Idee e grafici. - Cap. 1 (4 lettori)

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dondiego49

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News

17/02/2012 15:47
Analisi giornaliera Ftse Mib: nuovi spunti sui 16.650
Gruppo Banca Sella
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Open: 16515; High: 16625; Low: 16435; Vol: 6.504 Prezzo corrente: 16610; Var: +1,61% (h. 15.20) COMMENTO: In mattinata, dopo un'apertura a 16515 ed una discesa a 16435, sono tornati gli acquisti che hanno riportato le quotazioni al di sopra di 16550, toccando un picco a 16625. Nella media i volumi. Per il pomeriggio: il superamento di 16550 riduce il rischio ribassista ma un nuovo impulso rialzista si avrebbe solo al superamento di 16650, con obiettivo 16770 ed estensioni (poco probabili) verso i picchi del 9 febbraio a 16860. Perdita di spinta su ritorni al di sotto di 16400/435, ma le vendite riprenderebbero solo alla rottura del supporto a 16300/350 (poco probabile), con obiettivo i minimi di ieri a 16185. Per le prossime sedute: Possibili movimenti in range al di sotto di 16860-17050 ed al di sopra di 15625, con supporto intermedio individuabile in area 16120/185. STRATEGIA: In mattinata non sono state aperte posizioni. SUPPORTI: 16400/435; 16300/350+; 16120/185++; 16000; 15870 RESISTENZE: 16650+; 16770+; 16860++; 17000/050++; 17250 NB: l'analisi del future FTSE/MIB si riferisce al contratto di Marzo 2012 A cura di: Maurizio Milano, Ufficio Analisi Tecnica - Gruppo Banca Sella Si prega di leggere il Disclaimer Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

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vediamo se inizia ora un po di discesa per la chiusura credo scenderà




News

17/02/2012 16:18
Eurostoxx50 future: ultimo aggiornamento
Federico Dalla Bona
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I prezzi hanno raggiunto i target di cui agli ultimi commenti a 2524 e 2527, ampliando ulteriormente il rialzo fino a 2532.0 prima di arretrare leggermente. Lo spazio compreso tra 2534/35 (resistenza ora più vicina) e 2521 (nuovo supporto più vicino) è zona di stabilizzazione, passibile al suo interno di ripetuti cambi di tendenza. Dovremo restare in attesa di una chiusura su grafici a 30 minuti esterna a questo range per ottenere nuovi segnali per le analisi di lunedì. Tutti i riferimenti tecnici verranno rivisti dopo la fine della giornata. Si prega di leggere il Disclaimer Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

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17/02/2012 17:00
Gestori, il peggio è alle spalle
Morningstar



I mercati tirano un sospiro di sollievo. Eurolandia non è più sull'orlo del baratro e nella seconda parte dell'anno l'emergenza dovrebbe rientrare. E' questa l'opinione dei gestori, interpellati da Morningstar nel consueto sondaggio mensile sulle previsioni per i prossimi sei mesi. La parola che più ricorre nei commenti è "consolidamento" dei corsi azionari prima di una crescita più stabile. Europa verso l'uscita dal tunnel Per il 57% dei gestori, le Borse europee rimarranno attorno agli attuali livelli nei prossimi mesi, seppur tra forte volatilità. Le iniziative delle istituzioni e dei singoli governi europei sono giudicate favorevolmente e la situazione, pur rimanendo critica a causa della Grecia, appare stabilizzata. I recenti rialzi delle quotazioni azionarie sono attribuite al fatto che gli operatori hanno riconsiderato le condizioni dell'Italia e della Spagna, ma per un deciso trend rialzista bisognerà aspettare ancora qualche mese. I gestori confermano comunque il minor pessimismo: coloro che prevedono una discesa dei listini sono meno del 10% (contro il 15% di gennaio e il 28% di dicembre). L'Italia stacca l'Ue A febbraio, la percentuale di ottimisti su Piazza Affari è del 52,4%, mentre quella dei pessimisti è scesa sotto il 10% di gennaio. L'Italia ha recuperato credibilità a livello internazionale, ma deve dimostrare di essere in grado di proseguire sulla via del risanamento. La Borsa italiana è stata fortemente attaccata dalla speculazione nel 2011 ed è stata penalizzata dal forte peso dei bancari. Le valutazioni, però, appaiono a sconto. Wall Street convince a metà Gli ultimi dati macroeconomici hanno mostrato una situazione in miglioramento, che fa prevedere un primo semestre positivo per Wall Street. Su un orizzonte di tempo più lungo, però, rimane l'incertezza legata all'elevato debito pubblico. In questo contesto, circa il 57% dei gestori prevede un apprezzamento dei corsi azionari nei prossimi mesi a fronte di un 33% che si attende una stabilizzazione attorno agli attuali livelli. I fund manager sono divisi tra chi sovrappesa l'esposizione agli Stati Uniti e chi è dubbioso sulla sostenibilità della crescita nel medio periodo. , Tokyo, export in sofferenza Tra le aree più sviluppate, il Giappone è quella che raccoglie la più bassa percentuale di ottimisti (42,8%) e la più alta di pessimisti (14,4%). Le valutazioni sono considerate attraenti, ma il Sol Levante non riesce a scrollarsi di dosso i suoi problemi, a partire dalla forza della valuta, che non aiuta le aziende orientate all'export. Per la prima volta dal 1980, la bilancia commerciale ha chiuso in rosso l'anno solare 2011. Asia, il costo della crisi europea Nel 2011 i mercati sono stati condizionati dall'emotività che ha portato a perdite diffuse sulla maggior parte delle Borse e a un aumento delle correlazioni. In pratica, gli investitori non hanno distinto tra crisi europea e trend macro in Asia. Per i gestori, questo comportamento ha reso le valutazioni dei titoli del Pacifico più interessanti. Le economie emergenti hanno mostrato una certa resistenza alle tempeste finanziarie internazionali, tuttavia non si può ignorare la debolezza della congiuntura europea, perché il Vecchio continente è uno dei principali mercati di sbocco. Nel complesso, quasi il 62% dei fund manager è ottimista sulle Borse asiatiche a fronte del 14% di pessimisti. Spread in compressione Lo spread tra il BTp italiano e il Bund tedesco si è ridotto, conseguentemente all'impegno del governo guidato da Mario Monti per il risanamento dei conti pubblici. Un differenziale intorno ai 300 punti base è ritenuto da molti gestori equo, tenendo conto dell'elevato debito pubblico, ma il livello potrebbe ridursi se verranno prese misure per stimolare la crescita economica. I titoli di Stato tedeschi, premiati dalla migrazione verso la qualità nel corso del 2011, oggi appaiono meno attraenti, anche perché scontano una congiuntura debole nell'area euro. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, i gestori preferiscono stare alla larga, considerato il proseguimento della politica dei tassi a zero da parte della Federal Reserve. , L'euro recupera forza Rispetto a gennaio, è sceso il numero di gestori che prevedono un indebolimento dell'euro nei confronti del dollaro, passando dal 55 al 47,7%. Per contro, quasi il 43% stima un'oscillazione intorno agli attuali livelli. Il rapporto di cambio dovrebbe attestarsi in un intervallo tra 1,25 e 1,35. Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 6 e il 13 febbario, 21 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l'85% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Albemarle Asset management, Aletti Gestielle, Banca Profilo, Bnp Paribas AM Sgr, Carmignac Gestion, Eurizon Capital Sgr, Fideuram Sgr, Invest Banca, Investitori Sgr, JC&Associati, La Française des Placements, M&G, Nemesis, NorVega Sgr, Pioneer Im, SCM Sim, Sella Gestioni Sgr, Swisscanto, Swiss&Global AM Sgr, Threadneedle, VG.SA. Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

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17/02/2012 17:00
La soluzione per la Grecia? Il modello italiano
Professione Finanza



DOPO L'APPROVAZIONE in Parlamento dell'ennesimo piano di salvataggio accompagnato da scene terribili di guerriglia, la Grecia va verso le elezioni anticipate. Il punto fondamentale, però, sarà convincere l' Europa ed i mercati finanziari, che sarà capace ad attuare le misure di austerity annunciate. PREVISTI, e da attuare, 15mila licenziamenti pubblici entro l'anno,tagli alle pensioni, un miliardo e cento milioni di spesa farmaceutica in meno, salari ridotti fino a 500 euro. Il tutto secondo molti osservatori, porterà inevitabilmente ad un'ulteriore recessione. E GLI ANALISTI GRECI, sono convinti che per uscire dalla crisi Atene deve guardare a Roma. Lo ha ribadito, Yannis Monogios, del Centro di pianficazione e ricerca economica. Dopo il voto in Parlamento e la rivolta che ha distrutto Atene, il primo ministro, Luca Papademos "non ha altra scelta che seguire il modello italiano". D'ORA IN POI dovrà agire come un vero governo tecnico sul modello di quello di Monti, che deve essere in grado di varare le riforme difficili ma necessarie per salvare la Grecia. E in questo momento, potrebbe essere favorito dalla situazione che si è determinata con l'approvazione del nuovo pacchetto di austerity, che ha dato il via alle dimissioni di quattro ministri, due vice ministri e la perdita del sostegno del partito di destra Laos. COME AFFERMATO da un collaboratore del leader socialista, Papandreou "Ora la road map politica è aperta, e per la prima volta nella storia della Grecia moderna nulla è più certo e lo spettro politico che conoscevamo è ora finito". IL GOVERNO di Papademos è sostenuto da una coalizione di unità nazionale, ma a differenza di quello italiano è troppo politico, con i suoi membri preoccupati dalle eventuali conseguenze elettorali. Le elezioni politiche sono state fissate per aprile. , E SECONDO il quotidiano greco 'Kathimerinì, "molti deputati, sia conservatori che socialisti, non sosterranno più le politiche che sono state applicate e Papademos potrà sfruttare questa opportunità ideale per un rimpasto e formare un governo più agile e flessibile". LO STESSO MINISTRO delle Finanze tedesche, Wolfgang Schaeuble, ha portato alla Grecia l'esempio dell'Italia, dove tutte le forze politiche si sono unite dietro il governo Monti per uscire dalla crisi. Schaeuble, ha sottolineato che "Chiunque osservi i progressi fatti dall'Italia dovrebbe rifletterci, ma non sono io a poterlo ordinare alla Grecia". LA GRECIA deve seguire l'esempio dell'Italia e del governo Monti. La preoccupazione del ministro delle Finanze tedesco si riferisce all'effettiva determinazione del Governo greco a mettere in atto le riforme varate e approvate dal parlamento. HA INOLTRE spiegato "A mio avviso è questo il punto più problematico quando si osserva la situazione politica interna greca ci si pone la domanda: chi potrà garantire che ciò che decidiamo oggi varrà ancora dopo le elezioni?". I PAESI EUROPEI, creditori della Grecia, in effetti, pretendono delle garanzie. Il problema sarà vedere se chi vincerà le elezioni applicherà la politica di austerità e di riforme varata. E non tutte le coalizioni politiche greche sono pronte ad impegnarsi su questo fronte, primo fra tutti, il partito conservatore Nuova Democrazia, favorito nei sondaggi. E questo rimane il punto cruciale. Fonte: News Trend-online
 
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