dondiego49
Forumer storico
Grecia, tagli a pensioni e assegni familiari
Telefonata Monti-Merkel-Papademos
Il caso Atene doveva essere uno dei temi del bilaterale italo-tedesco, saltato per la crisi istituzionale in Germania. Il premier promuove una teleconferenza sostitutiva con Merkel e Papademos. Malgrado la "mediazione", l'Italia resta sulla linea della fermezza
Lo leggo dopo
I dipendenti di un ente statale appena disciolto in piazza ad Atene per contestare i licenziamenti di massa
ATENE - La questione greca doveva essere uno dei tempi dell'incontro bilaterale in programma oggi a Roma tra il premier Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel e saltata per l'improvviso precipitare della crisi istituzionale in Germania. In vista della riunione dell'Eurogruppo di lunedì prossimo che dovrebbe dare il via libera ai 130 miliardi di nuovi aiuti ad Atene, nei giorni scorsi Monti aveva cercato una posizione mediana tra la durezza germanica e le proteste, arrivate anche al Parlamento europeo, per l'eccesso di misure imposte alla Grecia ed alla sua popolazione e che minacciano di deprimere un Paese sull'orlo del baratro.
Per mantenere fede al suo ruolo nell'occasione, dopo l'annullamento del bilaterale italo-tedesco Monti si è fatto comunque promotore di una teleconferenza, in programma a fine mattinata, con la cancelliera Merkel e il premier greco Lucas Papademos.
Le pretese di Bruxelles avevano sollevato le proteste del gruppo socialdemocratico al Parlamento europeo che ha accusato l'Unione di aver messo da parte lo spirito di solidarietà e mutuo sostegno che è uno dei cardini sui cui è nata la comunità europea. Mario Monti, a margine del suo intervento di mercoledì a Strasburgo, aveva ammesso che forse le richieste erano eccessive, aggiungendo però che in tal caso rappresentano "una sorta di compensazione tardiva, forse troppo forte, rispetto a delle pratiche e dei costumi politici del passato in Grecia". Monti ha fatto espressamente riferimento alle "frodi statistiche nelle dichiarazioni a Eurostat, ed una serie di pratiche di questo tipo che hanno portato il paese ad avere grandi debolezze strutturali e grandi deficit nel debito pubblico".
Detto ciò, quella del governo italiano sarebbe stata probabilmente una mediazione sui modi e i toni - soprattutto quelli del ministro-mastino delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble - , perché la linea di condotta resta quella europea (e tedesca) per cui la tutela dell'Eurozona viene prima dell'umana comprensione.
Il governo greco, intanto, presenterà oggi un progetto di legge in Parlamento per nuovi tagli alle pensioni e ai benefici per le famiglie numerose ed arrivare all'ulteriore risparmio di 325 milioni di euro ultima condizione posta da Ue, Fmi e Bce - la cosiddetta Troika - per concedere i nuovi prestiti. Atene ha programmato di approvare il pacchetto entro domenica, così che la riunione dell'Eurogruppo di lunedì possa finalmente dare il via libera agli aiuti.
Finora, la Grecia ha varato misure di austerità per 3 miliardi di euro e un pacchetto di riforme economiche che ha compreso anche la privatizzazione di enti ed aziende pubbliche. L'Ue chiede inoltre che le misure approvate in questi mesi dal governo di unità nazionale siano mantenute invariate anche dall'esecutivo che nascerà dalle elezioni anticipare convocate per aprile. Un impegno in tal senso è stato chiesto ai leader dei partiti che compongono l'attuale maggioranza.
Il weekend dovrebbe servire alla Grecia a soddisfare dunque la terza condizione, ovvero la copertura del gap di bilancio di 325 milioni di euro su cui Bruxelles e Atene discutono da un mese. Il governo greco negli ultimi giorni ha dovuto cedere sul punto che era stato decisivo anche per il governo precedente: il no a ritoccare le pensioni. Alla fine, i soldi mancanti saranno cercati proprio dagli interventi sulle e dal taglio sugli assegni a sostegno delle famiglie con 4 o più figli. (17 febbraio 2012) © Riproduzione riservata
Telefonata Monti-Merkel-Papademos
Il caso Atene doveva essere uno dei temi del bilaterale italo-tedesco, saltato per la crisi istituzionale in Germania. Il premier promuove una teleconferenza sostitutiva con Merkel e Papademos. Malgrado la "mediazione", l'Italia resta sulla linea della fermezza
Lo leggo dopo
ATENE - La questione greca doveva essere uno dei tempi dell'incontro bilaterale in programma oggi a Roma tra il premier Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel e saltata per l'improvviso precipitare della crisi istituzionale in Germania. In vista della riunione dell'Eurogruppo di lunedì prossimo che dovrebbe dare il via libera ai 130 miliardi di nuovi aiuti ad Atene, nei giorni scorsi Monti aveva cercato una posizione mediana tra la durezza germanica e le proteste, arrivate anche al Parlamento europeo, per l'eccesso di misure imposte alla Grecia ed alla sua popolazione e che minacciano di deprimere un Paese sull'orlo del baratro.
Per mantenere fede al suo ruolo nell'occasione, dopo l'annullamento del bilaterale italo-tedesco Monti si è fatto comunque promotore di una teleconferenza, in programma a fine mattinata, con la cancelliera Merkel e il premier greco Lucas Papademos.
Le pretese di Bruxelles avevano sollevato le proteste del gruppo socialdemocratico al Parlamento europeo che ha accusato l'Unione di aver messo da parte lo spirito di solidarietà e mutuo sostegno che è uno dei cardini sui cui è nata la comunità europea. Mario Monti, a margine del suo intervento di mercoledì a Strasburgo, aveva ammesso che forse le richieste erano eccessive, aggiungendo però che in tal caso rappresentano "una sorta di compensazione tardiva, forse troppo forte, rispetto a delle pratiche e dei costumi politici del passato in Grecia". Monti ha fatto espressamente riferimento alle "frodi statistiche nelle dichiarazioni a Eurostat, ed una serie di pratiche di questo tipo che hanno portato il paese ad avere grandi debolezze strutturali e grandi deficit nel debito pubblico".
Detto ciò, quella del governo italiano sarebbe stata probabilmente una mediazione sui modi e i toni - soprattutto quelli del ministro-mastino delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble - , perché la linea di condotta resta quella europea (e tedesca) per cui la tutela dell'Eurozona viene prima dell'umana comprensione.
Il governo greco, intanto, presenterà oggi un progetto di legge in Parlamento per nuovi tagli alle pensioni e ai benefici per le famiglie numerose ed arrivare all'ulteriore risparmio di 325 milioni di euro ultima condizione posta da Ue, Fmi e Bce - la cosiddetta Troika - per concedere i nuovi prestiti. Atene ha programmato di approvare il pacchetto entro domenica, così che la riunione dell'Eurogruppo di lunedì possa finalmente dare il via libera agli aiuti.
Finora, la Grecia ha varato misure di austerità per 3 miliardi di euro e un pacchetto di riforme economiche che ha compreso anche la privatizzazione di enti ed aziende pubbliche. L'Ue chiede inoltre che le misure approvate in questi mesi dal governo di unità nazionale siano mantenute invariate anche dall'esecutivo che nascerà dalle elezioni anticipare convocate per aprile. Un impegno in tal senso è stato chiesto ai leader dei partiti che compongono l'attuale maggioranza.
Il weekend dovrebbe servire alla Grecia a soddisfare dunque la terza condizione, ovvero la copertura del gap di bilancio di 325 milioni di euro su cui Bruxelles e Atene discutono da un mese. Il governo greco negli ultimi giorni ha dovuto cedere sul punto che era stato decisivo anche per il governo precedente: il no a ritoccare le pensioni. Alla fine, i soldi mancanti saranno cercati proprio dagli interventi sulle e dal taglio sugli assegni a sostegno delle famiglie con 4 o più figli. (17 febbraio 2012) © Riproduzione riservata