Fiat (F) la FIAT di Marchionne

Scontro Fiat-Volkswagen, i tedeschi attaccano: "Marchionne via dall'Acea"

Ieri la denuncia dell'ad Fiat contro i super sconti della Volkswagen: "Sono un bagno di sangue".
Oggi la replica dei tedeschi: "È insopportabile"




Sergio Rame - Ven, 27/07/2012 - 10:43




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Scontro aperto tra la Fiat e la Volkswagen. All'indomani della sparata di Sergio Marchionne contro la politica dei prezzi del colosso tedesco definendola "sanguinosa", il responsabile della comunicazione aziendale di Volkswagen Stephan Gruehsem ha duramente replicato chiedendo le dimissioni dell'ad del Lingotto da presidente dell'Acea: "Marchionne è insopportabile".







Non solo.

La casa tedesca ha inoltre risposto con una semestrale dai numeri record: un rialzo dell’utile operativo del 7% a 6,49 miliardi di euro, al di sopra delle stime degli analisti, e vendite in crescita del 23% a 95,4 miliardi di euro, grazie al buon andamento di Audi in Cina e negli Usa che ha permesso di compensare gli effetti della crisi in Europa.


da Scontro Fiat-Volkswagen, i tedeschi attaccano: "Marchionne via dall'Acea" - IlGiornale.it
 
Crisi Auto, Marchionne mette a nudo l’ Europa Tedesca

Produzione di Auto, tanti problemi un'unica soluzione se si vuole far sopravvivere le aziende europee, ma ancora una volta i tedeschi "battono in testa".

28 luglio 2012 , ore 14:43 - 5 Commenti





da Crisi Auto, Marchionne mette a nudo l’ Europa Tedesca | Verdemoneta


Cosa c’è di nuovo in questo ultimo fine settimana di Luglio ? Non certo i rimbalzi dei mercati azionari, ormai dovremmo esserci abituati.
A fatti da quel punto di vista non è cambiato ancora nulla, le dichiarazioni di Draghi, Merkel, Hollande, sono sempre e comunque parole, le aperture concettuali sono positive certo, come lo erano quelle espresse in tante occasioni dai leader europei,

ma poi i fatti ?
Qualcuno li ha visti ?

NO, per cui quanto durerà l’ennesima illusione sui mercati ?
Un paio di giorni ?

Forse si forse no, aspettiamo che i rumors sulla effettiva necessità di rifinanziamento della Spagna prenda corpo poi ne riparleremo.


Ma c’è qualcosa di nuovo, se leggiamo tre le righe le notizie degli ultimi giorni, il re è nudo, ovvero si stanno cominciando a mettere in evidenza le subdole manovre tedesche.

Il discorso più generico è stato già trattato, quando si dice che far parte dell’Unione Europea è stato un errore, non sempre si può dire di no.
Se diamo un’occhiata ai trattati europei ci accorgiamo che l’anione europea è stata strutturata per far si che si spaccasse in due tronconi, uno ricco e uno povero.
L’Unione Europea ha incentivato l’industria pesante tedesca e zavorrato quella italiana, ha incentivato l’agricoltura e l’allevamento di Francia, Olanda, Belgio soffocando quelli Italiani e Spagnoli.
Con uno schema del genere, come non poteva succedere quello che abbiamo sotto gli occhi ?
Davvero Italia, Spagna, Portogallo, Grecia potevano vivere di sole e di mare ?

Ma per favore finiamola di dire str….bip…….
In questi giorni, questo argomento sta tornando alla ribalta, con esso anche la prepotenza tedesca, sempre pronta a defenestrare chi ha il coraggio di dire quanto schifo fanno.


Parliamo della produzione di auto.

Ho scritto parecchi post su questo settore e su Fiat in particolare, non sono mai stato generoso con la gestione Marchionne, però credo che non si debba portare i paraocchi.
Da parecchio tempo Marchionne sta chiedendo ai costruttori d’auto europei di diminuire la produzione, lo sta facendo dati alla mano, per ogni auto prodotta ne rimangono invendute centinaia.
Una situazione insostenibile, ma soprattutto dato la sua elementare concezione stupida da non capire, ancora più stupida da mantenere, a patto che non si voglia massacrare la maggior parte di aziende automobilistiche europee.
L’appelllo di Marchionne è caduto nel nulla, gli effetti li conosciamo, Fiat produce a “singhiozzo” in Italia, sta chiudendo 5 stabilimenti in Europa,

PSA ha intrapreso un piano di ristrutturazione che prevede chiusura di impianti ed esuberi di 8.000 lavoratori.
Non parliamo di marchi quali, Volvo, SAAB, Rover, falliti già da tempo.
In questi giorni Marchionne è tornato alla carica, lo può fare perché ha indovinato la diversificazione del mercato, con l’acquisizione di Chrysler, Fiat quello che perde in Europa lo sta guadagnando negli States, per cui il suo A.D. non ha paura di dire quello che pensa.
Secondo Marchionne la politica dei prezzi attuata da Volkswagen produrrà un “bagno di sangue” in Europa tra le case automobilistiche, a seguito degli sconti sulle vendite concessi dalla casa automobilistica tedesca.
Ha forse detto qualcosa di strano ?

Io direi proprio di no, anzi ha detto una cosa ovvia, elementare quasi irritante.
Infatti le sue dichiarazioni hanno fatto infuriare la casa di Wolfsburg, che chiede le dimissioni del responsabile della Fiat da presidente dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto.
Il responsabile della comunicazione della Volkswagen, ha dichiarato che come presidente dell’Acea Marchionne non è più sostenibile e dunque dovrebbe dimettersi.
E’ un peccato essere così stupidi, soprattutto se si è a capo di Volkswagen, se fossero stati dei signori si sarebbero limitati a tacere.



Marchionne ha pienamente ragione, questo lo dimostra un altro particolare, la famiglia Peugeot, azionista di riferimento di PSA, sembra intenzionata a cedere parte della propria partecipazione a General Motors, questo dopo che il governo miope francese, ha dichiarato inaccettabile il piano di ristrutturazione PSA proposto. Se davvero le cose stanno in questo modo, General Motors, potrebbe entrare nella Holding finanziaria di PSA, che gli permetterebbe di lavorare direttamente sui mercati finanziari europei, aggancio che per ora gli manca e ne limita le operazioni industriali.
General Motors potrebbe fare tutto questo, solo se cedesse le aziende che attualmente ha in Europa. cioè se chiudesse la Opel sita in Germania, per GM sarebbe come si dice “tutto grasso che cola” dato che Opel è da anni che produce solo debiti.
Questo, per dire quanto quello che dice Marchionne non sia così campato in aria, quanto i tedeschi stiano per l’ennesima volta, cercando di far valere la forza dei muscoli, dato che la testa nella loro storia non si è mai vista.
I tedeschi, non stano che ripetendo lo stesso copione utilizzato per la costruzione dell’Unione Europea, soffocare gli altri per portare tutta la ricchezza a casa loro ed in un secondo tempo imporre una dura repressione economica fiscale per assassinare del tutto gli altri.
Peccato che il giochetto ormai è vecchio ed il re è rimasto nudo, tanto che l’economia tedesca sta mostrando un vistoso rallentamento, non vi nascondo, con mia grande soddisfazione.


Marchionne fuori dall’ACEA ? Bene, ma i tedeschi fuori dall’ Europa e poi sono fatti loro, si paghino tutte le str….biippp… fatte dalle loro banche e vadano a vendere i loro prodotti ai cinesi, vediamo quanto glieli pagano.
 
Crisi Auto, Marchionne mette a nudo l’ Europa Tedesca

Produzione di Auto, tanti problemi un'unica soluzione se si vuole far sopravvivere le aziende europee, ma ancora una volta i tedeschi "battono in testa".

28 luglio 2012 , ore 14:43 - 5 Commenti
Ricordo che la Corte di giustizia dell’Unione europea, su istanza della Commissione, ha condannato la Germania per la sua condotta del gruppo Volkswagen. Molti gruppi industriali in quel Paese sono ancora a partecipazione pubblica. Sto parlando della Germania del cancelliere Merkel e dell’ortodossia monetaria, della Germania che ha imposto il fiscal compact, la camicia di forza all’Europa. Meno male che la Francia si è ribellata e ha punito nelle ultime elezioni “Merkozy” e, quindi, il presidente uscente Sarkozy, la cui campagna elettorale è stata fatta dalla Merkel.

da Elio Lannutti » 2012 » maggio » 15
 
Fiat: Angeletti, utile che Fornero cerchi capire situazione ROMA (MF-DJ)--"L'industria automobilistica e' in grado di dare un duro colpo quando va male all'economia del Paese".
Lo dice Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, intervenendo a Radio Anch'io, sulla vicenda Fiat. In merito all'annuncio del ministro del Welfare, Elsa Fornero, che ha detto che probabilmente incontrera' Marchionne ad agosto, Angeletti spiega che il fatto che "il ministro cerchi di comprendere la situazione mi sembra una cosa molto utile e necessaria". liv [email protected]
(END) Dow Jones Newswires
August 08, 2012 03:59 ET (07:59 GMT)
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dopo tanta università chissà che la Fornero non cominci davvero a capire la società reale
 
«I nuovi ecoincentivi fanno solo danni»

«I nuovi ecoincentivi fanno solo danni» - IlGiornale.it
«Incentivi? No grazie. Non siamo stati consultati e, così come studiati, non servono a un bel niente». Le associazioni dei costruttori di autoveicoli (Anfia e Unrae), insieme a Federauto, che rappresenta i concessionari, respingono al mittente (il governo Monti) gli «aiuti» al settore varati nei giorni scorsi con il decreto Sviluppo: 140 milioni tra il 2013 e il 2015 a favore di auto elettriche, ibride, metano e Gpl (oltre a 50 milioni per potenziare la rete di ricarica). I bonus, da erogare con la rottamazione del veicolo obsoleto, vengono calcolati in base alle emissioni di CO2. Sono suddivisi, nel biennio 2013-2014, in 5mila euro per le auto elettriche (0-50 grammi/km), 4mila euro per le ibride (51-95 grammi/km) e a gas, ma solo se gli scarichi di anidride carbonica restano nel range 96-120 grammi/km. Nel 2015 i premi saranno inferiori: rispettivamente 3.500, 2mila e 1.800 euro.È vero che, gruppo Fiat a parte, Unrae (case estere) e Anfia (filiera italiana) hanno più volte chiesto al governo di intervenire a sostegno di un mercato in caduta libera (-20% le ultime stime per le vendite del 2012, un milione di immatricolazioni in meno rispetto al 2007), ma il piano da pochi giorni diventato legge (partirà nel gennaio 2013) «è solo il modo inefficace - commenta Romano Valente, direttore generale dell'Unrae - per ottenere un immediato e duraturo rilancio della domanda». «Ciò che invece occorre - ricorda - è
 
Ferrari, Maserati, Lamborghini… les voitures de luxe n'ont plus la cote en Italie

Source : Capital.fr
14/08/2012 à 13:02 / Mis à jour le 14/08/2012 à 13:05

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Ferrari, Maserati, Lamborghini


© REA

Plombés par la crise, ou redoutant le fisc, les Italiens délaissent leurs supercars. Depuis le début de l'année, les ventes de Ferrari, Maserati et Lamborghini, les trois principaux constructeurs de bolides du pays, s'effondrent au sein de la Botte.
Ferrari (qui appartient à Fiat) a ainsi écoulé seulement 199 véhicules en Italie entre janvier et juillet. Soit une dégringolade de 57,8% par rapport à la même période de l'an dernier, selon les données de l'Anfia, l'association italienne de l'industrie automobile. Bien plus que l'ensemble du marché automobile local (-19,9%).
La chute est encore plus impressionnante pour Maserati (également filiale de Fiat), qui n'a vendu que 77 modèles depuis le début de l'année, contre 313 au cours des 7 premiers mois de 2011 (-75,4%). Lamborghini (propriété de Volkswagen) résiste un peu mieux, mais affiche tout de même une baisse de 14,8% de ses ventes (46 véhicules ont trouvé preneur).
Il faut dire que la crise frappe de plein fouet l'économie transalpine. Les sévères mesures d'austérité mises en place fin 2011 par le gouvernement de Mario Monti ont aggravé la récession italienne, qui dure désormais depuis un an, et pèse de plus en plus sur les finances des ménages.
Ceux qui ont toujours les moyens de se payer de tels bolides ont aussi pu être refroidis par la multiplication des opérations du fisc pour lutter contre la fraude. En décembre dernier, les services des impôts avaient ainsi fait grand bruit en arrêtant plusieurs centaines de conducteurs de voitures de luxe dans une station de ski huppée, afin de vérifier si leur train de vie était en accord avec leurs revenus déclarés.
Cette chute des ventes en Italie n'empêche pas ces constructeurs très haut de gamme d'afficher une santé rayonnante, notamment grâce à leur développement dans les pays émergents. Le chiffre d'affaires de Ferrari a ainsi progressé de 10,7% au premier semestre, à 652 millions d'euros, celui de Maserati de 2% (à 171 millions d'euros). Les ventes de Lamborghini, elles, ont décollé de 64,5%, à 1.109 unités.
 
è unico titolo americano del listino
accumulate che questo gli americani lo comperano
spmib sale fino a fine mese anche il 12 settemnbre poi si vedrà
 

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