Fiat (F) la FIAT di Marchionne

Chrysler viene tenuta separata in quanto è dentro solo per una frazione di anno, mica perché la legge americana lo proibisce :wall::wall::wall:

inoltre dovresti postare il rendiconto finanziario netto e non solo la composizione dell'indebitamento finanziario, è chiaro che il capitale di funzionamento si stravolge nel caso incrementi le quote in chrysler :wall:

Marchionne è stato in grado di prevedere anni fa la crisi cui sarebbe andata incontro l'Europa. Questa è la verità. Tutte le altre case europee dell'automotive che hanno come target il ceto medio borghese e i ceti bassi sono andati in estrema sofferenza di liquidità a seguito del calo dei volumi che c'è stato.

La polemica sul lancio dei nuovi modelli è totalmente strumentale: chi ha lanciato i nuovi modelli sul segmento medio è più in sofferenza di chi non li ha lanciati. Marchionne sta salvando la FIAT dai disastri delle amministrazioni precedenti e ha gettato le basi per uno sviluppo nei mercati dove non era presente, i mercati che danno ancora volumi.

Tutti gli altri sono stati "late movers" rispetto alle mosse di Marchionne. Questo è il punto.

Francamente non capisco i motivi di questa campagna, frutto di beceri copia e incolla da articoli di dubbia informazione, nessuna discussione e tanti grassetti, come già ho scritto a un altro utente.

http://www.investireoggi.it/forum/capitalizzazione-10-8-e-debiti-6-1-mld-vt49082-8.html

poi ognuno.... :rolleyes::rolleyes:


mi auguro che qualcuno dell'ufficio stampa di FIAT ogni tanto passi di qui e dia una letturina....
 
Ultima modifica:
Chrysler viene tenuta separata in quanto è dentro solo per una frazione di anno, mica perché la legge americana lo proibisce :wall::wall::wall:

inoltre dovresti postare il rendiconto finanziario netto e non solo la composizione dell'indebitamento finanziario, è chiaro che il capitale di funzionamento si stravolge nel caso incrementi le quote in chrysler :wall:

Marchionne è stato in grado di prevedere anni fa la crisi cui sarebbe andata incontro l'Europa. Questa è la verità. Tutte le altre case europee dell'automotive che hanno come target il ceto medio borghese e i ceti bassi sono andati in estrema sofferenza di liquidità a seguito del calo dei volumi che c'è stato.

La polemica sul lancio dei nuovi modelli è totalmente strumentale: chi ha lanciato i nuovi modelli sul segmento medio è più in sofferenza di chi non li ha lanciati. Marchionne sta salvando la FIAT dai disastri delle amministrazioni precedenti e ha gettato le basi per uno sviluppo nei mercati dove non era presente, i mercati che danno ancora volumi.

Tutti gli altri sono stati "late movers" rispetto alle mosse di Marchionne. Questo è il punto.



Francamente non capisco i motivi di questa campagna, frutto di beceri copia e incolla da articoli di dubbia informazione, nessuna discussione e tanti grassetti, come già ho scritto a un altro utente.

http://www.investireoggi.it/forum/capitalizzazione-10-8-e-debiti-6-1-mld-vt49082-8.html

poi ognuno.... :rolleyes::rolleyes:


mi auguro che qualcuno dell'ufficio stampa di FIAT ogni tanto passi di qui e dia una letturina....


Dunque te compreresti su questo bottom in area 3.2/3.3 fiat?

fermo restando che sempre nell'ottica di puro rimbalzo stiamo parlando.
cassetti in italia sono vietati. chi lo ha fatto nel decennio 2000/2010 mediamente si trova il capitale quasi azzerato
 
Dunque te compreresti su questo bottom in area 3.2/3.3 fiat?

fermo restando che sempre nell'ottica di puro rimbalzo stiamo parlando.
cassetti in italia sono vietati. chi lo ha fatto nel decennio 2000/2010 mediamente si trova il capitale quasi azzerato

okkio che UBS ha fatto i conti
e dice che per fondere Fiat con Krylser
è necessario un ADC consistente perchè gli ammeriCani non mollano l'osso
hanno già aiutato abbastanza come non è nel loro stile :D

Fiat crolla, i mercati temono un aumento di capitale per salire in Chrylser - Finanza - InvestireOggi.it
 
[FONT=&quot]Fiat Industrial in fuga dall'Italia
In arrivo benefici per gli Agnelli
[/FONT]


[FONT=&quot]Dopo il via libera alla fusione con Cnh il colosso del Lingotto della produzione di veicoli industriali, fatturato da 25 miliardi di euro l'anno, si traferisce nei Paesi Bassi a caccia di agevolazioni fiscali e societarie nell'interesse degli azionisti di maggioranza di WALTER GALBIATI [/FONT]
[FONT=&quot]Cnh dice sì: "Favorevoli alla fusione" Iveco: addio all'Italia
Il mercato lascia il gruppo
La leggerezza del Fisco olandese[/FONT]
 
è stato varato il superbollo per le vetture prestazionali e sono state introdotte penalizzazioni sull'acquisto di auto aziendali, che invece nel resto d'Europa sono detraibili e deducibili al 100%

Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, è esplicito. "Il 2012 ci ha collocato all'ultimo posto in Europa in conseguenza di scelte sbagliate da parte di coloro i quali ci hanno governato. E' allarme rosso per il settore,

"La situazione che stiamo vivendo - aggiunge Pavan Bernacchi - è tanto più assurda se si pensa che il primo a esserne danneggiato è proprio lo Stato, che nel 2012 ha introitato dal nostro comparto qualcosa come 3 miliardi di imposte in meno, per non dire dei milioni spesi in ammortizzatori sociali".Colpire i consumi interni, tanto più in un Paese in cui proprio i consumi incidono per l'80% sul prodotto interno lordo, non può del resto che uccidere la nostra economia.

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Mercato dell?auto: "Paghiamo troppe scelte sbagliate" - Affaritaliani.it
 
Muore in Italia la produzione generalista di Auto. Buone le prospettive per la produzione di auto di Lusso.

28 aprile 2013 Di ScenariEconomici Feed

NEL 2012 PRODOTTE APPENA 400.000 VETTURE IN ITALIA, MINIMO STORICO
Nel 2012 in Italia sono state prodotte “appena” 396.817 vetture contro le 485.606 dell’anno precedente: per un calo del 18,3%.


La produzione di auto in Italia nel 2012 ha visto soffrire soprattutto il marchio Lancia: -62,2%.

I modelli assemblati sono stati appena 26.659 contro i 70.614 del 2011 e i ben 96.195 del 2010. Il crollo è significativo e riflette, come per gli altri marchi (Alfa Romeo -32,4%; Fiat -0,6%), la più profonda crisi delle immatricolazioni nel nostro Paese.


Il Gruppo Fiat nel 2012 ha perso il 19,51%

e nel 2011 le immatricolazioni erano già scese del 13,48%.

E’ ovvio che se la domanda diminuisce, la produzione rallenta.

SOLO I MARCHI DI LUSSO SALGONO
Infatti i marchi di lusso, richiesti sopratutto all’estero, sono andati bene.
Ferrari, che quest’anno ha premiato i suoi dipendenti con un bonus di 7.000 euro per l’anno 2012, ha prodotto 7.663 supercar ovvero il 4,8% in più del 2011.

Lamborghini (Gruppo Volkswagen) ha assemblato in Italia 2.197 unità (+26,4%)

e Maserati 6.204 (+0,7%).


Sintetizzando, si sono prodotte appena 0,4 milioni di auto, contro 1,4 milioni di auto vendute.
Tra le auto prodotte circa 380.000 sono vetture medio-piccole (Panda, Punto, Giulietta, Mito, Delta, etc) vendute ad una media di 15.000 euro l’una, per un valore di venduto di circa 5-6 miliardi di euro.
Circa 16.000 sono vetture di super-lusso (Ferrari, Maserati, Lamborghini) devdute ad una media di 180-200.000 euro l’una, per un valore di 3 miliardi. In sintesi, la produzione di auto di lusso rappresenta numericamente un 4% delle unita’ prodotte, ma ben il 35% del fatturato, e tra l’altro sono quasi tutte esportate.

QUALCOSA DI POSITIVO SI MUOVE ALL’ORIZZONTE PER LE AUTO DI LUSSO
Nello stabilimento di Grugliasco, vicino a Torino, e’ iniziata la produzione della nuova Maserati Quattroporte e della nuova Maserati Ghibli, vetture di lusso e superlusso, la prima in una fascia di prezzo 120-180.000 euro, equipaggiata con motori V6 e V8, con primi 3 mercati di sbocco gli USA, il Medio Oriente e la Cina, la seconda in una fascia 70-120.000 euro, anch’essa prevalentemente indirizzata a vendite fuori dall’Europa.
Le vendite stanno per partire, e gli ordini stanno fioccando massicciamente.
La Maserati ha annunciato per fine aprile l’introduzione di un secondo turno lavorativo nello stabilimento di Grugliasco che a regime produrrà circa 200 vetture al giorno. L’obiettivo per il 2014, è di vendere 13mila Quattroporte e 25mila Ghibli.
Parliamo di 38.000 vetture, per almeno 4 miliardi di venduto del tutto aggiuntivo, e quasi totalmente esportato.



Ovviamente restano del tutto fosche le nubi sull’industria automobilistica italiana, in particolare sulla produzione generalista, dove i piani della FIAT non sono del tutto chiari.
La produzione nel LUSSO, incentrata su stabilimenti nel Nord Italia (Emilia Romagna e Piemonte) invece appare destinata a moltiplicare le vendite. I piani di sviluppo di Ferrari e Lamborghini sono solidi, e prevendono una crescita lenta e costante. La Maserati invece, sta investendo massicciamente e conta di sfornare 50.000 vetture nel 2015. Alle 2 berline sopra, si aggiungera’ un grosso SUV di lusso, la Levante, e forse un quarto modello.
Piu’ incerto il rilancio dell’ Alfa Romeo. Il piano di sviluppo e’ molto ambizioso, e prevede una conferma nei segmenti B e C (quelli di Mito e Giulietta), un rilancio nel segmento D (con un SUV, una berlina e una berlina coupé), nel segmento E (con una berlina sorella della nuova Maserati Ghibli, a trazione posteriore e motorizzata con propulsori Ferrari V6 abbinati alla trasmissione a doppia frizione) e con 3 sportive (una spider fabbricata con Mazda, la coupe’ 4c e la versione cabrio della stessa).

IL DE PROFUNDIS DELLA PRODUZIONE GENERALISTA
Sul Fronte generalista, appare probabile la morte del marchio Lancia. La Fiat produce molti modelli all’estero (ad esempio la 500 in Polonia e la 500L in Serbia).
Per i vari stabilimenti, Pomigliano regge grazie alla produzione della Panda (che resta la vettura piu’ venduta d’Europa nel segmento A), Melfi attualmente produce la Punto e stanno partendo gli investimenti per far produrre in seguito 2 piccole SUV, una col marchio Jeep, e la Fiat 500X.
Per gli altri stabilimenti, Cassino e Mirafiori in primis, il futuro resta incerto. Probabilmente in parte produrrano le nuove Alfa Romeo. Restano comunque nebulose le promesse di Marchionne. Anno per Anno cambiano i piani operativi, e gli investimenti vengono costantemente rimandati.
Pare pero’ ormai arrivato il De Profundis per la produzione di Auto generaliste in Italia. Resta come detto sopra, uno spiraglio nel settore del Lusso.

By GPG Imperatrice
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da Scenari Economici
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