Val
Torniamo alla LIRA
Citofonate a questi deputati.
Anime pie in Parlamento, vogliono ancora droga libera. Via i reati. Fuori dalle carceri.
Ci sono ancora deputati che pretendono di stabilire il diritto alla droga. Senza rendersi conto del male che fanno a chi la usa e alla società.
Il solito radicale, Magi.
Dal Pd, la Bruno Bossio, Pini e Andrea Romano.
Poi, la carica dei Cinquestelle: Aiello, Brescia, Casa, Deiana, Ficara, Giarrizzo, Masi, Olgiati, Perantoni, Sarli, Serritella, Termini, Elisa Tripodi, Vianello.
E pure una grillina emigrata al gruppo misto, Vizzini.
Costoro, da martedì scorso, hanno il diritto di veder discussa un’altra infelice proposta di legge che mira a scardinare le norme – già insufficienti – per la lotta alla droga.
“Riduzione della pena per la produzione, l’acquisto e la cessione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità”, scrivono nel titolo della bozza di norma.
Sono quelli per i quali se la droga è leggera non fa male e poi passeranno a quella pesante. La proposta è stata assegnata alla commissione giustizia di Montecitorio.
Del resto, lo scrivono con chiarezza nella relazione che accompagna la loro follia legislativa.
Siccome secondo loro le leggi vigenti non sortiscono gli effetti sperati, propongono di sfoltire le carceri.
Ecco che cosa sostengono: “Dei quasi 60.000 detenuti presenti in carcere al 31 dicembre 2018, ben 14.579 lo erano solo a causa dell’applicazione dell’articolo 73 del testo unico
(sostanzialmente per detenzione a fini di spaccio), altri 5.488 lo erano per l’applicazione del- l’articolo 73 in associazione con l’articolo 74 dello stesso testo unico
(associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti) e solo 940 lo erano esclusivamente per l’applicazione dell’articolo 74″.
Quindi, riduciamo le pene, così escono più facilmente per tornare a spacciare droga.
E’ una logica aberrante che mettono nero su bianco nella loro proposta di legge.
Sono ansiosi, gli onorevoli deputati:
“Preoccupa, poi, l’ulteriore aumento degli ingressi in carcere di tossicodipendenti, che ha toccato il record del 35,53 per cento”.
Li portano dentro perché non piacciono alle forze dell’ordine o perché commettono reati?
Non lo spiegano. Drogarsi è un diritto, e che sarà mai…
Anime pie in Parlamento, vogliono ancora droga libera. Via i reati. Fuori dalle carceri.
Ci sono ancora deputati che pretendono di stabilire il diritto alla droga. Senza rendersi conto del male che fanno a chi la usa e alla società.
Il solito radicale, Magi.
Dal Pd, la Bruno Bossio, Pini e Andrea Romano.
Poi, la carica dei Cinquestelle: Aiello, Brescia, Casa, Deiana, Ficara, Giarrizzo, Masi, Olgiati, Perantoni, Sarli, Serritella, Termini, Elisa Tripodi, Vianello.
E pure una grillina emigrata al gruppo misto, Vizzini.
Costoro, da martedì scorso, hanno il diritto di veder discussa un’altra infelice proposta di legge che mira a scardinare le norme – già insufficienti – per la lotta alla droga.
“Riduzione della pena per la produzione, l’acquisto e la cessione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità”, scrivono nel titolo della bozza di norma.
Sono quelli per i quali se la droga è leggera non fa male e poi passeranno a quella pesante. La proposta è stata assegnata alla commissione giustizia di Montecitorio.
Del resto, lo scrivono con chiarezza nella relazione che accompagna la loro follia legislativa.
Siccome secondo loro le leggi vigenti non sortiscono gli effetti sperati, propongono di sfoltire le carceri.
Ecco che cosa sostengono: “Dei quasi 60.000 detenuti presenti in carcere al 31 dicembre 2018, ben 14.579 lo erano solo a causa dell’applicazione dell’articolo 73 del testo unico
(sostanzialmente per detenzione a fini di spaccio), altri 5.488 lo erano per l’applicazione del- l’articolo 73 in associazione con l’articolo 74 dello stesso testo unico
(associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti) e solo 940 lo erano esclusivamente per l’applicazione dell’articolo 74″.
Quindi, riduciamo le pene, così escono più facilmente per tornare a spacciare droga.
E’ una logica aberrante che mettono nero su bianco nella loro proposta di legge.
Sono ansiosi, gli onorevoli deputati:
“Preoccupa, poi, l’ulteriore aumento degli ingressi in carcere di tossicodipendenti, che ha toccato il record del 35,53 per cento”.
Li portano dentro perché non piacciono alle forze dell’ordine o perché commettono reati?
Non lo spiegano. Drogarsi è un diritto, e che sarà mai…