Il moralizzatore vi saluta (1 Viewer)

Stato
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Buck

Rudyyyyyyyyy
ma no figurati che montatura e montatura .... anzi forse è la cosa più sincera che sei riuscito ad esprimere fin'ora. :D

Ciao ciao
Urca. :eek: " la cosa piu sicera fino ad ora" e che avrei mai detto di cosi non sincero??
Quello che ho detto un po sgarbatamente a toptrading non era verità? che fa il sapiete e gli altri son dei fessi? oppure a Sandor? a cui ho scritto sempre con poco garbo che è ritornato ritirando fuori tutta la sua storia alla prima discesetta dopo 10 giorni che era sparito.
o a Treno che l anno scorso di questi tempi con mercato che saliva spari x 3 mesi e ricomparve alle prime discesette?
Questo è quello non sincero?
Per me possono far quel che vogliono ma sarebbe piu carino rimanere anche quando si sbaglia facendo mea culpa forse si sarebbe piu credibili.
:ciao:
 

Franzo

PELO e CONTROPELO
Ciao Birillo :)

non posso linkarti l'ultima di Fugnoli del 23/7... (Kairos dictat), però posso ricopiarla, anche se un po' lunghetta ... immanente procedo:

Ne ultra crepidam.
Non oltre il sandalo, dice il pittore Apelle al ciabattino che si permette di dare giudizi non solo su come sono stati dipinti i calzari, ma anche su altri dettagli del quadro.

Le borse non hanno un Apelle che freni la loro tendenza alla tuttologia e per dieci mesi all’anno si occupano di aste greche, di elezioni in Westfalia, di disoccupati americani e di come il dodicesimo piano quinquennale cinese tratterà il tema dell’edilizia residenziale.
Quattro volte l’anno, nelle prime due settimane di pubblicazione dei bilanci trimestrali, tornano per fortuna al mestiere per cui sono state concepite e per il quale si suppone abbiano un’utilità sociale, ovvero la valutazione della redditività presente e futura delle imprese quotate.
Per l’ennesima volta le grandi società quotate confermano la loro grande capacità di difendere i loro alti margini.
Lo hanno fatto nei mesi più cupi della crisi e lo fanno a maggior ragione in una fase di crescita, sia pure moderata.
Tutto fa pensare che siano pronte ad affrontare bene la prospettiva di una crescita anche più bassa dell’attuale.
La tecnologia va benissimo per tre fattori:
il primo è la ricostituzione delle scorte, praticamente azzerate durante la crisi, ... il secondo è la domanda delle imprese, debole se si pensa a nuovi capannoni ma fortissima per il software, i computer e la robotica ed il terzo ... è la forte richiesta del pubblico, che compra meno case e meno auto di una volta e proprio per questo ha i soldi per regalarsi l’ultimo modello di cellulare o di notebook.

Il primo fattore sta venendo meno, ma gli altri due continueranno a dare un sostegno potente al settore.
Alcuni comparti su cui erano diffusi timori, come minerari e petroliferi, stanno andando in realtà molto bene.
Le banche, sulle quali circolavano le ipotesi più nere, offrono risultati contrastanti, alcune cominciano a rimpicciolire, altre inciampano in un trimestre negativo per il trading perché, come può capitare a qualsiasi trader, non hanno capito il mercato.
Quello che però conta non è che alcune abbiano deluso, ma che altre abbiano invece sorpreso positivamente pur concentrandosi nella loro attività caratteristica.
Il messaggio è che anche nel nuovo mondo delle regole strette e della leva più bassa è possibile avere utili record (tra l’altro non con il carry di curva, ma erogando molto classicamente prestiti).
Poche società di largo consumo hanno riportato finora e può darsi che qualcuna sia stata penalizzata dalla forza del dollaro (un problema che andrà certamente attenuandosi nei prossimi mesi).
Nel complesso uscirà comunque confermata, in tutti i settori, la forza finanziaria delle imprese, l’accumulo trimestre dopo trimestre di utili e l’estrema oculatezza sulle spese hanno come risultato una cassa sempre più gonfia, gli acquisti di azioni proprie si sono fatti una brutta fama negli anni del boom (le azioni venivano comprate care, tipicamente ai massimi) e nella prima fase della crisi (gli acquisti furono effettuati troppo presto). Da qui in avanti tuttavia, in una prospettiva di crescita bassa e con livelli depressi dei corsi azionari, i buyback potranno finalmente avere senso e contribuiranno a stabilizzare i mercati nei momenti di avversione al rischio.

Si diceva che queste sono le due settimane al trimestre in cui le borse si concentrano finalmente su se stesse, anche in questi giorni però non si riesce a non guardare al mondo esterno, ai mercati arrivano spinte da tutte le direzioni e queste spinte, per il momento, si bilanciano tra loro.
Dal quadro macro americano arrivano i messaggi più deludenti.
I segnali di rallentamento (qua e là perfino di azzeramento) della crescita sono ormai diffusi su tutto lo spettro degli indicatori (occupazione, consumi, case, sentiment e adesso anche produzione).
Fa pensare che gli stimoli fiscali concepiti nel 2009 avranno effetti decrescenti nei prossimi trimestri.
Le stime ufficiali della Fed che Bernanke ha presentato al Congresso (3.5 di crescita per quest’anno e 4 per il prossimo) appaiono drammaticamente invecchiate e nessuno ci crede più, come si è visto dal dibattito che ha seguito la relazione.
Qui l’aspetto consolante è che le borse e i Treasuries hanno già interiorizzato in larga misura (e probabilmente perfino troppo) lo scenario del rallentamento.

Spinte positive arrivano invece dall’Europa, ... in parte si tratta semplicemente del risveglio progressivo dagli incubi apocalittici di maggio e giugno, ma ci sono anche dati macro e societari positivi in assoluto. L’immagine dell’Europa è molto migliorata, forse fin troppo, ed è significativo che negli ultimi giorni, tra aste greche e spagnole coronate da successo, l’unica emissione che non è andata interamente sottoscritta sia stata di trentennali tedeschi.
Le numerose anticipazioni di risultati positivi degli stress test sulle banche hanno poi tolto parecchio pathos alla scadenza di venerdì, che ormai non fa più paura a nessuno.

Spinte contradittorie arrivano infine dalla Cina, ... il rallentamento dell’economia è ora evidente e non è trascurabile, i prezzi delle case di Pechino e Shanghai hanno iniziato a scendere, ma l’obiettivo del governo di una riduzione complessiva del 20-30 per cento richiederà ancora qualche mese.
Detto questo, l’immobiliare nelle grandi metropoli della costa non è l’unica variabile che stia a cuore al governo.
L’impressione è che nel resto dell’economia stia terminando la fase di frenata, anche se non è ancora iniziata la fase di riaccelerazione.
La Cina gode oggi sui mercati di un immenso prestigio e di un’enorme capacità di influenza, un suo simbolico acquisto di titoli di stato spagnoli è bastato a dare il via a un’ondata di ricoperture (come d’altra parte l’interesse del ricco e avveduto Qatar per gli asset greci sta avendo un effetto altrettanto positivo sulla borsa di Atene).
Tre giorni di seguito di rialzo di Shanghai hanno già acceso le speranze di tutto il mondo.
Da questo momento in avanti sarà sufficiente anche un semplice miglioramento della retorica cinese per calmare le ansie dei mercati per il rallentamento americano.
E’ possibile dunque che le parole e le borse cinesi migliorino prima dei tassi e dei dati macro.

E’ sempre più chiaro che i prossimi mesi, oltre che dalle decisioni cinesi, saranno definiti dalla debolezza dell’economia americana, questa debolezza ha fatto e farà parlare molto di double dip e di deflazione, ma né l’uno né l’altra sono all’orizzonte.
Va detto però che quello che preoccupa i mercati, ancora più del double dip, è la percezione di una strana apatia da parte della Fed, del Congresso e dell’Amministrazione, in certi momenti sembra davvero che non abbiano più nulla da dire e che siano lontani e distaccati, in realtà c’è tensione e nervosismo.
Il Congresso ha varato il suo ultimo compitino fiscale con un minipacchetto che prolunga i sussidi per i disoccupati e, non farà altro fino a dicembre.
Ci sono le elezioni di mezzo e l’elettorato non apprezza le misure che allargano il disavanzo, Amministrazione e Fed aspettano anch’esse di vedere che Congresso emergerà dal voto di novembre per capire quanti e quali aumenti di tasse potranno essere fatti passare in dicembre.
Nel frattempo mantengono la finzione di una crescita regolare, la Fed, in particolare, finge di occuparsi a tempo pieno di exit strategy, ma in realtà pensa esattamente al contrario e cioè al come, al quando e al quanto rendere la politica monetaria ancora più espansiva.

Agosto, settembre e ottobre trascorreranno senza infamia e senza lode. La crescita sarà bassa, ma non così bassa da richiedere interventi urgenti. I mercati si muoveranno in un range ed esiteranno a prendere una direzione decisa proprio perché a fine anno molte cose potrebbero cambiare.
Dal voto di novembre, visto da molti osservatori come uno dei più importanti voti di metà mandato degli ultimi decenni, potrà uscire un Congresso ancora democratico che aumenterà le tasse oppure un Congresso che obblighi Obama alla coabitazione con i repubblicani, una situazione in cui Clinton dette il meglio di sé e che secondo alcuni non sarebbe del tutto sgradita allo stesso Obama, che nel 2012 potrebbe così ripresentarsi candidato condividendo con l’opposizione tutti i problemi e le mancate soluzioni, in particolare sulla disoccupazione.

Il fatto che molte cose appaiano bloccate o congelate non deve fare pensare che non ci siano più armi (o la volontà di usarle) per combattere un’eventuale scenario giapponese di bassa crescita e deflazione strisciante, le armi ci sono e si tratta di decidere se usarle un poco alla volta (come fa la Bank of England con una certa spregiudicatezza) o se concentrarle in un attacco ad alta visibilità e di forte impatto.


A. Fugnoli, 23 luglio 2010
 

IL_PROFETA

Nuovo forumer
Urca. :eek: " la cosa piu sicera fino ad ora" e che avrei mai detto di cosi non sincero??
Quello che ho detto un po sgarbatamente a toptrading non era verità? che fa il sapiete e gli altri son dei fessi? oppure a Sandor? a cui ho scritto sempre con poco garbo che è ritornato ritirando fuori tutta la sua storia alla prima discesetta dopo 10 giorni che era sparito.
o a Treno che l anno scorso di questi tempi con mercato che saliva spari x 3 mesi e ricomparve alle prime discesette?
Questo è quello non sincero?
Per me possono far quel che vogliono ma sarebbe piu carino rimanere anche quando si sbaglia facendo mea culpa forse si sarebbe piu credibili.
:ciao:

:up:
 

Distonico

Forumer storico
Urca. :eek: " la cosa piu sicera fino ad ora" e che avrei mai detto di cosi non sincero??
Quello che ho detto un po sgarbatamente a toptrading non era verità? che fa il sapiete e gli altri son dei fessi? oppure a Sandor? a cui ho scritto sempre con poco garbo che è ritornato ritirando fuori tutta la sua storia alla prima discesetta dopo 10 giorni che era sparito.
o a Treno che l anno scorso di questi tempi con mercato che saliva spari x 3 mesi e ricomparve alle prime discesette?
Questo è quello non sincero?
Per me possono far quel che vogliono ma sarebbe piu carino rimanere anche quando si sbaglia facendo mea culpa forse si sarebbe piu credibili.
:ciao:


ci mancava pure il profeta.....profeta moralizzatore...pensa come romperai i cojones......meglio almeno lasciano stare in pace me......:)


...sapete cosa da un pò fastidio, almeno a me?
....siete iscritti dal meno di un mese
....ma non sembrate affatto dei novellini di questo forum....:cool:


ergo....
perchè non avete detto/dite le stesse cose col vostro vero nick?:rolleyes:


per moralizzare, profetizzare o svicolare (ed essere credibili) credo che serva anzitutto dare il buon esempio....;)
 
Stato
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