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24/02/2012 17:30
Dopo Atene il mercato torna i fondamentali
It Forum
La regola non scritta dei mercati "buy on the rumors and sell on the news" si è rivelata perfetta anche in questi ultimi giorni con l'accordo di swap da 130 miliardi alla Grecia. Chi si aspettava un'ulteriore fiammata dei listini su questa notizia è andato deluso: i mercati avevano già scontato tutto il negativo nei mesi scorsi ed anticipato il buon esito dell'accordo nelle ultime settimane. A questo punto, in attesa di qualche altro "market mover" di rilievo, possiamo tornare ad analizzare l'andamento dei listini attraverso i fondamentali che, per ora, non lasciano certo spazio a spunti di positività, visto anche tutte le revisioni al ribasso dell'Eurozona esposte due giorni fa dalla Commissione Europea. Tuttavia, il fatto che dopo un lungo periodo si torni a discutere di fondamentali è un fattore di rilievo positivo. E' scontato che i primi numeri del 2012 saranno negativi per molti settori. Finanziari e assicurativi saranno condizionati dalle svalutazioni sulla Grecia, peraltro già inserite nei numeri del 2011, mentre altri settori come l'industriale, i media e i consumer, saranno colpiti dalla fase recessiva. L'avvicinarsi del periodo di annuncio dei dividendi sarà un altro importante market mover per i principali titoli di Piazza Affari, che appare comunque in questa fase un listino interessante, alla luce di alcuni numeri usciti ultimamente e per le potenzialità di recupero. Infatti, nonostante la crisi, il marchio Made in Italy, segna numeri da record. A dicembre il dato mensile sulle esportazioni in termini di valore ha segnato il nuovo massimo storico, i settori maggiormente attivi sono stati nella meccanica, nella moda e nell'arredo. Si tratta di un segnale decisamente importante, al di là dei problemi strutturali del nostro paese, per porre le basi di un rilancio; se i consumi interni ripartissero nel corso del 2012, il nostro listino potrebbe realmente dare soddisfazioni agl'investitori. , Non dimentichiamo anche che alle porte c'è un appuntamento importante per i mercati, ossia la seconda asta di rifinanziamento triennale della Bce in programma la prossima settimana; se la prima asta in dicembre è servita ad assestare i problemi di finanziamento del sistema bancario, questa potrebbe essere utilizzata per "fare acquisti" ed immettere liquidità nel sistema, contribuendo ad un rilancio dei prezzi azionari, come avvenne negli Usa dopo i QE del 2009. Sul fronte obbligazionario si mantiene buona la liquidità sul mercato e l'interesse degli investitori verso titoli di nuova emissione visto i buoni rendimenti proposti. Molte le emissioni in settimana, partendo dal settore finanziario la francese BNP (Aa3 di rating), con 1 miliardo a 5 anni 24/2/2017 e cedola 3%; sempre sulla stessa scadenza a 5 anni, Intesa San Paolo (A2/BBB) con 1 miliardo di euro, cedola 5% e scadenza finale 28/2/2017 e Danske Bank (A2) con 1 miliardo , cedola 3.875% e scadenza 28/2/2017. Societè Generale (A1) ha optato per un doppio deal: 1 miliardo di euro a tasso variabile con cedola trimestrale 3m+85 e scadenza 1/9/2013 e 750 milioni a tasso fisso con cedola 3.75% e scadenza 1/3/2017. La finlandese Pohjola bank (A+) ha scelto la struttura subordinata, un lower tier2 bullet a 10 anni 28/2/2022 e cedola 5.75% per una size di 500 milioni di euro. Inoltre l'assicurazione francese Unedic (Aaa/AA+) si è finanziata con euro 2 miliardi sulla parte breve della curva a 3 anni 27/02/2015 e cedola annuale fissa 1.75% Tra gli enti sovrani la Repubblica Ceca (A1/AA-) ha emesso 2 miliardi di euro sulla scadenza decennale 24/5/2022 con cedola fissa 3.875% e la Bei ha emesso un 1,4 miliardi suddivisi tra un bond a 5 anni a tasso variabile euribor 3 mesi + 0,47 ed un tasso fisso trentennale del 3,625%. , Tra i corporate: General Electric (Aa2) con 1.250 miliardi di euro, cedola 2% e scadenza 27/2/2016, Thyssenkrupp Ag (Baa3) con 1.25 miliardi di euro, cedola al 4,375% con scadenza 2017. Enel (A3), ha chiuso in anticipo il collocamento del deal retail emettendo un totale di 3 miliardi di euro: 2.5 miliardi a tasso fisso con e 500 milioni a tasso variabile. Le obbligazioni a tasso fisso hanno tasso d'interesse annuo lordo del 4.875% e un tasso di rendimento annuo lordo effettivo a scadenza pari al 4.885% e per quelle a tasso variabile la prima cedola in pagamento il 20 agosto 2012 avrà un tasso del 4.439%. La data di emissione e di godimento delle obbligazioni è il 20 febbraio 2012 e la scadenza il 20 febbraio 2018. Tra i rumours di nuovi deal la compagnia telefonica Australiana, Telstra (A2/A) che ha dato mandato ad alcune banche di sondare il mercato e l'interesse degli investitori. Fonte: News
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