Questo è uno dei pochi rticoli da leggere e sul quale riflettere.
Difficilmente un'azienda (e scrivo Azienda non un ufficio od un negozio)
viene riaperta dopo la chiusura. Troppi problemi burocratici.
Troppi investimenti da fre. Troppe tasse (eventualmente) da pagare.
L'Istat rivela che dal 2011 al 2014 il nostro Paese ha perso ben 194mila imprese (-4,6%),
con un numero di addetti coinvolti nella crisi pari a 800mila unità (-5%).
L'effetto dell'ultima recessione, dunque, è stato molto pesante, come si legge nel quinto
"Rapporto sulla competitività dei settori produttivi".
Vediamo quali sono stati i settori maggiormente colpiti.
Le costruzioni hanno risentito in modo pesante dalla crisi (-10% di imprese, -20% di addetti, -30% di valore aggiunto).
Più contenute, invece, le perdite subite nel manifatturiero (-7,2% d'imprese, -6,8 di addetti) e nei servizi di mercato (-4,7 e -3,3%).
Nel periodo compreso tra il 2011 e il 2014 una impresa su due ha ridotto il valore aggiunto
in tutti i settori manifatturieri e in quasi tutto il terziario.
Le imprese più colpite dalla crisi sono quelle che vendono soltanto sul mercato interno.