IL FUTURO DIPENDE DA CIO' CHE FAI OGGI

Fossimo usciti dall'euro almeno 5 anni fa, avremmo sicuramente avuto un periodo di lacrime e sangue
ma sono certo che oggi non saremmo in questa situazione, che ci farà pagare lacrime e sangue
in misura superiore.

Esordio semplicemente disastroso per Christine Lagarde alla guida della Banca centrale europea.

L’ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, al suo primo vero test,
ha fallito su tutti i fronti e ha rilasciato dichiarazioni semplicemente inadeguate e sconcertanti
nel corso di una conferenza stampa a dir poco surreale.

“Non siamo qui per ridurre gli spread, non è compito nostro” ha affermato.

Risultato? Milano ha perso il 16,92%, Francoforte il 12,24%. Parigi e Londra rispettivamente l’12,28% e l’10,93%.

Christine Lagarde nella prima intervista rilasciata dopo l’insediamento aveva ripetuto
che non voleva passare alla storia per un altro “whatever it takes” come quello di Mario Draghi del 2012 con cui salvò l’euro.

Passerà alla storia aver contribuito a provocare il più grande ribasso di Borsa dopo quello del ’29.

L’Europa ha perso 825 miliardi in una giornata.

A Milano, solo nel paniere Ftse Mib dei gruppi maggiori, sono andati persi 68 miliardi di capitalizzazione.

Lo spread è volato a 262 punti dopo una puntata a 273 punti portando il rendimento dei Btp vicino al 2%.

Insomma, un disastro senza precedenti.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto sottolineando che
“l’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus
sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione europea”.
Mattarella ha poi ricordato il nostro Paese “si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse,
iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”.

Un chiaro riferimento alle parole dell’ex direttore dell’Fmi.


Laureata in giurisprudenza, avvocato, donna d’affari, ministro dell’economia in Francia,
direttore generale del Fondo monetario internazionale e ora presidente della Banca centrale europea.

Non si può dire che Christine Lagarde non abbia fatto carriera.

La sua nomina ai vertici dell’Eurotower, ratificata al termine di una lunga trattativa tra i capi di Stato e
di governo dell’Unione europea insieme a quella di Ursula von der Leyen alla Commissione,
Charles Michel al Consiglio e Joseph Borrell come Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, è senza dubbio la più importante.
E al tempo stesso la più delicata, dato il ruolo che l’Eurotower ha nel mantenimento della stabilità dei prezzi in Europa
e soprattutto nel sostegno dato agli Stati membri più in difficoltà nel rifinanziamento dei propri debiti, in primis l’Italia.
Un percorso, il suo, certo non privo di ombre.

In primo luogo, il suo pugno di ferro nei confronti della Grecia attraverso la Troika che,
per stessa ammissione del Fondo Monetario Internazionale, è stato un autentico fallimento.

“La fiducia nel mercato non è stata ripristinata, il sistema bancario ha perso il 30% dei suoi depositi
e l’economia ha registrato una recessione molto più profonda del previsto con una disoccupazione eccezionalmente elevata”

riporta un rapporto
del 2015.

Ma il dato di fatto è che le misure di austerità promosse dalla Troika – e avvallate da Lagarde – hanno devastato la Grecia:
come ricorda Mauro Indelicato su InsideOver il Paese fa i conti con sanità al collasso, istruzione non più garantita,
tasso di suicidi aumentato del 40%, numero dei senzatetto quadruplicato dal 2008 al 2016.
È lo specchio di un paese devastato, colpito, con una società che vive un momento paragonabile a quello del periodo bellico.
In poche parole, un Paese in ginocchio.


Ma la Grecia non è l’unico “neo”, se così si può definire, di Christine Lagarde.

Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais lo scorso novembre, la presidente della Banca Centrale Europea,
tra il 2003 e il 2005, è stata nel board di una società che faceva capo allo studio legale Baker & Mckenzie
e che era domiciliata alle Isole Bermuda, uno dei paesi che furono poi inseriti nella lista nera dei paradisi fiscali stilata dall’Unione europea.

Secondo il quotidiano spagnolo, Lagarde faceva parte anche del consiglio di amministrazione di una filiale
della stessa società internazionale a Singapore, un paese protetto dal segreto bancario
e classificato ottavo nella lista dei 64 paradisi fiscali dell’organizzazione Tax Justice Network.

Come scrive Italia Oggi, Lagarde è stata partner fino a giugno 2005 dello studio legale internazionale Baker & McKenzie,
che controllava la società Law in Context Ltd di Bermuda, una holding in cui la neopresidente della Bce figurava come direttore,
come confermato a El Pais da fonti vicine alla società.

Non solo: quello di Law in Context Ltd è uno dei 200 mila nomi di persone e società legati ai territori offshore emersi nel 2016 nei cosiddetti Panama Papers.
 
Per quanto riguarda l’emergenza coronavirus il Viminale ha comunicato una nuova circolare,
che è stata firmata dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi, per fare maggiore chiarezza su alcuni aspetti.


Proprio per spiegare meglio l’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte.
Come si legge nella circolare:

“Appare utile fornire ulteriori elementi di precisazione relativamente a quanto stabilito in tema di spostamenti
con particolare riferimento a quelli all'interno di uno stesso comune”.

Mantenere anche all'aperto la misura di un metro

Le passeggiate e l’attività sportiva all’aria aperta non sono state vietate,
purché vengano rispettate delle norme specifiche per limitare la possibilità di contagio da coronavirus.

Prima fra tutte la distanza di sicurezza da mantenere è di almeno un metro.

Gli spostamenti sono consentiti per “comprovate esigenze primarie non rinviabili”, come per esempio:
“approvvigionamento alimentare, gestione quotidiana degli animali domestici e per svolgere attività motoria e sportiva all'aperto,
rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro”.

Ancora oggi infatti non era ben chiaro cosa si potesse o non si potesse fare, qualora si fosse deciso di mettere il naso fuori di casa.


Innanzitutto il ministro Francesco Boccia ha sottolineato che

“in questi 15 giorni diamo una spinta forte al contenimento del contagio. Più stiamo in casa e meglio è.
Non si poteva fare una norma che vietasse di uscire per un giro del palazzo, per la spesa, per portare fuori il cane,
ma andare a cena da amici è assolutamente sconsigliabile. La passeggiata al parco si può fare,
ma già a correre si mettono in difficoltà gli altri. Meglio se restiamo in casa” ha ribadito fortemente.

Se proprio vogliamo prendere una boccata d’aria ricordiamoci di evitare posti affollati e non andiamo a trovare amici e conoscenti.

Sarebbe preferibile evitare di fare jogging, in quanto in caso di infortunio,
si rischierebbe di non riuscire ad essere adeguatamente seguiti, una volta arrivati al pronto soccorso
che si trova in una situazione già abbastanza problematica.
 
La tua occasione l'hai persa.
Dovevi avere più palle. Niente calcoli.
Facevi cadere il governo. Andavi o ad un governo istituzionale o ad elezioni anticipate.
Però - ora - tieni al piede i pirla che vanno a dire minchiate in tv, perchè il 3% te lo sogni.
Perchè questo fa il paio con quella sopra, seduta dietro ad una scrivania ......
"ho pochi minuti da dedicare alla trasmissione......." Pirla. Vai a lavorare in mezzo agli infetti.

Una discussione sui tagli alla Sanità fa litigare il deputato di Italia Viva Luigi Marattin
ed il primario di Malattie Infettive del Policlinico San Matteo di Pavia, Raffaele Bruno.


La miccia che innesca la tele-rissa è l’uscita dell’esponente del partito di Matteo Renzi
sui tagli inferti al Sistema sanitario nazionale negli ultimi anni.

Appena prende parola, Marattin specifica che ha pochi minuti a disposizione da dedicare alla trasmissione
in quanto sarà chiamato a partecipare a una videoconferenza con il ministero dell’Economia e delle Finanze
per analizzare il decreto d’urgenza varato dall’esecutivo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Dunque, ecco la frase della discordia:
"Io non voglio fare polemica, però non sono più disposto a tollerare di sentire in tv
che i politici hanno tagliato in dieci anni 37 miliardi di euro alla sanità pubblica".

E qui aggiunge: "Infatti, secondo i dati Istat, nel 2000 i soldi pubblici al Ssn erano 66 miliardi, quest’anno sono 114.5, cioè sono quasi raddoppiati in vent’anni…".

Ma non è tutto, perché il renziano lancia lì una frase sibillina:

"Se un assessore regionale o un direttore di ospedale usa quei soldi non per ampliare servizi ma diversamente,
bisogna che gli italiani sappiano chi è il colpevole…".

Un’uscita che viene criticata da Stefano Fassina (Leu), ospite in studio.
 
Appena la conduttrice gli concede la parola Bruno attacca:

"Ecco, prima di parlare delle condizioni di Mattia, vorrei dire una cosa:
io non ho veramente il tempo di guardare la televisione, ma sento ancora i politici che parlano di queste cose. Dovrebbero stare tutti quanti zitti".

Ma non è finita qui, perché sentendo che in studio e in collegamento qualcuno mormora, il professore rincara la dose:

"Sì, tutti devono stare zitti. E l’unica cosa che devono dire è che la gente deve stare a casa,
anziché parlare di questi argomenti che non hanno senso. Qui la gente muore e questi parlano delle riunioni
e dicono che non hanno tempo per via della videoconferenza. Roba da pazzi, veramente. Io non dormo da dieci giorni.
Venissero due minuti qui in reparto a vedere quello che sta succedendo. Noi abbiamo adesso tutto per poter lavorare.
Io lavoro in una grande Regione che mette a disposizione qualsiasi cosa per lavorare…".
 
Bruxelles non sarà l’unica a risentire dell’accaduto.
Sembra probabile che il futuro dell’Area Schengen, che garantisce la libera circolazione di merci, persone e servizi, possa essere in pericolo.


L’assenza di frontiere e controlli e lo scarso coordinamento tra nazioni ha potenziato enormemente l’espansione del virus
e ne ha favorito la diffusione in tutto il Vecchio Continente.

Diverse nazioni europee, tra cui l’Ungheria e la Repubblica Ceca, hanno reintrodotto i controlli ai confini nazionali
e Budapest ha anche bandito i cittadini italiani dall’ingresso nel Paese.

La Sloveria e l’Austria, inoltre, hanno assunto iniziative altrettanto dure.

Il trattato di Schengen prevede, in realtà, la possibilità di reintrodurre, in circostanze eccezionali, controlli alle frontiere.

Queste misure, però, dovrebbero essere applicate solamente in circostanze eccezionali e come provvedimenti estremi.

Qualora si tratti di eventi prevedibili possono essere adoperate per trenta giorni rinnovabili, in un secondo momento, per sei mesi.

Qualora la minaccia non sia prevedibile, invece, gli Stati membri possono introdurre queste misure per dieci giorni,
senza dover avvertire preventivamente Bruxelles, estendibili in seguito a due mesi.
 
copertina-svalutazione-lira-1976-ok-678x381-1.jpg
 
In pochi minuti il tasso di interesse sui BTP decennali è aumentato del 49% dopo le parole della Lagarde.



Per farmi capire se l’aumento fosse stabile, vorrebbe dire per lo Stato Italiano dovrebbe pagare 10 Miliardi in più di interessi
(Il conto è “spannometrico “ ma serve per farsi capire: ogni punto di interesse in più sono circa 23 Miliardi che escono dalle casse dello stato) .

Cosa ha creato questo vero disastro?

Prima il comunicato stampa della BCE e poi la risposta della Lagarde in conferenza stampa ,
quando ha affermato che “non siamo qui per tenere basso lo Spread”.

I famosi mercati hanno preso atto che nessuno ci difende, anzi, le parole della Lagarde sono state l’esatto contrario
del “What ever it takes” di Draghi che salvò l’Euro ed hanno iniziato le vendite incontrollate del nostro BTP .

Questi sono gli alleati, questi sono i compagni di viaggio dell’Italia,
quelli che a parole ci aiutano ma nei fatti ci bombardano perché questo è il modo di far la guerra nel 2020.

Nel grafico sotto le variazione del prezzo del BTP e l’indicazione dei minuti in cui sono avvenute le esternazioni del Presidente BCE.



Senza una BCE che fa i nostri interessi non ne usciremo mai,
non c’è austerità che tenga e se fanno poi così in questo momento drammatico,
allora vuol dire che siamo in mano ai peggiori strozzini.
 
....e stracciamo in faccia a sti stronzi tutti i trattati.
Ormai.....rovinati per rovinati possiamo fare anche a meno della UE e della BCE......
la firma sulla riforma MES oggi come oggi, non ha alcun senso.

Bene, inchiostro e carta e vai con le rotative nazionali....
alla svalutazione pensiamo dopo, quando le aziende potranno riprendere ad esportare
i nostri prodotti che sono all'avanguardia sul territorio mondiale.
 
Purtroppo questo non succederà.

Continueremo a rimanere succubi di questa piovra.

Un serpente rimarrà sempre un serpente, qualsiasi cosa succeda.

Pensano che la famosa frase di draghi 'whatever it takes' abbia salvato l'economia.
Certo, i mercati che sono isterici si attaccano a qualsiasi filo per fare i loro sporchi giochi ma la realtà è ben diversa.

TUTTI questi signori hanno interesse a salvare l'euro perché è il ramo su cui sono seduti
e perché da modo di spolpare gli Stai Idioti d'Europa.

Quindi per salvare l'euro draghi pronunciò la famosa frase, non di certo per salvare le economie in difficoltà.

Così come ora la gallina spennacchiata pronuncia la frase di effetto contrario ma di contenuto identico.

Purtroppo noi continuiamo a non capire e a rimanere aggrappati al nostro nemico mortale.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto