

Capisco tutti quelli che hanno scommesso su un esito positivo come me e che la prox settimana forse vedranno evaporare un buon 50% della scommessa se non di più (tra mercati chiusi, oppure aperti in tracollo, in questo senso non so cosa sia meglio) ma questa decisione notturna di Alex, sebbene già abbondantemente prevista come ipotesi su questi stessi canali mesi fa, è arrivata con un tempismo degno solo di un tentativo in estremis di salvarsi il cul0 e ripeto, ormai ad accordo fatto, il che è più grave e ancora più "inatteso". E ripeto ancora se volevano tirare ancora fino a martedì avevano mille altri modi per farlo invece che trasferire l'onere della decisione e condannare il popolo stesso ad un destino incerto (senza contare i disagi passeggeri).

A proposito dell'eventuale "recovery" cioè quanto resta dell'investimento in GGB in caso di "no" le ipotesi sono tutte perfettamente accademiche, perché una volta saltato completamente il banco tutti i tipi di creditori possono decidere come meglio credono a prescindere dalle varie clausole, come anche la Grecia a proposito degli OS, del PS o di tutti e due. Per certo una situazione di indecisione totale causata da un risultato referendario "antipatico" (come direbbe Schauble) butterebbe benzina sul fuoco già acceso.

Happy domenica.
Forse.

P.S.

Nel pomeriggio mi pare decisione ELA.
 
Ultima modifica:

russiabond

Il mito, la leggenda.

...infatti in un economia che non esiste ...di fatto
Syriza
Doveva comportarsi in maniera tale nel rapporto con le istituzioni nel trattare...l accordo altro che battere i pugni
oppure facevi la sceneggiata e pii " chiudevi" perche comunque ti conviene e ristrutturavi a novembre 15

strategia seguita da Tsipras fino ad ora a capzum...
ha scelto il partito anziché lo stato...
se dovessero vincere i NO

dracamizza ? ...il gioco gli è scappato di mano...i ricchi greci ...resteranno semore piu ricchi i ooveri sempre più poveri...
 

Users who are viewing this thread

Alto