Certo che ai ribassisti non gliene va bene una… L’approvazione della (sacrosanta) riforma sanitaria avrebbe dovuto provocare chissà quali sfracelli… e invece macché… il tenebroso candelone nero è rimandato per l’ennesima volta… tranquilli, prima o poi verrà. Ormai si può parlare di un abbozzo di consolidamento sopra i 1150, ma francamente un’altra gamba rialzista non la vedrei tanto… continuo ad avere come ipotesi di lavoro il laterale fino alle trimestrali di aprile. Inutile aggiungere che resto pronto a qualsiasi eventualità, a 360°.
L’altro giorno -o meglio l’altra notte- il Capt Blackbeard aveva mostrato un certo interesse per il rapporto HV(6)/HV(100), cioè fra la volatilità storica a 6 giorni e quella a 100 giorni. Aggiungo perciò qualche notizia in più, che riprendo da Dave Landry. Tutto nasce da un’osservazione di Larry Connors che notò che “quando i valori dell’HV a breve termine scendono al di sotto del 50% dei valori dell’HV a lungo termine, nel momento in cui l’HV si riavvicina ai suoi valori medi, il mercato è pronto a registrare un ampio movimento”.
Naturalmente il modo più semplice per evidenziare gli eccessi del rapporto fra l’HV di breve e quella di lungo consiste nel costruire un indicatore come l’HV(6)/HV(100) -detto più genericamente HVR (Historical Volatility Ratio)- che si ottiene molto semplicemente dividendo i due valori. Quando l’indicatore mostra un valore inferiore a 0,5 (è la situazione in cui ci troviamo) ci si può aspettare che a breve la volatilità tenda a ritornare verso la media determinando un forte movimento dei prezzi. In base al solo indicatore non è determinabile la direzione che prenderà il mercato, come succede anche per lo squeeze delle bande di Bollinger che pure sfrutta il principio della mean reversion. Inutile dire che anche l’HVR non funziona sempre, può dare falsi segnali, agire in ritardo, avere effetti deludenti ecc.
Tra parentesi, Dave Landry confessa tranquillamente che la percentuale dei suoi trade vincenti è del 50-60%. Il grande Ravelli diceva che chi indovina sei operazioni su dieci è un fenomeno, che ad azzeccarne 7 su 10 sono solo pochissime persone al mondo, mentre chi sostiene di prenderci otto volte su dieci “l’è on cuntaball”. Ma ai suoi tempi non c’era Internet… pensate quanto siamo fortunati noialtri che nei forum possiamo ispirarci alle mosse di Super-Guru che imbroccano il 100% delle operazioni che fanno, e per di più è tutto gratis!
Almeno per ora mi sono stabilizzato su due posizioni, una molto diagonalizzata sull’Eurostoxx50 che rientra in alcuni miei vecchi schemi in verità mai portati a fondo, mentre con l’altra vorrei cercare di stare più che mai “sul prezzo”. Senza aspirare al gamma scalping -secondo me irrealizzabile da noi piccoli, e comunque impossibile per me che non seguo- ho messo su una specie di straddle/strangle swap modificato sul Dax, con l’idea di aggiustarlo ogni 50 punti riportando il delta vicino allo zero, o comunque a ogni variazione significativa del delta complessivo. L'inizio è stato incoraggiante, con il primo aggiustamento che ha molto ridotto il rischio verso valle, che è il lato più pericoloso, sia in generale, sia nella situazione specifica.
Ciao